COS’HANNO PARTORITO IN NOVE MESI VIOLA & PROFUMO? UNA PERDITA DA OLTRE UN MILIARDO! - I CONTI DEL MONTEPASCHI SONO ANCORA NELLA PALUDE, TRA CREDITI DETERIORATI E RIMBORSO DEI MONTI BOND

Il terzo trimestre è stato un macigno, causa accantonamenti per i test della Bce che peseranno anche sul quarto, e ai costi per gli esodi incentivati di 1.300 dipendenti - Ieri il titolo è affondato insieme alle altre banche, oggi cresce (+3,9%) mentre Piazza Affari cala...

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Camilla Conti per “il Fatto Quotidiano

 

“Si va sempre avanti”, ha detto il presidente del Monte dei Paschi, Alessandro Profumo uscendo da Rocca Salimbeni al termine del consiglio di amministrazione che ha approvato all’unanimità i conti della trimestrale. Profumo va avanti ma le ruote della banca senese cigolano ancora parecchio e rischiano di farlo sbandare.

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

   

Nei primi nove mesi dell’anno, infatti, Mps ha registrato 1,15 miliardi di perdite di cui 797 milioni riferibili al terzo trimestre. A pesare sono soprattutto le rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti per circa 2,46 miliardi di euro (+60% sull'anno precedente), con un impatto del terzo trimestre di circa 1,25 miliardi (+71,8%).

 

I risultati sono stati condizionati dagli esami della Banca Centrale Europea e dall'esito della cosiddetta Asset Quality Review (ovvero la revisione della qualità degli attivi) imposta da Francoforte. A gravare è anche la rideterminazione del valore di rimborso dei Monti bond avvenuta a fine marzo a seguito della vendita di gran parte della quota della Fondazione Mps (oggi scesa al 2,5%) e costata 147 milioni in più.

   

Alessandro Profumo Fabrizio Viola Alessandro Profumo Fabrizio Viola

Sul fronte della gestione operativa, i crediti verso la clientela si sono attestati a circa 126 miliardi, in flessione del 3,3% rispetto a fine anno e l'esposizione netta in termini di crediti deteriorati è stata di circa 24,3 miliardi, in aumento del-l'8,3% rispetto allo scorso giugno. Si alleggerisce, invece, il pacchetto di titoli di Stato italiani custoditi in portafoglio che si sono attestati a circa 18,9 miliardi, rispetto ai 22,4 miliardi di settembre 2013.

 

“Il terzo trimestre ha avuto un impatto negativo legato agli accantonamenti per l’asset quality review che peseranno anche sul quarto trimestre del 2014 e ai costi per gli esodi incentivati di 1.300 dipendenti, in linea con il nostro piano che prevede una riduzione dell’organico di ottomila unità”, ha spiegato l’amministratore delegato Fabrizio Viola durante una conferenza telefonica con gli analisti. Confermando che, entro fine anno, il personale sarà ridotto “di circa 5.200 unità”.

MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI

   

I risultati sono stati comunicati a Borsa chiusa ma la seduta di ieri è stata comunque archiviata dal titolo Mps con un calo del 6,48 per cento complice un mercoledì nero per Piazza Affari dove l'intero listino ha perso quasi il 3 per cento. Approvati i conti, ora i vertici del Monte devono mettere in cantiere il nuovo aumento di capitale da 2,5 miliardi (che segue l’altro da 5 miliardi chiuso in estate) per colmare le carenze di patrimonio evidenziate dai test europei . La banca ha anche incaricato Ubs e Citi di curare la ricapitalizzazione e di “identificare – ha detto Viola – le migliori opzioni strategiche per consentire alla banca di operare serenamente in futuro”, compresa un’eventuale matrimonio con un altro istituto.

mps mps

 

Nel frattempo, le misure di emergenza per sanare il deficit di capitale (che prevedono, inoltre, la cessione di attività per 220 milioni e la vendita di un pacchetto di crediti in sofferenza per cui si è fatto avanti anche Davide Serra diAlgebris) sono state inviate a Francoforte lunedì scorso e devono ancora ricevere il via libera dalla Bce.

   

DAVIDE SERRA ALLA LEOPOLDA DAVIDE SERRA ALLA LEOPOLDA

Ieri, il portavoce della commissaria Ue alla concorrenza Margaret Vestager, ha detto che l’aumento del Monte “non sembra interferire con l’attuazione del piano di ristrutturazione così come approvato dalla Commissione Ue” precisando però che “se la banca dovesse prendere altre misure nell’ambito del piano di capitale, la Commissione dovrebbe valutarne l’impatto”.

 

 

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