prestiti soldi mutui

FATE PRESTITO! - IL COSTO DEL DENARO NON È MAI STATO COSÌ BASSO: È IL PERIODO MIGLIORE DELLA STORIA FINANZIARIA ITALIANA PER CHIEDERE UN MUTUO. MA ALLORA PERCHÉ I PRESTITI NON ESPLODONO? LE BANCHE SONO FRENATE DALLE REGOLE COMUNITARIE E DAL RISCHIO DELLE SOFFERENZE – LA PASSIONE DEGLI ITALIANI PER LA LIQUIDITÀ: I FONDI INTEGRATIVI NON SFONDANO E LE OBBLIGAZIONI CROLLANO

 

 

 

Ferruccio De Bortoli per “l’Economia - Corriere della sera”

 

Mutuo per la casa

Ormai abituati a vivere di paradossi economici non ci facciamo più caso. Ma il costo del denaro non è mai stato così basso. Dunque non è mai esistito, nella lunga e tormentata storia della finanza italiana, un periodo così favorevole per chiedere un prestito. Certo non siamo come in Germania o in Finlandia dove vengono offerti mutui per la casa a tasso negativo. All' insegna cioè dello slogan «ti pago se ti indebiti».

 

Ma poco ci manca. Tutto ovviamente è relativo. E anche il «primato triste» - chiamiamolo così perché non cresciamo anzi vediamo all' orizzonte uno spettro di recessione - del livello storicamente ridotto del costo del denaro deve essere confrontato con quello che accade nella maggioranza degli altri Paesi europei. Altrove i tassi sono negativi da tempo.

Conta dunque la differenza, quello spread che è sceso dall' esplodere della crisi politica estiva di circa cento punti base.

ferruccio de bortoli

 

Secondo l' ultimo bollettino dell' Abi, l' Associazione bancaria italiana, in agosto il tasso medio sui mutui casa è sceso all' 1,68%. Era al 5,72% prima della grande crisi finanziaria, 12 anni fa. Il tasso medio sui finanziamenti alle imprese è parallelamente calato all' 1,25%. Era al 5,48% a fine 2007. Ora con un costo del denaro così a buon mercato ci si aspetterebbe che i prestiti esplodessero. Quelli alle famiglie sono effettivamente cresciuti del 2,5% su base annua. Ma quelli alle imprese sono diminuiti dello 0,4%. E qui emerge il primo sintomo di malessere. Se non si investe con il costo del denaro al minimo storico quando mai lo si farà? Le ragioni sono diverse.

 

giuseppe conte a piazza affari 17

Gli istituti sono frenati negli impieghi dalle regole comunitarie, dal rischio delle sofferenze, dall' esigenza di mantenere i coefficienti di capitale. L' area cosiddetta «non bancabile» dei soggetti economici si è estesa a dismisura. Gli strumenti di finanza alternativa al canale bancario sono poco diffusi, Borsa inclusa. Ma certo vi è anche una componente psicologica legata all' incertezza della congiuntura italiana, all' instabilità politica.

I soldi ci sono, persino troppi.

 

soldi all'estero

Mancano forse le idee e un po' di coraggio? O, peggio, una società invecchiata sta perdendo gli animal spirit e preferisce la condizione rinunciataria dei rentier? Da tempo i depositi delle imprese crescono, flusso positivo da tre anni. La preferenza per la liquidità anche qui è sintomo di assenza di alternative e regole certe per programmare. Scelte forse dettate dalle attese di ritorno degli azionisti. O resistenze culturali. Stare fermi sembra non avere negatività.

