TIRI MANCINI SULLA PICCOLA ITALIA – SOTTO ACCUSA LA GESTIONE DEL CT: LE SUE SCELTE FANNO DISCUTERE, TRENTUNO CONVOCATI, VENTITRÉ GIOCATORI IMPIEGATI, TRE SISTEMI DI GIOCO ADOTTATI. NON CI SONO CERTEZZE E BELOTTI, IL PIÙ IN FORMA, È STATO L' UNICO DEI QUATTRO ATTACCANTI CONVOCATI A NON GIOCARE DALL'INIZIO – CARESSA DIFENDE MANCINI: "ITALIA SENZA FUORICLASSE, BISOGNA AVERE CALMA…”

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Alessandro Bocci per il Corriere della Sera

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Trentuno convocati, ventitré giocatori impiegati, tre sistemi di gioco adottati.

L' Italia sprofonda e non si intravede la fine del calvario. Da quel maledetto incrocio con la Svezia, che ci ha sbattuti fuori dal Mondiale, il mondo azzurro si è capovolto. Tre allenatori in meno di un anno e la soluzione alla crisi resta un mistero, come in un noir che si rispetti. Nel 2018 abbiamo battuto, non senza faticare, soltanto l' Arabia Saudita. Michele Uva, direttore generale di una Federcalcio che tra poco più di un mese andrà al voto, invita «a non perdere la fiducia. Stiamo con Mancini al cento per cento e ne condividiamo la filosofia».

 

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Il problema è cosa succederà dopo il 22 ottobre quando sulla poltrona al quinto piano di via Allegri siederà un presidente vero e proprio. Ai cosiddetti ribelli, che controllano il 73 per cento dei voti e sperano di vincere le elezioni, l' exit strategy del Mancio non piace per niente. Del resto i primi mesi sono tutt' altro che indimenticabili. La sua gestione assomiglia a un complicato sudoku: tanti uomini, molte esperimenti, nessuna certezza. La sensazione è che la Nations League sia poco più di un esperimento, una specie di banco di prova. Ma il settembre nero ci ha messo nella scomoda posizione di dover invertire in fretta la tendenza: a ottobre andremo in Polonia e a novembre affronteremo a Milano il Portogallo con Cristiano Ronaldo e dobbiamo assolutamente evitare di chiudere all' ultimo posto del girone con annessa e gravissima retrocessione nella Lega B.

Nessuno dubita delle qualità di Mancini. Ma certe scelte fanno discutere e il neoallenatore rischia di bruciarsi: si possono cambiare nove giocatori tra due partite ufficiali?

roberto mancini roberto mancini

Jorginho, sempre presente, stenta, a maggior ragione in un centrocampo in linea come all' estadio da Luz. Sorprendono soprattutto le gerarchie in attacco: Belotti, il più in forma, è stato l' unico dei quattro convocati a non giocare dall' inizio. Balotelli è sovrappeso e fuori forma, Immobile si è perso, Zaza aveva appena venti minuti con il Toro. Ma le stranezze non finiscono qui: Lazzari nella Spal fa soprattutto l' ala e Mancio lo ha fatto esordire da terzino, Caldara è ancora a zero minuti nel Milan.

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Problemi tecnici (troppa imprecisione nei passaggi), tattici e mentali. In Portogallo è mancata anche la garra: la squadra è sembrata ripiegata su stessa, incapace di reagire alle difficoltà. I numeri sono spietati. Bisogna risalire a Fulvio Bernardini per trovare un allenatore che era partito così male.

 

L' obiettivo principale è centrare la qualificazione alla fase finale dell' Europeo 2020 e più in generale trovare la squadra per il prossimo quadriennio.

Ma così non sarà facile anche perché rischiamo di non essere teste di serie al sorteggio europeo del prossimo 2 dicembre a Dublino. Mancini ha meno di un mese per chiarirsi le idee (a ottobre siamo attesi prima dall' amichevole con l' Ucraina a Genova e poi dalla temibile trasferta polacca).

L' allenatore mette nel mirino l' attacco perché «se non si segna non si vince». Ma anche la difesa, sempre battuta, 7 gol in 5 partite, non regala certezze. È davvero una piccola Italia.

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2. CARESSA: IO STO CON MANCINI

Fabio Caressa per sport.sky.it

Sperimentare. Vincere senza fuoriclasse, ma con giocatori potenzialmente forti. Ecco l'Italia di Mancini. Il tempo è dalla sua parte, per ricostruire un palazzo che è appena crollato non ci vogliono due giorni. Chi nel calcio è riparito, vedi l'esempio della Germania, non ha visto i risultati il giorno dopo. Ci vuole calma e pazienza per gettare le basi solide, altrimenti rischiamo che quel palazzo venga di nuovo giù... 

