andrea agnelli con pavel nedved e maurizio arrivabene

TRUCCHI E TRUCCHETTI DELLA VECCHIA SIGNORA – TRA LE INTERCETTAZIONI IN MANO ALLA PROCURA DI TORINO CHE INDAGA SUI CONTI DELLA JUVE, UNA DELLE PIU’ ILLUMINANTI È QUELLA DELL’EX AD MAURIZIO ARRIVABENE: “ALLA NOSTRA AREA FINANZA ORMAI SONO DIVENTATI TALMENTE ESPERTI A FARE I TRUCCHETTI” – IL CONSIGLIERE FRANCESCO RONCAGLIO, RIFERENDOSI AD ANDREA AGNELLI: “DIRE CHE ABBIAMO BRUCIATO 4 MILIONI QUEST'ANNO SIGNIFICA NON SAPER LEGGERE I NUMERI DELL'AZIENDA, NE ABBIAMO BRUCIATI 100, MA LUI VUOLE FARSI BELLO…”

1 – LA LINEA DEL DIRIGENTE: “LA NOSTRA AREA FINANZA? BRAVI A FARE I TRUCCHETTI”

Valentina Errante per “Il Messaggero”

AGNELLI JOHN ELKANN

Poco più di un anno fa, i vertici e azionisti Juve pensavano ancora che, alla fine, le cose si sarebbero sistemate. Era settembre del 2021 quando in una telefonata (intercettata) l'allora presidente del club, Andrea Agnelli e John Elkann, amministratore delegato di Exor, discutono del rinnovo del cda della Juventus e soprattutto delle nomine nel comitato controllo e rischi, al quale spetta il monitoraggio degli investimenti.

 

Dice Agnelli: «Noi abbiamo sempre preso dei rischi, il consiglio è stato informato e si sono sempre trovati dei correttivi strada facendo». I due concordano «sull'eccessivo ricorso allo strumento delle plusvalenze» ed Elkann detta la linea: «Quelle erano le prerogative dei mercati in quel momento, adesso bisogna gestire le cose al meglio, tanto alla fine di quello che hanno fatto gli altri prima chi se ne frega!».

 

allegri arrivabene nedved

Non è andata così, considerato che la Procura di Torino ha chiesto il processo per i vertici della squadra e per la stessa Juventus per operazioni di bilancio del triennio 2018/20. Illuminante, sottolineano i pm, la descrizione dell'ex ad Maurizio Arrivabene sul lavoro messo a punto dell'area finanza della società: «Ormai sono diventati talmente esperti a fare i trucchetti». Risposta del consigliere Francesco Roncaglio: «Te l'ho detto, sono dei professionisti».

 

cherubini arrivabene

I due discutono poi della situazione economica della squadra. «Dire che abbiamo bruciato 4 milioni quest' anno significa non saper leggere i numeri dell'azienda, perché noi ne abbiamo bruciati 100. Capisco che è lui che si vuol fare bello, vuol far vedere che ha tenuto in equilibrio i conti - si infervora Roncaglio presumibilmente parlando di Agnelli - ma i conti li hai tenuti perché hai venduto un credito, perché non hai pagato i debiti e perché non tieni in considerazione gli impegni finanziari che hai preso. Questo non è generare cassa, è prendere tempo con i fornitori, vendersi gioielli di famiglia o ipotecarsi la casa. Ancora più imbarazzante il cash flow calcolato includendo gli aumenti di capitale, ormai li consideriamo come se fosse un fatturato».

 

Quando manager e consulenti vengono ascoltati dai magistrati, la musica cambia: le dichiarazioni di molti di loro vengono definite dai pm «fortemente parziali e condite da forse, mi sembra, non so nulla al riguardo». È quella che l'accusa definisce «ottica militaresca» della società, efficacemente descritta dall'ex direttore sportivo Fabio Paratici che, parlando con l'ad dell'Atalanta Luca Percassi, afferma: «Sono stato soldato».

 

 

GLI STIPENDI

ANDREA AGNELLI CON PAVEL NEDVED E MAURIZIO ARRIVABENE

Nella compattezza del club però si aprono delle crepe, come nel caso della famigerata manovra stipendi. A novembre di un anno fa, nell'ufficio di Andrea Agnelli, viene sequestrata una scrittura privata datata 28 marzo 2020, firmata da Agnelli e Chiellini. Mai resa pubblica, perché dice tutt' altro rispetto ai documenti ufficiali della società: nessuna rinuncia dei giocatori a quattro mesi di stipendio durante il lockdown, bensì di una sola mensilità con dilazione degli altri tre.