 

spread

Nell' agosto scorso è stato stabilito, senza che nessuno si sia scomposto, un altro primato. Non triste, soprattutto per i titolari dei conti correnti. Ma nemmeno allegro, per l' insieme dell' economia italiana. La raccolta delle banche, rappresentata dai depositi e dalle obbligazioni, è salita a 1.802,5 miliardi. In crescita, rispetto a un anno prima, del 5,2%. I depositi sono aumentati del 6,6%; le obbligazioni proseguono la loro caduta ormai ininterrotta dal 2012: - 3,3%.

spread

 

Insomma, anche le famiglie italiane continuano ad avere una spiccata preferenza per la liquidità tenuta, in varie forme, sui conti correnti. Anche se non rendono niente o al massimo intorno all' 1% per quelli rimborsabili con preavviso o con durate prestabilite. Nel 2018 - altro paradosso - la liquidità è stata eletta ad asset class, forma d' investimento che non ha deluso se si tiene conto dell' andamento negativo nell' anno del risparmio gestito. Chi non ha fatto nulla e si è tenuto i soldi in banca ha addirittura guadagnato, in termini relativi, senza versare costose commissioni. La classe di investimento euro cash rendeva lo 0,3% a fine 2018.

 

LO SPREAD DALLA CRISI A OGGI - INFOGRAFICA REPUBBLICA

Nell' agosto scorso l' indice però ha perso lo 0,5%. E qui si apre uno scenario che dovrebbe non inquietare, ma almeno porre qualche interrogativo ai titolari, famiglie e imprese, di depositi. In alcuni Paesi il rendimento dei conti correnti è già negativo. In Italia già succede per quelli interbancari in linea con le disposizioni della Bce. Accadrà presto anche per la clientela minuta che comunque già paga costi di gestione non trascurabili?

La passione per i conti correnti non è solo degli italiani che riservano a depositi e strumenti liquidi circa un terzo delle loro attività finanziarie.

 

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 9

Accade anche in Germania e Spagna. Il Giappone è addirittura oltre la metà, grazie a lunghi periodi di inflazione schiacciata, ma è un caso particolare. Un paper della Banca d' Italia, a cura di Diego Caprara, Riccardo De Bonis e Luigi Infante ha analizzato le scelte delle famiglie dagli anni '50 in poi. Nell' immediato Dopoguerra la ricchezza reale era molto più alta di quella finanziaria. La crescita del debito pubblico e l' offerta di titoli a tassi reali positivi ha distratto per lunghi periodi il pubblico da altri impieghi, come la Borsa, la cui capitalizzazione rispetto al prodotto interno lordo è ancora modesta specie se confrontata con i Paesi anglosassoni.

 

soldi e risparmi bruciati

Una volta c' era il cosiddetto Bot people. Oggi molto meno. Le delusioni su titoli di Stato, obbligazioni bancarie (gli scandali hanno avuto la loro parte), hanno rilanciato la scelta della liquidità. Ma c' è un' altra spiegazione. La certezza di poter contare su un sistema pensionistico pubblico o di categoria (primo pilastro), con coefficienti di trasformazione alti (leggi assegni di poco inferiori alle retribuzioni) ha spinto le famiglie a non avere o credere di non avere - come accade in altri Paesi - la necessità di accumulare un risparmio pensionistico. E ciò ha sorretto e giustificato a lungo la scelta della liquidità. La situazione è molto cambiata.

 

fabio panetta 4

Non così la percezione che le pensioni saranno una percentuale progressivamente inferiore a salari e stipendi. Il ricorso a strumenti di previdenza integrativa o assicurativi (secondo e terzo pilastro) è cresciuto ma non come sarebbe necessario. A un convegno giovedì scorso a Torino, il direttore generale della Banca d' Italia e presidente dell' Ivass, Fabio Panetta, ha spiegato che «nel 2018 gli italiani hanno speso 107 miliardi in giochi e lotterie legali (più del doppio di 10 anni prima). Al confronto, i 17 miliardi di premi del ramo danni-non auto, sempre nel 2018, sono una cifra irrisoria». Il futuro sembra non esistere. Attenti a non giocarselo.

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 5protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 4protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 6soldi e risparmi bruciatisoldi e risparmi bruciatisoldi e risparmi bruciatiprotesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 7protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 8

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)