IL GOVERNO DEI BANCHIERI SBANCATI - IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SEVERINO È AZIONISTA (CON L’1,2%) DEL GRUPPO BANCARIO MEDITERRANEO, CHE CONTROLLA LA BANCA FEDERICIANA DI BARI. SI TRATTA DI UN PICCOLO ISTITUTO IN PERDITA E MULTATO DA BANKITALIA PERCHÉ IL 30% DEI PRESTITI LI DÀ AGLI AZIONISTI - NON SOLO, NEL COMITATO ETICO DELLA BANCA SIEDE IL MARITO, L’AVVOCATO DI BENEDETTO - “MA IO QUEI TITOLI STO CERCANDO DI VENDERLI”, DICE SEVERINO. SOLO CHE LA POVERINA NON TROVA UN COMPRATORE…

Vittorio Malagutti per "il Fatto quotidiano"

Del ministro della Giustizia Paola Severino si conosce la brillante carriera d'avvocato da sempre vicino alle stanze del potere. La lista dei suoi clienti comprende pezzi da novanta del mondo finanziario come il costruttore Francesco Gaetano Caltagirone e l'ex banchiere Cesare Geronzi. Meno nota è l'attività del ministro come investitore in proprio. Investitore in banca, per la precisione. Poca cosa, in verità, se la confrontiamo con il tesoretto azionario del collega ministro Corrado Passera, che nelle settimane scorse ha annunciato la vendita del suo pacchetto milionario di azioni Intesa.

Severino invece possiede una piccola quota del Gruppo Bancario Mediterraneo.Si tratta dell'1,20 per cento (valore nominale 500 mila euro) del capitale della holding creditizia a cui fa capo la Banca Federiciana di Bari. La sorpresa però è un'altra. Tra i membri del comitato etico della Banca Federiciana compare anche Paolo Di Benedetto, marito del ministro Severino.

Di Benedetto, anche lui avvocato, per anni funzionario e poi commissario della Consob, ha lasciato l'Authority di controllo dei mercati finanziari nel marzo 2010. Nel giro di un paio di mesi è approdato nel comitato etico della Federiciana. Tutto bene, se non fosse che normalmente i componenti dei comitati etici vengono scelti tra personalità prive di legami con soci e amministratori. Per Di Benedetto, marito dell'azionista Severino, questi legami esistono.

L'istituto pugliese, nato nel 2004 per iniziativa di un gruppo di imprenditori, fin qui non se l'è passata granché bene. Nel 2009, con la regia della Banca d'Italia, il controllo della Banca Federiciana è passato al Gruppo Bancario Mediterraneo. Ed è in questa occasione che l'allora avvocato Severino ha comprato le sue azioni. A proporle l'investimento fu l'amico Enzo Cardi, professore all'Università Roma 3 nonché, per molti anni, presidente delle Poste con Corrado Passera nel ruolo di amministratore delegato.

Cardi, anche lui azionista con poco meno del 3 per cento del capitale, è diventato presidente del gruppo bancario. A quanto sembra, però, il cambio al vertice non ha portato grandi novità sul piano dei risultati, almeno nei primi mesi della nuova gestione. La banca pugliese, infatti, ha continuato a viaggiare con i conti in rosso. Dal 2007 il bilancio si è sempre chiuso in perdita.

E nel 2010 (ultimi dati pubblicati) il deficit, anche per effetto della svalutazione di crediti a rischio, è arrivato a superare i 4,5 milioni. Una somma importante, se si pensa che la banca Federiciana, con i suoi 3 sportelli (Bari, Andria e Barletta) e i 30 dipendenti, può contare su una raccolta di 46 milioni e mezzi propri per una trentina di milioni.

Peggio ancora, negli ultimi mesi del 2010 la Banca d'Italia guidata da Mario Draghi ha mandato i suoi ispettori per una verifica sulla gestione. "Carenze nell'organizzazione e nei controlli interni", questo il verdetto. Tra l'altro Bankitalia ha rilevato che circa "un terzo delle erogazioni" è andato a favore di soggetti "riferibili a esponenti aziendali". In altre parole il 30 per cento dei prestiti sono stati concessi a dirigenti o azionisti dell'istituto.

E così, ad agosto dell'anno scorso, la Vigilanza ha disposto sanzioni per un totale di 121 mila euro a carico di amministratori, collegio sindacale e un paio di manager. Tra i multati c'è anche il vicepresidente Maurizio Traglio, l'imprenditore (settore gioielleria) che è azionista e consigliere di Alitalia.

Difficile pensare, a questo punto, che Severino sia particolarmente soddisfatta dell'investimento. Dividendi non se ne vedono e il valore delle azioni perde quota per via delle perdite in bilancio. "Ma io quei titoli sto cercando di venderli", ha risposto il ministro al Fatto Quotidiano. Il problema, a quanto pare, è trovare un compratore. Perché, con i bilanci che si ritrova la Banca Federiciana, per il momento non sembra esattamente un gioiellino.

 

PAOLA SEVERINO E MARITO PAOLO DI BENEDETTO PAOLA SEVERINO E MARITO PAOLO DI BENEDETTO PAOLA SEVERINO E MARITO PAOLO DI BENEDETTO paola severinoCONSOB consobbanca federiciana di bari

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”