 

arrivabene nedved cherubini foto mezzelani gmt114

Per questo deve restare nel cassetto, come scrive capitan Chiellini alla squadra in un whatsapp del 27 marzo: «Per questioni legislative di Borsa, è chiesto di non parlare nelle interviste sui dettagli di questo accordo». A consegnare ai pm la schermata del messaggio sono i giocatori De Sciglio e De Ligt.

 

Alla fine accettano tutti, la questione però è divisiva, soprattutto quando arriva la seconda manovra. Riferisce l'attaccante Paulo Dybala: «Io non volevo aderire, volevo ricevere tutti i mesi lo stipendio. Poi il mio gruppo di lavoro mi ha detto: meglio se lo facciamo, abbiamo un buon rapporto con la società, per avere migliori prospettive per il rinnovo». Anche in questo caso, maggio 2021, firma alla Continassa davanti a Fabio Paratici.

 

2 – IL MERCATO DEI RAGAZZINI: 51 MILIONI DI PLUSVALENZE PER 11 SCONOSCIUTI

Stefano Carina per “Il Messaggero”

Così fan tutti. Vero, in parte. Perché il problema non è andare alla ricerca di plusvalenze ma farle con giovani sconosciuti (che rimarranno tali anche negli anni a seguire), gonfiando oltremodo i costi delle cessioni, per poi avere il tempo di ammortizzarli nei bilanci successivi, sistemando intanto quelli attuali.

 

Agnelli Cherubini Paratici

In tal senso se l'apparato accusatorio della Procura difficilmente potrà scalfire valutazioni legate a compravendite di calciatori d'elité come Cancelo o Pjanic - pur sottolineando come il prezzo di vendita dei suddetti è superiore del 4% e del 23% se rapportato ai siti specializzati Transfermarkt, Cies e Football Benchmark - diverso il discorso per i vari ragazzini della Primavera bianconera, ceduti dal 2019. Pur non avendo un valore ufficiale per le compravendite, il sito Transfermarkt regala una fotografia esaustiva di quanto un giocatore può costare.

 

ultrà juve striscione contro andrea agnelli

E la differenza, in molti casi, tra il prezzo al quale è stato ceduto e il valore del ragazzo aveva già fatto storcere il naso al Procuratore federale Giuseppe Chinè. Elia Petrelli, ad esempio, classe 2001, nel 2021 viene trasferito (insieme a Portanova, valutato 10 milioni) al Genoa nell'affare per l'acquisto di Nicolò Rovella, costato 18. Petrelli in quel giro di scambi viene valutato 8 milioni, più o meno il 3100% in più del reale valore dell'attaccante, che si aggira all'epoca sui 250mila euro. Non è il solo. Lanini, Francoforte, Gerbi, carneadi ai più, vedono il loro cartellino gonfiarsi con rincari che oscillano tra il 400% e il 1600%.

 

Andrea agnelli

Tuttavia come con il Genoa, gli scambi continuano. Pablo Taboada nel 2019 è ceduto al Manchester City per 10 milioni. In cambio i bianconeri acquisiscono Félix Correia per 10,5 milioni. E poco importa che entrambi per i siti di riferimento valgano un milione: la doppia operazione produce una plusvalenza per i club di 9,5 milioni.

 

Accade anche con Franco Tongya e Marley Aké con il Marsiglia. Uno entra, l'altro esce, entrambi valutati 8 milioni. Non si muove quindi un euro ma la manovra regala ossigeno ai rispettivi bilanci. Si dirà: ma poi i club dovranno caricarsi il valore dei cartellini. Vero, ma queste operazioni vengono effettuate sempre con ragazzi giovanissimi. Tempo per ammortizzare i costi non mancherà.

andrea agnelli con john elkannandrea agnelli juve villarrealandrea agnelliandrea agnelli con john elkannandrea agnelli con john elkannPAVEL NEDVED E ANDREA AGNELLI DIETRO SZCZESNYANDREA AGNELLI E JOHN ELKANN

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…