giorgia meloni pizzo di stato tasse evasione fiscale

CARA GIORGIA, LE TASSE NON SONO “PIZZO DI STATO”: BASTEREBBE PAGARE TUTTI PER PAGARE MENO – LA MELONI A CATANIA HA STRIZZATO L’OCCHIO A CHI NON PAGA LE TASSE, SOSTENENDO CHE “LA LOTTA ALL’EVASIONE SI FA SULLE BIG COMPANY E NON SUL PICCOLO COMMERCIANTE”. MA I DATI DIMOSTRANO IL CONTRARIO: NELL’80% DEI CASI IL NERO NON DIPENDE AFFATTO DA DIFFICOLTÀ ECONOMICHE, MA È UNA SCELTA PRECISA, CHE SI RIPERCUOTE SUGLI UNICI CHE LE TASSE LE PAGANO DAVVERO (E MAGGIORATE), CIOÈ I LAVORATORI DIPENDENTI

Estratto dell'articolo di P.Bar. per “la Stampa”

 

ERNESTO MARIA RUFFINI

L'evasione fiscale? «Vale due o tre leggi di bilancio», ricorda il direttore dell'Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, ovvero all'incirca 90 miliardi di euro all'anno […]. Mentre venerdì sera a Catania Giorgia Meloni ha sostenuto che «la lotta all'evasione si fa sulle big company, sulle banche.  

 

Non sul piccolo commerciante a cui chiedi il pizzo di Stato», qualche ora prima dal palco del festival dell'Economia di Trento Ruffini aveva dato invece una versione diametralmente opposta del problema: l'evasione, a suo parere, infatti è «una tassa occulta per tutti i cittadini che fanno il loro lavoro e pagano le tasse, ed è un patrimonio […] che può essere rimesso in circolo per i cittadini, le imprese, per tutti, per avere più risorse in giro che Parlamento e governo potranno spendere».

 

GIORGIA MELONI - CHIUSURA CAMPAGNA ELETTORALE A CATANIA

Quanto ai (tanti) contribuenti che non pagano le tasse, c'è poco da intenerirsi. L'alto tasso di evasione che si registra in Italia, nonostante il susseguirsi di mezzi condoni e rottamazioni di ogni tipo, non è legato alle difficoltà dei contribuenti: la cosiddetta evasione «per necessità» incide infatti in maniera relativa.

 

«Più dell'80% dell'evasione è per omesse dichiarazioni o infedeli», certifica Ruffini. Meno del 20% è invece «evasione da versamento, cioè di chi presenta la dichiarazione ma poi non ha le risorse versare in tempo».

 

Servono risorse, per tagliare le tasse, ridurre il cuneo fiscale e quant'altro? «Ne avremmo molte di più se l'amministrazione fiscale funzionasse al meglio per recuperare l'evasione» sostiene […] il direttore delle Entrate […].

 

evasione fiscale 2

È un sistema «che consente a chi vuole sottrarsi agli obblighi fiscali di farlo con estrema facilità e che obbliga i cittadini onesti a spaccarsi la testa per comprendere gli interpelli o le istruzioni dell'Agenzia».

 

Inutile dire che dall'opposizione soprattutto il Pd e Sinistra hanno sparato a zero contro la «teoria del pizzo» elaborata dalla presidente del Consiglio. Per Giovanni Paglia di Sinistra Italiana sono «parole indegne». Una mossa da campagna elettorale per la responsabile lavoro del Pd Cecilia Guerra: «Strizza l'occhio agli evasori in cambio di voti».

 

UN BUCO DA 90 MILIARDI ANNUI DA IRPEF E IVA LE PERDITE MAGGIORI

Le stime del Mef citate dal direttore dell'Agenzia delle Entrate Ruffini portano alla luce numeri tristemente noti: l'ultima rilevazione, riferita al 2020, a fronte di un'economia sommersa che vale ben 157,3 miliardi fissa infatti a quota 89,8 miliardi di euro il cosiddetto «tax gap» ovvero la differenza tra le entrate fiscali attese e quelle effettive.

GIORGIA MELONI - CHIUSURA CAMPAGNA ELETTORALE A CATANIA

 

Magra consolazione il fatto che tra il 2015 ed il 2017 viaggiassimo oltre quota 106 miliardi di euro e nel frattempo la perdita si sia ridotta di circa 16,3 miliardi di euro.

 

All'appello mancano infatti ancora 28,3 miliardi di Irpef che i lavoratori autonomi continuano a non versare, 25,2 miliardi di Iva (erano 39,9 nel 2015), 9 miliardi di Ires che le imprese si sono trattenute, 5,2 miliardi tra Imu e Tasi che i proprietari di immobili hanno «inguattato», e poi ancora 4,5 miliardi di Irap, 3,8 di Irpef lavoro dipendente, 1,7 miliardi di accise sui prodotti energetici, 696 milioni di addizionali Irpef, ancora 248 milioni di canone Rai (ma quando non era ancora in bolletta questa voce superava quota 1 miliardo) per finire con 121 milioni di euro di imposte sulle locazioni.

evasione fiscale 1

 

LA MONTAGNA DEI CREDITI FISCALI 1.153 MILIARDI PERSI PER SEMPRE

Il totale dei crediti fiscali accumulati dal 2000 al 2022 ha toccato la soglia record di 1.153 miliardi di euro, altro dato terribile fornito da Ruffini. Come sappiamo si tratta di importi in larghissima parte ormai irrecuperabili perché riferiti a contribuenti deceduti, nullatenenti o senza eredi, società fallite o liquidate. Gli ultimi dati ufficiali, relativi al 2020 fissavano l'asticella a quota 999,1 miliardi di euro.  […]

 

GLI AUTONOMI I MENO FEDELI SALE IL GETTITO DEL CANONE RAI

evasione fiscale 2

Se 28,3 miliardi di euro su 89,8 che mancano alle tasse dello Stato riguardano l'Irpef di autonomi e imprese è perché l'evasione, o il «gap dell'imposta» come la definiscono i tecnici, per questi soggetti non solo è altissima negli ultimi anni è addirittura aumentata. Si è infatti passati dal 65,1% del 2015 al 69,7% del 2020 di propensione al gap, con una differenza di 4,7 punti in più.

 

Un dato in netta controtendenza con tutte le altre voci e che stride al confronto di quello relativo all'Irpef del lavoro dipendente irregolare che si ferma al 2,4%,ovvero mezzo punto in meno rispetto al 2015. […]

 

 

evasione fiscale 3evasometrorisparmievasione fiscale 1

ernesto maria ruffini foto di bacco

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)