CARO VISCO ME NE INFISCHIO! - I BANCHIERI SE ME SBATTONO DEGLI APPELLI DEL GOVERNATORE (E DI DRAGHI): COMPRANO SEMPRE PIU’ BTP E DANNO SEMPRE MENO PRESTITI ALL’ECONOMIA

Fabio Pavesi per "Il Sole 24 Ore"

Meno BTp, più prestiti. Il monito rivolto alle banche è arrivato non più tardi dell'altro ieri dal Governatore di Banca d'Italia. E non è certo la prima volta. Già in passato Visco aveva rilevato la scarsa propensione a riaprire i rubinetti del credito. Appelli che non hanno lasciato il segno dato che finora i banchieri sembrano aver snobbato completamente l'esortazione di Via Nazionale.

TITOLI DI STATO A QUOTA 400 MILIARDI...
I portafogli degli istituti, infatti, continuano a essere pieni zeppi di titoli di Stato: a fine agosto secondo i dati di Bankitalia c'erano 396 miliardi tra BoT, BTp e Cct nei bilanci delle banche.
Il picco si è avuto a giugno con il tetto record di 401 miliardi. Aver limitato di soli 5 miliardi i quantitativi di bond non è certo un cambio di passo. Anche perchè la dinamica degli acquisti è stata incessante. Dall'inizio del 2013 le banche hanno comprato 46 miliardi di titoli del Tesoro e dalla fine del 2011 gli acquisti sono di fatto raddoppiati senza sosta.

... ERANO 200 MILIARDI SOLO 20 MESI FA
Dai 209 miliardi di soli 20 mesi fa si è arrivati a 400 miliardi. Tutta la liquidità iniettata dalla Bce all'1% è finita così a fare trading di portafoglio. Le banche hanno fatto lì gli utili che perdevano limitando i prestiti alla clientela. E più i BTp divenivano la forma di impiego della liquidità, più diminuivano i prestiti alle imprese.

MENO 77 MILIARDI DI PRESTITI
Ormai il taglio dello stock di prestiti a imprese e famiglie da fine del 2011 è di 77 miliardi. Una forbice che si è allargata a dismisura e che ha cambiato volto ai bilanci di molte banche. Crollano gli impieghi alle attività produttive e aumentano in modo più che proporzionale gli impieghi finanziari. Snaturando così il ruolo della banca commerciale che raccoglie denaro dai depositanti per investirlo nell'economia reale. Certo è più rischioso prestare soldi a chi poi non te li restituisce che non investendo nel facile profitto del trading sui BTp.

SOFFERENZE A 140 MILIARDI
E le sofferenze che corrono a passo incessante e che hanno sfondato quota 140 miliardi a fine agosto dicono che il costo del rischio credito per le banche è fortemente aumentato. Grande cautela (anche giustificata) quindi nell'erogare nuovo prestito. Ma da qui ad abdicare completamente al proprio ruolo di finanziatori di imprese e famiglie ce ne corre. Anche perché famiglie e imprese non hanno voltato le spalle alle loro banche. Basta guardare la dinamica dei depositi. Nessun italiano è fuggito dalla crisi bancaria del Paese. Anzi. Dalla fine del 2011 gli italiani hanno incrementato i depositi di quasi 80 miliardi.

Una boccata d'ossigeno per molti istituti che hanno visto la fuga dei clienti stranieri e la difficoltà a finanziarsi sul mercato internazionale. Una fiducia ripagata con cattiva moneta, dato che di converso il credito è stato tagliato di una cifra analoga. Così si spezza un circuito virtuoso anzichè alimentarlo. Ma come potrebbe dire qualsiasi cliente di una banca? Io metto i miei soldi in un conto-deposito che mi rende poco più del 2% quando va bene. Permetto a te banca di finanziarti a tassi bassi, ma quando ti chiedo un prestito o me lo neghi o mi chiedi tassi che superano il 5-6%. Ecco come il circuito virtuoso si spezza.

 

 

NAPOLITANO VISCO DRAGHI draghi bernanke il presidente dell eurogruppo juncker a destra in una rara foto con mario draghi e mario monti aspx bankitalia big BOT TITOLI STATOTitoli di stato

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."