PER LA RESA DEI CONTI IN CASA CARIGE, CAMERA DI COMPENSAZIONE DEL POTERE IN LIGURIA, ADESSO C’È ANCHE IL GIORNO: IL 30 SETTEMBRE

1. DAGOREPORT - SCONTRO FRA CARIATIDI NELLA EX SCAJOLA-BANK
Caos totale ai vertici della ligure Carige, settima banca italiana per capitalizzazione. "Svolta Carige, tre liste per i nuovi vertici. Scade anche il board della Fondazione, Mediobanca alla finestra. Assemblea il 30 settembre. E vola in Borsa" (Corriere, p. 27). La Stampa, con un pezzo veramente maiuscolo, lancia per la presidenza lo scajoliano Piergiorgio Alberti, ex ras del Tar locale, dipingendolo come fosse Gesù bambino (p. 24).

Ma che cosa è successo alla leadership dell'inaffondabile Berneschi? Con la scusa dei disastri in campo assicurativo, e dopo un'ispezione di Bankitalia dall'esito ancora segretato, prima di Ferragosto è partita la guerra tra "Mister Cioccolato" Flavio Repetto (Novi), ottantaduenne presidente della Fondazione, e lo scajoliano Giovanni Berneschi, 76 anni, presidente della banca da 10 anni e in cda da soli 24.

Il grosso dei soci (a cominciare dai francesi) ha ormai deciso di sfiduciare Berneschi che però è ancora sostenuto dal vicepresidente Alessandro Scajola, fratello maggiore di Sciaboletta, e dall'Opus Dei Pierluigi Vinai. Nella partita ci sono anche soci minori come Gavio e Bonsignore Vito. Insomma, gli ingredienti per una battaglia epica ci sono tutti, anche considerando che la fondazione Carige è la stanza di compensazione dei poteri liguri, dove per anni si è celebrata la diarchia Scajola-Burlando con la mediazione e la benedizione del cardinal Bagnasco.

2. CARIGE, NUOVO CDA E FINE DELL'ERA BERNESCHI LA FONDAZIONE ACCELERA PER EVITARE L'AUMENTO
Massimo Minella per la Repubblica

Per la resa dei conti in casa Carige adesso c'è anche il giorno: il 30 settembre. La data per l'assemblea chiamata a rinnovare i vertici della banca è stata decisa ieri mattina in un consiglio di amministrazione durato il tempo necessario per votare la proposta del presidente Giovanni Berneschi, prima di sciogliersi e riprendere la strada delle vacanze. Tappa obbligata, quella del consiglio di ieri, imposta dalle dimissioni di otto consiglieri su quindici che, fra fine luglio e inizio agosto, avevano annunciato la loro clamorosa decisione, invocando un immediato ricambio della governance.

Basta quindi con gli otre 20 anni e oltre di "un uomo solo al comando", Giovanni Berneschi, e spazio a vertice nuovo nei nomi, ma anche nella formazione, con un presidente responsabile dei rapporti istituzionali e fra i soci, un direttore generale (o amministratore delegato) nelle cui mani concentrare le deleghe operative, e un vicepresidente anch'esso con compiti istituzionali e di relazioni con il territorio.

Questa è la volontà dell'azionista di riferimento della banca, la Fondazione Carige, titolare del 47 per cento del capitale, e del suo presidente, Flavio Repetto, proprietario del colosso dolciario Elah-Dufour-Novi. Nel pieno di un aumento di capitale da 800 milioni di euro, di fatto imposto da Bankitalia per garantire a Carige un opportuno rafforzamento patrimoniale, la Fondazione ha deciso di giocare d'anticipo.

L'ipotesi di mettere nuovamente mano al portafogli, dopo aver iniettato in banca settecento milioni negli ultimi cinque anni, non è mai stata contemplata da Repetto. L'unica strada percorribile era quella delle dismissioni, società, partecipazioni e immobili "no core" e soprattutto le due compagnie assicurative, che in questi anni sono costate parecchio alla banca, fra perdite e ricapitalizzazioni, e che in questo primo semestre del 2013 sono tornate in utile.

Berneschi ha accarezzato l'idea di un ultimo colpo da maestro, un'alleanza con la Coop (che nel capitale di Carige somma oggi una quota attorno al due per cento) che avrebbe consentito un aumento di capitale riservato per Unipol, che avrebbe portato in dote 400 milioni di euro, rilevato le compagnie assicurative e dato in cambio a Carige gli sportelli di Ugl Banca.

Alla fine di tutto, Unipol sarebbe diventata il secondo azionista di Carige, con una quota del 27 per cento del capitale, subito alle spalle della Fondazione, che nel frattempo avrebbe visto diluire la sua quota attorno al 35. Una soluzione respinta con forza da Repetto e che, di fatto, ha accelerato l'operazione- ricambio della governance.

Poco importa che, qualche giorno dopo le rivelazioni di Repubblica sul progetto Unipol coltivato da Berneschi, lo stesso gruppo abbia annunciato ufficialmente di non avere alcun "dossier Carige" aperto. Ormai le strade fra Fondazione e Banca si erano definitivamente divise e, con esse, i rispettivi presidenti che pur si conoscono da cinquant'anni e che, si dice, non abbiano rinunciato ad avere fra loro rapporti cordiali.

Il 5 settembre, la Fondazione depositerà la sua lista di sette consiglieri (su 15 complessivi). Al primo posto ci sarà il nome del presidente, al secondo quello del vice. E, di certo, non compariranno più quelli di Giovanni Berneschi e di Alessandro Scajola, ex parlamentare e fratello dell'ex ministro Claudio.

 

 

BANCA CARIGE E LA NUOVA BANCA CARIGE ITALIA BANCA CARIGE claudio scajola Claudio BurlandoBAGNASCOGIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTOFLAVIO REPETTO

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…