NAUFRAGAR MI È AMARO IN QUESTI MARI - STX-FINCANTIERI, A BRUXELLES SONO CONVINTI CHE L'ACCORDO NON SI CONCLUDERÀ. SE L'ITALIA AVESSE UN GOVERNO, INVECE DI UN BANCO DI MEDUSE SPIAGGIATE, FORSE AVREBBE SPINTO SU UN'OPERAZIONE COSÌ IMPORTANTE CHE DA TRE ANNI È SOSPESO, SCHIAFFEGGIATO DALLA POLITICA PARIGINA. LA VERITà RESTA QUELLA: I FRANCESI IN ITALIA FANNO COME GLI PARE, APPENA UN ITALIANO METTE IL NASINO OLTRALPE, GLIELO TAGLIANO

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Estratto dall'articolo di Alberto D'Argenio e Anais Ginori per “la Repubblica

 

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Il successo di una delle più grandi conquiste italiane Oltralpe, in un settore strategico per la Francia, è ormai appeso a un filo. Il "gigante europeo dei mari", battezzato dal presidente Emmanuel Macron e dall' allora premier italiano Paolo Gentiloni nel vertice a Lione nel settembre 2017, nasce con la vendita a Fincantieri di Stx, oggi Chantiers de l' Atlantique.

 

Gli storici cantieri di Saint-Nazaire, da cui sono uscite negli ultimi anni le più grandi navi da crociera del mondo, con un giro d' affari di quasi 2 miliardi all' anno, sono promessi all' Italia. Tre anni dopo il tormentato parto è ancora in corso.

E dietro le quinte c' è chi comincia a pensare che non vedrà mai la luce.

Bruno Le Maire continua a sostenere la bontà dell' operazione.

«Aspettiamo solo la decisione della Commissione europea», ha detto il ministro dell' Economia qualche giorno fa parlando con Repubblica .

 

A Bruxelles però tutto è sospeso. Un anno fa i servizi dell' Antitrust Ue guidato da Margrethe Vestager sono giunti a una conclusione preliminare: l' operazione è stata giudicata «incompatibile» con le regole europee sulla concorrenza. Fincantieri doveva proporre e negoziare una serie di rimedi per evitare gli effetti distorsivi sul mercato e in particolare, secondo Bruxelles, il pericolo di una riduzione degli incentivi all' innovazione e un aumento dei prezzi per croceristi e clienti.

fincantieri fincantieri

 

Oggi un portavoce della Commissione europea afferma: «Il 13 marzo 2020 le lancette dell' indagine sono state bloccate e restano ferme. Questa opzione viene attivata quando le parti falliscono nel presentare in tempo un pezzo importante di informazioni che gli sono state richieste.

 

Le lancette ripartiranno quando le informazioni ci verranno recapitate ». Insomma, spiegano fonti europee concordanti, Fincantieri non ha fugato i dubbi di Bruxelles e non ha presentato rimedi sufficienti.

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Il tempo però si sta esaurendo. A fine ottobre il governo è stato costretto a una nuova proroga del closing, ora fissata a fine dicembre. Nelle secche dei negoziati con l' Antitrust europeo, Oltralpe sono già cominciate grandi manovre per tentare di trovare un piano B. La commissione affari economici del Senato francese ha pubblicato un rapporto molto critico sulle nozze tra Fincantieri e Chantiers de l' Atlantique definito «errore strategico» per la Francia, paventando rischi per l' occupazione e la sovranità. Il documento allerta in particolare sul possibile trasferimento di know-how alla luce del partenariato tra Fincantieri e China State Shipbuilding Corporation (Cssc), il nuovo gigante della cantieristica della Repubblica popolare.

 

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Il rapporto del Senato cita l' audizione di Laurent Castaing, direttore generale di Chantiers de l' Atlantique che attacca la collaborazione con Cssc: «Rappresentano una minaccia non solo per i francesi, ma per l' intera cantieristica europea» perché «i cinesi vogliono acquisire tecnologia ed entrare nel mercato delle navi da crociera. Se fossero in grado di costruirle oggi, le produrrebbero ad un costo dal 15 al 20% inferiore al nostro. Il pericolo è grande, e non dobbiamo aiutare i cinesi se non vogliamo che prendano il nostro posto».

 

Raccogliendo altri timori di enti locali ed esperti del settore, i senatori francesi hanno votato a larga maggioranza un documento che chiede al governo di archiviare le nozze con il colosso di Trieste. Il rapporto parla di un possibile ingresso nel capitale dell' olandese Damen o di alcuni dei principali clienti dei cantieri francesi, tra cui Msc Crociere. «Ci sono alternative possibili », insiste la relatrice Sophie Primas che ha sondato vari interlocutori.

 

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«La reticenza di Fincantieri a trasmettere i rimedi alla Commissione e le proroghe successive dell' accordo - osserva Primas - testimoniano delle esitazioni che circondano il progetto». La senatrice è convinta che l' operazione «potrebbe essere già superata nei fatti. Si tratta solo di capire chi deve fare l' annuncio».

 

Secondo fonti europee, da settimane la Commissione pressa i protagonisti dell' accordo affinché rinuncino pubblicamente alla fusione. A Bruxelles circola il timore che le due parti siano tentate da scaricare mediaticamente e politicamente sulla Ue la decisione di far saltare l' operazione con una clamorosa bocciatura che farebbe esplodere le polemiche contro Bruxelles.

 

Il governo di Parigi difende l' operazione e non vuole creare un nuovo incidente diplomatico con Roma, tanto più che il versante militare dell' accordo di Lione è andato avanti: a gennaio ha visto la luce Naviris, la joint venture franco-italiana tra Fincantieri e Naval Group (azionista di Chantiers de l' Atlantique).

 

Giuseppe Bono Giuseppe Bono

Da parte del colosso di Trieste non emerge nessun ripensamento in via ufficiale. Anche se la pandemia ha colpito il settore della crocieristica non ci sono state cancellazioni di ordini né per Fincantieri né per Chantiers de l' Atlantique, e gli armatori restano fiduciosi su una ripresa a medio termine.

 

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