 

Dalla parte di Mancini

CARESSA CARESSA

Io sto con Mancini. Nell’analisi bisogna distinguere tra l’emotività e la razionalità. Ci troviamo di fronte ad un allenatore che sta cercando una gestione che non può essere a 7 giorni o ad un mese. In questo caso sarà a due anni, da adesso deve prevedere l’Europeo del 2020. In mezzo c’è la Nations League, ma noi non non possiamo pensare di arrivare nelle prime quattro, sarebbe stato un caso fortuito. Cosa stiamo cercando di fare? Di ricostruire dove c’erano delle macerie. Mancini sta cercando di ricostruire le fondamenta di quel palazzo, ma non può essere accusato di aver fatto come chi quel palazzo lo ha fatto crollare. Non è così, sarà diverso se arriverà a fine gestione con un grande insuccesso.

 

Ho visto il “germe” di quello che ha in testa Mancini

roberto mancini e gianluca vialli alla sampdoria roberto mancini e gianluca vialli alla sampdoria

Per costruire una squadra c’è bisogno di giocatori che si adattino allo spirito di squadre che sto costruendo. Abbiamo chiesto tutti la ricostruzione…non pensiamo che la ricostruzione della Germania, del Belgio non sia durata alcuni anni. I centri federali? Funzionano se strutturati come in Francia. Ma se i top club italiani non mandano i migliori giocatori, a che servono? Paradossalmente a me il primo tempo contro il Portogallo è piaciuto perché ho visto il “germe” di quello che vuole fare Mancini: è una squadra che vuole andare a prendere gli avversari alti, vuole giocare in maniera spregiudicata perché tanto non c’è niente da perdere. Ma per farlo ha bisogna di coesione, tranquillità e fiducia e di “gamba”: cose che in questo momento non ci sono. Perché quasi tutte le squadre hanno cambiato metodo di preparazione, perché la stagione è cambiata. Io comunque i prodromi di quello che Mancini vuole fare l’ho visto e mi soddisfa di più di una vittoria per 1-0.

 

Ci vuole calma e sangue freddo

Mancini avrebbe potuto giocare dietro con Bonucci-Chiellini-Romagnoli, a destra Lazzari, Criscito a sinistra, tre centrocampisti, tutti coperti, lancio in avanti per Belotti e vediamo cosa succede. Ti può andare bene con il Portogallo? E’ una costruzione plausibile? Lo è se sei già agli Europei e devi trovare in fretta una soluzione, come ha fatto Conte, ma se hai due anni per cercare di costruire qualcosa di importante, allora devi cambiare registro. La costruzione di Mancini si basa su questo: ricerca dei giocatori adatti a quello che lui ha in testa di fare. Un percorso sicuramente più complicato. Bisogna avere pazienza e fiducia. Nessuno può sapere se funzionerà, ma è l’unico modo possibile.

 

roberto mancini 2 roberto mancini 2

 

Mancini punta su coesione gruppo

L’Italia vincente, dal momento che sembrano mancare fuoriclasse a questa Nazionale, si costruisce con la coesione e facendo esperimenti. Mancini arriverà ad un gruppo fisso quando inizieranno le qualificazioni europee. Da quel gruppo vuole ottenere la coesione, che farà crescere il gruppo che, grazie a questo, può diventare fortissimo. Mancini proverà anche 50 giocatori e poi sfoltirà il gruppo perché non sta cercando i giocatori necessariamente più forti, ma quelli che si adattano di più al suo tipo di gioco. Non fermiamoci sui numeri e sui moduli, Mancini vuole una squadra che corre il doppio degli altri, che va a prendere una palla alta prima dell’avversario e se gioca in maniera compatta ed omogenea.

CARESSA BERGOMI -2 CARESSA BERGOMI -2

 

Italia senza fuoriclasse, giocatori potenzialmente forti

Come possiamo ricostruire? In questo momento non abbiamo una scuola di fuoriclasse, ma solo giocatori potenzialmente forti, vedi Verratti, Balotelli. Queste partite servono a costruire, Mancini vuole provare i giocatori sotto pressione, in partite che valgono. Romagnoli e Donnarumma hanno tenuto la pressione, Caldara non ancora, ecco perché ancora non gioca titolare nel Milan. Lazzari secondo me nel calcio moderno può giocare. Punte: Balotelli non è giudicabile perché non è in condizione.

mancini belotti mancini belotti

 

Poi Mancini va oltre quando convoca Zaniolo: è un titolo, non è una scelta di costruzione. Per il resto bisogna capire che è una gestione a lungo termine, a due anni. La Nations League non era un obiettivo, non si può costruire in così poco tempo. In questa ottica Mancini fa bene a chiamare oltre 30 giocatori ed a cambiarne 9. Perché è necessario avere delle risposte. Immobile? Come prima punta con questo sistema di gioco forse non è adeguato, Zaza è invece un giocatore su cui si può contare e quando smetteranno di chiedergli di quel rigore forse si sbloccherà e giocherà anche meglio…

 

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