mario draghi energia solare fotovoltaico

CHI TROVA SOLE NON LO LASCIA PIÙ - NEL DECRETO ENERGIA SI PREVEDE UN ITER MOLTO SEMPLIFICATO PER CHI VUOLE INSTALLARE PANNELLI SOLARI: BASTERÀ COMPILARE UN MODULO E INVIARLO A INIZIO E FINE LAVORI. IL GOVERNO FACILITA L’AUTOPRODUZIONE DI ENERGIA PER CERCARE DI LIMITARE GLI EFFETTI DEL CARO BOLLETTE - CON DELLE ECCEZIONI: RESTANO LIMITAZIONI PER I BENI VINCOLATI E…

Andrea Bassi per “il Messaggero”

 

MARIO DRAGHI

Un semplice modulo scaricabile on line dal sito del Gse, il gestore dei servizi energetici, o da quello del ministero dello Sviluppo economico. Da inviare due volte allo stesso gestore: a inizio lavori e alla fine. Poi niente più. Niente progetti, niente asseverazioni, niente autorizzazioni.

 

Installare pannelli solari sui tetti degli edifici, ma anche sulle pensiline, sui capannoni delle fabbriche, sarà semplice. Anzi, semplicissimo. Nel decreto energia, quello che contiene anche il taglio da 8 miliardi di euro delle bollette elettriche, il governo ha inserito una serie di norme per spingere l'autoproduzione. In particolare quella da fotovoltaico. Dal sole, insomma. Il decreto stabilisce che installare un impianto solare sarà «equiparato» ad effettuare una «manutenzione ordinaria».

PANNELLI SOLARI

 

In pratica mettere un pannello sul tetto o sul balcone, avrà le stesse regole di quando di dipinge una parete dentro casa. «L'installazione, con qualunque modalità, di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici», spiega la relazione illustrativa che accompagna il decreto del governo, «non è subordinata all'acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati».

 

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

Ci saranno però delle eccezioni. Non dappertutto si potranno installare liberamente i pannelli solari. Le limitazioni restano per i beni vincolati, quelli che ricadono nel codice dei beni culturali e che, quindi, sono sottoposti alle autorizzazioni paesaggistiche. Fanno eccezione, spiega infatti la relazione che accompagna il provvedimento, gli immobili e le aree dichiarati di notevole interesse pubblico di cui all'articolo 136, comma 1, lettera b e lettera c del codice dei beni culturali e del paesaggio.

ROBERTO cingolani

 

Ossia ville, giardini e parchi, che si distinguono per la loro non comune bellezza, e i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale inclusi i centri ed i nuclei storici. Quest' ultimo è un passaggio importante, perché estende la limitazione per il pannello libero ai centri storici sottoposti a vincolo. Quello di Roma, per esempio, ricade interamente in zona Unesco.

 

fotovoltaico

Dunque anche i palazzi che non hanno un vincolo puntuale, sono obbligati a rispettare le procedure più lunghe e complesse con le relative autorizzazioni. Un altro aspetto della semplificazione è che riguarderà non solo gli impianti più piccoli, quelli fino a 50 Kw, ma anche quelli di dimensioni più grandi, fino a 200 Kw.

 

 LE SOLUZIONI

La norma, spiega la relazione del decreto, prevede l'estensione dell'ambito applicativo dello strumento del Modello unico semplificato per la realizzazione, la connessione e l'esercizio di piccoli impianti fotovoltaici integrati sui tetti degli edifici agli impianti di potenza superiore a 50 kW e fino a 200 kW. Una spinta, poi, sempre per ridurre l'impatto delle bollette, arriva anche al fotovoltaico in agricoltura.

 

PANNELLI SOLARI STAMPATI

Viene esteso l'accesso agli incentivi agli impianti agrovoltaici che adottino soluzioni integrative innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, anche prevedendo la rotazione dei moduli stessi, in modo da non compromettere la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale, anche consentendo l'applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione. La concessione degli incentivi viene subordinata «alla contestuale realizzazione di sistemi di monitoraggio che consentano di verificare l'impatto sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture e la continuità delle attività delle aziende agricole interessate».

 

impianto fotovoltaico

Il provvedimento, per Confagricoltura, presenta luci e ombre. Pur apprezzando, dice l'associazione,la semplificazione e lo sviluppo per le rinnovabili, il provvedimento non interviene in modo efficace sulla compensazione del caro bollette per le imprese agricole. L'Organizzazione ricorda che il decreto prevede semplificazioni per gli impianti tra 50 kW e 200 kW e sull'iter autorizzativo per gli impianti rinnovabili in aree idonee, come anche la riammissione al sistema di incentivazione di ulteriori tipologie di impianti solari fotovoltaici collocati a terra in aree agricole che rispettano alcune condizioni, in particolare non occupando più del 10% della superficie agricola aziendale.

fotovoltaico 4impianto fotovoltaicofotovoltaico 2hanergy group pannelli solari

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?