tim open fiber

DIETA A BASE DI FIBRA - I PRO E I CONTRO DELLA FUSIONE TIM-OPEN FIBER SECONDO BANKITALIA: “È LA MIGLIORE OPZIONE QUANDO È GIÀ IN ESSERE O, PARADOSSALMENTE, QUANDO NON CI SONO INFRASTRUTTURE. E QUESTO NON È IL CASO DELL’ASSETTO ITALIANO. LA CONCORRENZA PUÒ ESSERE UN VANTAGGIO” - RESTANO LE ASIMMETRIE, MA VA EVITATO IL DISPENDIO DEI COSTI FRUTTO DELLE DUPLICAZIONI. L’INCUMBENT POTREBBE FOCALIZZARSI SULLE AREE GRIGIE..."

 

 

 

Mila Fiordalisi per www.corrierecomunicazioni.it

 

open fiber fibra ottica

La rete unica delle Tlc è la migliore opzione quando è già in essere o, paradossalmente, quando non ci sono infrastrutture. E questo non è il caso dell’assetto italiano delle telecomunicazioni”: anche Banca d’Italia interviene sul tema della newco Tim-Open Fiber e lo fa, nero su bianco, analizzando scenari e prospettive all’interno del Quaderno “Questioni di economia e finanza – Connected Italy” – datato luglio 2020 – a cura di Emanuela Ciapanna e Giacomo Roma. A pagina 18 del documento – che fa il punto sullo stato della connettività in Italia e sulle prospettive legate all’infrastrutturazione in fibra e 5G – si analizzano nel dettaglio i pro e i contro del merger Tim-Open Fiber.

 

LUIGI GUBITOSI FRANCESCO STARACE

“Abbiamo la rete di Telecom Italia dove prevale la tecnologia mista rame-fibra, ma aumenta anche l’Ftth, e la rete in fibra di ultima generazione di Open Fiber, non confrontabile in termini di estensione ma che potrebbe potenzialmente performare molto meglio”, si evidenzia nel paper.

 

“Il tempismo è importante ma l’efficienza statica e dinamica non sono facili da conciliare”, dice Bankitalia spiegando che “non ci si sta muovendo lungo una curva di diffusione della tecnologia; piuttosto, la curva si è spostata verso l’aggiornamento tecnologico da x-Dsl a fibra”. 

 

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

In questo scenario “la concorrenza infrastrutturale può essere un vantaggio, come per l’incumbent recuperare i costi di investimento, in particolare nelle “aree grigie” dove gli investimenti privati possono essere redditizi per al massimo un operatore. Probabilmente fa parte di una strategia preventiva, ma così si potrebbe accelerare una migliore copertura del paese con Ngan”.

 

open fiber fibra ottica

Nel capitolo dedicato al merger si esaminano anche gli aspetti finanziari: “Da quando Open Fiber è entrata nel mercato all’ingrosso, è sorto un intenso dibattito sull’opportunità di una fusione tra la controllata Enel-Cdp e la rete di Telecom Italia, per una copertura efficiente del territorio italiano con infrastrutture in fibra di nuova generazione.

luigi gubitosi foto di bacco

 

La valutazione della fusione non può essere netta, anche a causa delle possibili conseguenze sul piano finanziario e della stabilità delle due società. Il risultato dipenderà in modo cruciale dal modo in cui l’operazione sarà eseguita”.

 

Se da un lato la fusione viene considerata auspicabile “perché la concorrenza delle infrastrutture genera il rischio di una duplicazione inefficiente degli investimenti e di costi più elevati”, dall’altro la concorrenza infrastrutturale “è – e probabilmente rimarrà tale per alcuni anni a venire – asimmetrica, poiché l’incumbent, integrato verticalmente, oggi serve direttamente quasi il 50% della domanda residenziale finale e, indirettamente, l’80% della domanda residua tramite gli altri operatori che utilizzano la sua rete (Fastweb, Vodafone, Wind, Tiscali e altri fornitori di servizi minori)”.

 

Giuseppe Conte Fabrizio Palermo

L’asimmetria – secondo Bankitalia – è rafforzata dal duplice ruolo di Telecom Italia sul mercato all’ingrosso e al dettaglio,  “il che contrasterebbe con la parità di condizioni di accesso”. Secondo i sostenitori del merger la fusione massimizzerebbe la crescita digitale, l’occupazione e la coesione sociale.

 

Sarebbe garantita una concorrenza leale tra tutti i fornitori di servizi, in condizioni di parità nell’infrastruttura “neutra”; sarebbe facilmente investibile con una copertura universale contro obblighi per un compenso fisso predefinito, e ne risulterebbe una massimizzazione per l’intera economia. Sono emersi dubbi inoltre sulle duplicazioni, che vanno evitate, perché costose e inefficienti in un settore che si configura come un monopolio naturale.

 

open fiber 4

L’investimento di Flash Fiber e la partnership pubblico-privato Tim-Infratel rappresentano secondo Bankitalia due esempi positivi sul fronte della concorrenza infrastrutturale. Flash Fiber, la joint venture creata nel 2016 che vede in campo Tim all’80% e Fastweb al 20% per promuovere la costruzione di una banda larga Ftth in 29 grandi città italiane prevede un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro, per portare la fibra a circa 3 milioni di famiglie entro il 2020. A luglio 2019, Infratel e Tim hanno firmato un accordo finalizzato all’attivazione di tutte le infrastrutture di rete pubblica in fibra ottica.  All’inizio di aprile 2020 Infratel e Tim hanno annunciato il completamento della rete in 241 comuni e hanno fissato l’obiettivo di 310 comuni entro la fine di maggio.

 

C’è da dire però che il report è stato pubblicato prima del memorandum fra Tim e Cdp e che quindi non tiene conto delle garanzie di terzietà e neutralità su cui fa leva il progetto newco

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”