autostrade

AUTOSTRADE PER L’INFERNO - IL MEF, SOCIO DI CONTROLLO (82,7%) DI CDP, VUOLE COINVOLGERE IN ASPI LE FONDAZIONI E LE CASSE DI PREVIDENZA CHE SONO ANCHE SOCI DI RIFERIMENTO CON IL 25% A TESTA (50% TOTALE) DI F2I, UNO DEI SOGGETTI CHE FINO A QUALCHE SETTIMANA FA HA NEGOZIATO CON I BENETTON L'INGRESSO IN ASPI - LA VALUTAZIONE DI ASPI SI AGGIRA SUI 9 MILIARDI CUI AGGIUNGERE I 9,5 MILIARDI DI DEBITI VERSO LE BANCHE - ATLANTIA RICEVERÀ 2 MILIARDI…

Rosario Dimito per “il Messaggero”

 

AUTOSTRADE

Via alle negoziazioni per varare il riassetto di Autostrade, frutto di un combattuto compromesso con il governo, che porterà Cdp al controllo affiancato da alcuni investitori istituzionali che potrebbero partecipare attraverso il rientro in campo di F2i, il fondo che aveva partecipato alla data room assieme alla Cassa.

 

PERCORSO TRACCIATO

Ieri pomeriggio i legali di Gop per il gruppo Atlantia e di Chiomenti per la società di via Goito avrebbero iniziato la stesura del Memorandum of understanding (Mou) previsto dall'accordo (Definizione della procedura di contestazione della Concessione) proposto da Carlo Bertazzo (Atlantia) e Roberto Tomasi (Aspi), da siglare entro il 27 luglio. Il Mou dovrà delineare il percorso che «auspicabilmente entro il 30 settembre» consentirà a Cdp di sottoscrivere il 33% attraverso un aumento di capitale e a un pool di investitori «di gradimento di Cdp» di acquistare da Atlantia il 22%.

 

AUTOSTRADE PER L ITALIA

A valle di questa fase 1, la holding si diluirà al 37%, mentre Allianz e Silk Road fund dal 12 all'8% circa. E poi si dovrà tracciare la fase 2 legata alla scissione proporzionale, a favore degli azionisti di Atlantia, del 37% del capitale del veicolo societario che prenderà il posto di Aspi ed è destinato alla quotazione nell'arco di 6-8 mesi. Sarà una corsa contro il tempo la stesura della lettera di intenti, dove si cercherà di concentrare tutti gli aspetti tecnico-finanziari-procedurali della complessa operazione che, in zona Cesarini, ha scongiurato la revoca della concessione.

CDP – CASSA DEPOSITI E PRESTITI

 

Nel Mou dovrebbe anche essere riportata la valutazione di Aspi, per consentire l'aumento di capitale riservato a Cdp e l'ingresso degli investitori graditi a Cassa. Il prezzo dipenderà dal sistema regolatorio al quale farà riferimento il piano degli investimenti. Un mix molto sensibile perché se da un lato si dovrà abbassare i prezzi delle tariffe, dall'altro la società deve avere una sostenibilità ai fini del reddito e quindi della remunerazione del capitale.

 

f2i

La valutazione su cui dovrebbe partire la trattativa si aggira su 9 miliardi di equity value cui aggiungere i 9,5 miliardi di debiti verso banche: Cdp su 2,05 miliardi accordati ad Aspi, vanta un'esposizione di 750 milioni che potrebbero essere convertiti in capitale. Su 9 miliardi di valore, il 33% verrebbe a costare 2,97 miliardi e il 22% riservato agli investitori 1,98 miliardi, somma che verrebbe intascata da Atlantia. L'intero riassetto è stato battezzato come una nazionalizzazione di Autostrade, anche se adesso proprio il Tesoro - determinante nella mediazione conclusiva della lunga notte - si sta adoperando per confezionare un'operazione di mercato.

 

E sono già partite le grandi manovre per reclutare gli alleati di Cassa con l'obiettivo di individuare investitori stabili, autorevoli e che siano allo stesso tempo una garanzia di mercato ma anche di italianità della nuova concessionaria. C'è Macquarie, la conglomerata australiana ad essere interessata, dopo essersi fatta avanti su Open Fiber e a manifestare intenzioni per un rientro in Adr dopo 13 anni.

 

Macquarie

Ma il Mef, che non va dimenticato è il socio di controllo (82,7%) di Cdp, vorrebbe coinvolgere in primis le fondazioni che hanno il 15,93% di via Goito e le casse di previdenza oltre alle assicurazioni. Tra queste ultime però, in campo tramite Ania avrebbe incassato finora solo la tiepida disponibilità a esaminare il dossier da Cattolica. Ma fondazioni e casse di previdenza sono anche soci di riferimento con il 25% a testa (50% totale) di F2i, uno dei soggetti che fino a qualche settimana fa ha negoziato con i Benetton l'ingresso in Aspi.

 

LE FONDAZIONI

Luigi Ferraris

Ieri ci sarebbero stati fitti contatti fra alcuni presidenti di casse di previdenza e grandi fondazioni con il Mef che è l'Autorità di vigilanza di queste ultime. Il feedback trasmesso sarebbe stato univoco: si può prendere in considerazione un intervento ma attraverso il veicolo comune F2i, a condizione che il prezzo sia conveniente, sia assicurata la redditività e la governance renda chiaramente l'operazione di mercato: questo significa che gli azionisti abbiano adeguata e proporzionale rappresentanza, mentre la politica non interferisca sulle scelte.

 

Da qualche contatto riservato degli enti con il Tesoro, sarebbe trapelata l'ipotesi di Luigi Ferraris come uno dei papabili alla guida di Aspi dopo essere stato in predicato per fare il commissario straordinario. Comunque i grandi enti (Compagnia, Cariplo, Crt, Sardegna, Lucca, Cuneo) dovrebbero fare il punto della situazione in una videoconferenza da organizzare per i primi giorni della prossima settimana. Intanto le convulse vicende su Autostrade continuano ad avere riflessi in Borsa su Atlantia: ieri il titolo è sceso del 5,2% per le prese di beneficio seguite al gran balzo del 26% del giorno prima.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."