“IL LOCKDOWN SI PUÒ E SI DEVE EVITARE” - L’EPIDEMIOLOGO ALESSANDRO VESPIGNANI: “LO SAPEVAMO TUTTI CHE L'EPIDEMIA AVREBBE RIPRESO FORZA IN AUTUNNO. OCCORRONO RESTRIZIONI MIRATE, NON MISURE A TAPPETO. E PIÙ CHE AL NUMERO DEI POSITIVI IN GENERALE, DOBBIAMO GUARDARE ALLA SITUAZIONE NEGLI OSPEDALI. LA RESTRIZIONE SUGLI INVITATI A CENA O IL DIVIETO DEL CALCETTO? CI SI E’ MOSSI SU DATI SCIENTIFICI MA QUESTE MISURE VANNO SPIEGATE…”

-

Condividi questo articolo


Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

ALESSANDRO VESPIGNANI ALESSANDRO VESPIGNANI

«Quello che stiamo vedendo in Italia non costituisce certo una sorpresa. Ma il lockdown si può e si deve evitare». Alessandro Vespignani, 55 anni, uno dei massimi esperti di epidemiologia computazionale, osserva l'evoluzione del contagio in Italia e la strategia messa in campo dal governo. Lo abbiamo sentito al telefono da Boston, dove dirige il «Laboratory for the modeling of biological and Socio-technical Systems», alla Northeastern University.

 

Si torna a parlare di possibile chiusura totale in Italia. Esiste questo pericolo?

«Il lockdown non è inevitabile. Se ci si dovesse arrivare, qualcuno dovrà assumersene le responsabilità politiche e morali».

 

Ma il virus ha ripreso a correre...

calcetto calcetto

«Non è un certo una sorpresa. Lo sapevamo tutti che l'epidemia avrebbe ripreso forza in autunno, con la riapertura delle scuole, la ripresa delle attività e così via. Ora serve sangue freddo e giocare d'anticipo contro il virus, direi "a zona" per usare un'espressione calcistica. Innanzitutto le misure prese dal governo vanno poi declinate a livello territoriale. Il Covid va stanato regione per regione, città per città, quartiere per quartiere. Occorrono restrizioni mirate, non servono le misure a tappeto. E più che al numero dei positivi in generale, dobbiamo guardare alla situazione negli ospedali, alla saturazione dei posti nelle terapie intensive».

calcetto calcetto

 

D'accordo, ma intanto gli italiani si trovano davanti a un nuovo decreto del governo. E non è facile capire e quindi accettare il senso di alcune misure. Per esempio le cene in casa con più di sei persone...

«Qui c'è un problema di comunicazione. Immagino che il governo abbia adottato quelle misure sulla base di dati scientifici. Però ora le deve spiegare e rispiegare ai cittadini. Non ho avuto modo di vedere tutte le carte, ma restiamo sull'esempio degli invitati a casa. Immagino che il Comitato tecnico-scientifico abbia raccolto segnali importanti che il coronavirus si trasmette nei contatti con persone estranee al nucleo famigliare, identificato, per stare larghi, con una media di sei persone.

 

pasto in compagnia pasto in compagnia

Però tutto questo ragionamento va spiegato, altrimenti nessuno capisce l'importanza della misura. Un altro caso: perché il calcetto no e lo sport delle associazioni giovanili sì? Probabilmente perché il calcetto è praticato da milioni di persone, mentre le associazioni giovanili forse coinvolgono 3-400 mila ragazzi e ragazze e quindi sono più controllabili».

 

La comunità scientifica, però, negli ultimi mesi si è divisa sulla pericolosità del virus. E una parte dell'opinione pubblica pensa che l'emergenza sia finita...

«Vero. Abbiamo perso molto tempo a discutere sul virus. Non possiamo fare finta di niente e neanche aspettare, sperando che la situazione migliori da sola. Non succederà. Dobbiamo tornare a essere uniti. I numeri di oggi non sono confrontabili con quelli di marzo, ma abbiamo davanti almeno 5-6 mesi durissimi».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…