banche politici

I BANCHIERI (COL GOVERNO) SI FANNO UN NUOVO SALOTTINO DOVE PULIRE I PANNI SPORCHI - IL FONDO ATLANTE AIUTERA' LE BANCHE IN CRISI CON AUMENTI DI CAPITALE E ACQUISTANDO LE SOFFERENZE: E' IL LUOGO DOVE ALTA FINANZA E POLITICA, CON LE FONDAZIONI, DECIDERANNO LE SORTI DELL'INDUSTRIA FINANZIARIA ITALIANA

Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"

PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA  PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA

 

Più che un fondo d'investimento, Atlante è un nuovo, grande salotto. O una super ammucchiata. Una «stanza di compensazione» dove politica e banchieri potranno continuare a decidere le sorti dell' industria creditizia del Paese; stabilire se - e in che modo - salvare una banca in crisi; tenere alla larga gli investitori stranieri; nascondere pasticci e mascherare gestioni scellerate. Tutto questo in barba al mercato e con buona pace delle regole europee che hanno stabilito, col bail in, un percorso che vieta interventi esterni (bail out) per evitare il fallimento delle banche.

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria  1fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 1

 

Del resto, col primo test sul bail in applicato a Etruria, Marche, Chieti e Ferrara, governo e banchieri hanno «capito» che l'Italia non è pronta: l'azzeramento delle azioni e delle obbligazioni subordinate di quei quattro istituti è stato traumatico. E a distanza di quasi cinque mesi, l'effetto delle risoluzioni è ancora devastante tanto per l'esecutivo di Matteo Renzi quanto per i vertici del settore bancario e per i regolatori.

 

banca marche banca marche

Di qui l' idea di creare uno strumento che nei fatti si trasformerà in uno scudo in mano ai banchieri e a palazzo Chigi per difendersi dagli assalti della vigilanza della Bce. Finora si dialogava a tu per tu con la Banca d'Italia che, caso per caso, interveniva con la cosiddetta moral suasion sia per risolvere grane gestionali sia per salvare istituti vicini al crac. Gli sceriffi di Francoforte, invece, sono un problema: la supervisione bancaria in salsa europea non si piega. E tra ispezioni e commissariamenti i «pericoli» sono troppi: meglio lavare i panni sporchi in casa. 

CARICHIETICARICHIETI

 

C' è chi aveva fiutato l' operazione con largo anticipo. Barclays, a esempio, a dicembre ha dato 240 milioni di euro a Mediobanca per cederle l' intera rete di sportelli nella Penisola: il gigante inglese ha pagato, rimettendoci, pur di fuggire dall' Italia. 

 

Il fondo è pronto. Ieri al Tesoro si sono riuniti i soggetti che hanno dato il via alla sgr Quaestio Capital Management che gestirà Atlante e la riunione ha spinto i titoli bancari a Piazza Affari. L' ammucchiata piace: dentro Intesa e Unicredit, la Cassa depositi e prestiti e l' Acri, in rappresentanza di quelle Fondazioni bancarie che - nonostante i paletti legislativi - non ci stanno a mollare la presa sulle banche, di cui sono azioniste di riferimento dalla riforma Amato-Ciampi degli anni '90. Il fondo, sulla carta, avrà due obiettivi: garantire gli aumenti di capitale e dare una mano a smaltire le sofferenze (calate, a febbraio, a 196 miliardi di euro).

logo intesa san paolologo intesa san paolo

 

Il capitale sarà tra i 2 e i 5 miliardi, ma potrà salire fino a 7 miliardi subito, con l' ingresso di Banco Popolare, Bpm, Bnl, Bper, Credem e Creval. Il primo intervento potrebbe arrivare con l' aumento di capitale di PopVicenza, ma all' orizzonte - nemmeno lontano - c' è da risolvere la vicenda del Monte dei paschi di Siena. Oltre al Tesoro, obbligato a salire dal 4 al 7% delle azioni di Mps, la ex banca del Pd «beneficerà» di una seconda stampella pubblica.

UNICREDITUNICREDIT

 

Attenzione, però: guai se a Bruxelles si accorgessero che si tratta di un soggetto sotto l' ombrello governativo perché sarebbe stangato col cartellino rosso di aiuto di Stato. Ecco perché chi sta definendo la governance del fondo deve gestire le nomine come in un' operazione chirurgica. E la manina del governo non si deve vedere.

cassa   depositi  prestiti cassa depositi prestiti

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."