john elkann palazzina fiat lingotto

FIAT FU - ADDIO ANCHE ALLA STORICA PALAZZINA AL LINGOTTO, DOVE C’ERANO GLI UFFICI DI GIANNI AGNELLI E SERGIO MARCHIONNE: STELLANTIS HA DATO MANDATO ALLE MAGGIORI SOCIETÀ DI INTERMEDIAZIONE IMMOBILIARE INTERNAZIONALE PER METTERLA IN VENDITA LA PALAZZINA AL 250 DI VIA NIZZA FU ULTIMATA NEL 1926 E FINO AL 2014 È STATA LA SEDE LEGALE DELL’AZIENDA. CHE, CON LA VENDITA, CANCELLA OGNI TRACCIA DI SÉ DALLA CITTÀ DOVE È NATA (RESTANO SOLO GLI STABILIMENTI DI MIRAFIORI E GRUGLIASCO IN PERIFERIA…)

Andrea Rinaldi per www.corriere.it

 

Un mandato ad advisor internazionali

palazzina fiat al lingotto

Stellantis ha inviato una lettera alle maggiori società di intermediazione immobiliare internazionali per avviare una procedura di agency sulla ex palazzina Fiat dello storico complesso del Lingotto di Torino. L’immobile ospitava gli uffici di Gianni Agnelli e Sergio Marchionne e ora è stato lentamente e silenziosamente svuotato.

 

palazzina fiat al lingotto di torino 2

In quanto società quotata, Stellantis deve agire con la massima trasparenza ecco perché sta facendo una sorta di bando per scegliere tra un’ampia rosa il player con le migliori capacità tecnico-finanziarie e amministrative in grado di gestire l’alienazione dell’immobile: quanto tratterrà dal prezzo finale di vendita? Quante persone metterà in campo? Quanto investirà in promozione? Chi offrirà le condizioni migliori si aggiudicherà l’incarico di vendere.

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

 

Un edificio storico

La palazzina Fiat, 20 mila metri quadrati, è vincolata dalla Soprintendenza dei beni architettonici in quanto facente parte dell’intero complesso del Lingotto. L’edificio al 250 di via Nizza, quartiere Lingotto, sud di Torino, fu ultimato nel 1926, in pieno fervore taylorista, per alloggiarvi direzione, amministrazione, mensa e altri servizi del nascente primo costruttore automobilistico italiano (due anni dopo Vittorio Valletta diventerà direttore generale); e fino al gennaio 2014 è stata la sede legale della Fabbrica Italiana Automobili Torino, poi, con l’acronimo Fca-Fiat Chrysler Automobiles, trasferita in Olanda

 

palazzina fiat al lingotto di torino

Sulle orme del fondatore

Nel febbraio del 2019, sette mesi dopo la scomparsa di Sergio Marchionne, John Elkann, numero uno di Fca ed Exor, aveva cominciato a progettare il trasloco del suo ufficio.

 

L’ufficio nella Palazzina, quello ereditato dall’Avvocato, traslocò quindi da via Nizza a via Giacosa, all’interno della Fondazione Agnelli che oggi alloggia nella vecchia abitazione del senatore Giovanni Agnelli, dove il fondatore della Fiat si ritirava per un parco pranzo a base di patate e una sonnellino prima di ritornare in fabbrica in corso Dante agli inizi del secolo scorso.

 

john elkann

Nel 2020, in silenzio, è andato avanti lo svuotamento dei quattro piani al Lingotto: prima è toccato all’ufficio stampa, migrato a Mirafiori, poi ad agosto scorso è stata la volta dei servizi finanziari e delle relazioni industriali; in tutto 300 persone ricollocate. Si attende solo lo spostamento di alcuni uffici di Reply dal Lingotto.

 

 

Il Lingotto come New York

La vecchia fabbrica del Lingotto, oggi centro commerciale, è attualmente al centro di un restyling voluto dalla famiglia Elkann-Agnelli. L’intervento curato dallo studio dell’architetto Benedetto Camerana ne sta trasformando la pista sul tetto in un giardino aperto al pubblico sulla falsa riga della High-line di New York. Il giardino si estenderà su un’area di 27mila metri quadrati tra percorsi pedonali e giardini. Al quarto piano la Pinacoteca Agnelli ospiterà anche «Casa 500», il museo dedicato alla storica utilitaria

 

Addio alla presenza in centro città

fiat skydrive il progetto in stile high line per il lingotto di torino

Con la vendita della palazzina al Lingotto, quella che era la Fiat cancella ogni traccia di sé dal centro di Torino Oggi Stellantis è un corpo che si identifica solo con gli stabilimenti nella periferia di Torino, Mirafiori e Grugliasco. Quindi definitivamente addio alla sineddoche che con «Lingotto» individuava il monocostruttore italiano per antonomasia, e che prima ancora, almeno fino al 1997, rispondeva a «corso Marconi». L’Avvocato infatti in quell’anno si era trasferito da San Salvario al Lingotto, una ritirata per una pensione dorata nell’ufficio che era stato del nonno-fondatore.

fiat lingotto foto d epoca fondazione agnelli palazzina fiat al lingotto di torino fiat skydrive il progetto in stile high line per il lingotto di torino 2palazzina fiat al lingotto lingotto torino fiat skydrive il progetto in stile high line per il lingotto di torino palazzina fiat al lingotto il lingotto a torino

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."