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ALITALIA: SPOHR (LUFTHANSA),NESSUNA INIEZIONE CAPITALE

 (ANSA) - "Abbiamo sempre detto che vogliamo prima vedere un'Alitalia ristrutturata, poi considereremo un investimento". Lo ha ribadito l'amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, smentendo, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, le indiscrezioni su un'iniezione di capitale fino a 200 milioni di euro nella compagnia italiana. Lufthansa, scrive ancora Bloomberg, avrebbe comunicato al governo italiano che la visione strategica per Alitalia è più importante che un'eventuale iniezione di capitale.

 

 

ALITALIA, DELTA CONFERMA L'OFFERTA E APRE SUL PIANO DELLE ROTTE USA

Rosario Dimito per ''il Messaggero''

 

Conto alla rovescia per il partner industriale che entrerà nella Newco Alitalia. Oggi in giornata, in una nuova conference call con i commissari (Enrico Laghi, Stefano Paleari, Daniele Discepolo), Gianfranco Battisti e Giancarlo Guenzi dovrebbero fare il punto sulla situazione a due giorni dalla scadenza della settimana proroga.

 

Nelle ultime ore sarebbe arrivata a Fs la lettera di Delta Airlines che avrebbe confermato l'impegno del vettore Usa ad investire fino a 100 milioni per una quota che potrebbe essere il 12,5% visto che il capitale di partenza sarebbe di 800 milioni. E da parte di Ed Bastian, ad di Delta ci sarebbe, per iscritto, la disponibilità a rivedere il perimetro del piano industriale sul quale gli americani si sono scontrati con Atlantia. Ieri nel tardo pomeriggio, si è riunito il Vorstand di Lufthansa che dovrebbe stamane far conoscere la sua decisione. Secondo alcune fonti, il vertice di Francoforte avrebbe confermato la posizione già espressa da Carsten Spohr: accordo commerciale e successivo intervento nell'equity solo all'interno di una Newco ripulita a carico della procedura straordinaria. Conta il «giusto partner commerciale», non il denaro, ha dichiarato di recente Spohr.

 

Ma il tempo stringe. Dopodomani scade la settima proroga e un nuovo mini-slittamento potrebbe essere possibile. «La data del 21 novembre è per noi un termine molto rilevante - ha detto due settimane fa Laghi nel corso dell'audizione alla Camera - se ci fosse uno spostamento minore, fermo restando il termine del 31 marzo 2020» per il trasferimento degli asset, «non avrebbe un tema di drammatizzazione da porre in essere». Per giovedì 21 sarebbero stati allertati i consigli di Fs e Atlantia per formalizzare una decisione visto che nello stesso giorno c'è la scadenza del termine.

 

COMMISSIONI SU CO-SHARING

Nella riunione fra i commissari, Fs e Atlantia della scorsa settimana, Battisti avrebbe promesso l'invio di una lettera alla procedura e al Mise, probabilmente con la costituzione del consorzio. Se così fosse, i commissari potrebbero attingere al prestito-ponte di 400 milioni per traghettare Alitalia sino al closing.

 

Si diceva della lettera pervenuta da Atlanta, capitale dello Stato della Georgia, dove ha il quartier generale Delta. Oltre agli aspetti finanziari, il top management Usa avrebbe aperto alle revisioni del piano industriale su cui si sarebbe contrapposto ad Atlantia che ritiene la soluzione Lufthansa più vantaggiosa nel lungo periodo anche se prevede una compagnia italiana più piccola, con 95 aerei e circa 5 mila esuberi con l'ingresso in Star Alliance contro i 102 aerei e i 2800 esuberi del piano Fs-Delta.

 

 

Delta sarebbe disposta ad aumentare le rotte verso il Nord America, come incalza il gruppo autostradale, con maggiori garanzie anche nell'alleanza in Blu Sky, riconoscendo una commissione sui voli in co-sharing. La Nuova Alitalia quindi non avrebbe in partenza il ruolo di partner di primo livello ma solo perché il vettore italiano è in amministrazione straordinaria da oltre due anni.

Insomma, finalmente dopo 13 mesi sembra sia possibile avvicinarsi al traguardo. «Siamo al momento decisivo, ma ancora non sappiamo chi sarà il partner industriale» rivela una fonte molto autorevole vicina al dossier.

 

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