il ristoro - vignetta su italia oggi giuseppe conte ristori coronavirus

RISTORI PER LE CORNA - PER FINANZIARE GLI INDENNIZZI ALLE ATTIVITÀ CHIUSE SERVIRÀ UN NUOVO SCOSTAMENTO DI BILANCIO DI ALMENO 24 MILIARDI, MA LA CIFRA È DESTINATA A SALIRE – E POI C’È DA DECIDERE DEL FUTURO DI UN MILIONE DI LAVORATORI CHE RISCHIANO IL POSTO QUANDO SCADRÀ IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI IL 31 MARZO. I SINDACATI VOGLIONO UNA PROROGA FINO ALLA FINE DELL’ANNO, MA…

Luca Monticelli per "La Stampa"

roberto gualtieri si congratula con giuseppe conte per l'informativa sul mes

 

Messo sotto pressione da Regioni, sindacati e imprese il governo accelera sul quinto Decreto Ristori. Un provvedimento nel cassetto da più di un mese e scavalcato da altre emergenze quotidiane: la legge di Bilancio prima e poi il dl Natale con gli indennizzi per le chiusure imposte nelle due settimane di festa.

 

coronavirus ristorante 1

Quindi il Recovery plan e la crisi di governo. Adesso, a tre giorni dal nuovo Dpcm che confermerà le restrizioni, il premier Giuseppe Conte ha annunciato nelle prossime ore la richiesta alle Camere di uno scostamento di bilancio per finanziare gli aiuti. «Ci saranno ristori per tutte le attività che andranno chiuse», ha detto ieri il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, durante la riunione con le regioni.

DOMENICO ARCURI FRANCESCO BOCCIA

 

Al Mef ragionano su un aumento del deficit di circa 24 miliardi, l'1,5% di Pil che si va a sommare al 7% programmato per il 2021. Dentro il governo però c'è chi spinge, Movimento 5 stelle in testa, per portare lo scostamento ad almeno 30 miliardi di euro perché si teme che i soldi non bastino.

 

Al ministero dell'Economia non sono più così convinti che questo possa essere davvero il Ristori finale e confermano la natura «perequativa» del provvedimento in favore di imprese e partite Iva. L'intenzione del governo è quella di ampliare la platea dei beneficiari e di garantire risorse a fondo perduto più consistenti a chi ha subito perdite maggiori e detrazioni per chi invece ha contenuto i danni.

roberto gualtieri

 

Innanzitutto cambia la base di calcolo: i ristori non saranno più parametrati sui ricavi di aprile ma conteggiati su un semestre. Verrà superata la logica dei Codici Ateco, infatti si vuole aiutare anche le attività non direttamente colpite delle chiusure che hanno sofferto allo stesso modo cali di fatturato per assenza di clienti, come i fornitori. Il decreto in arrivo sarà una manovra omnibus, sulla scia dei precedenti che dalla primavera scorsa sono costati 120 miliardi di euro in deficit.

 

protesta dei ristoratori al pantheon 9

 La cassa integrazione Covid, coperta fino al 31 marzo, potrebbe essere rifinanziata per altre 12 settimane, con una spesa di 3-4 miliardi facendo salire il pacchetto lavoro a 5 miliardi. Alla sanità saranno riservati 4 miliardi di euro e diverse norme sono destinate ai Comuni. Proprio ieri, il leader dell'Anci, Antonio Decaro, ha proposto un sostegno per le aziende che gestiscono i trasporti pubblici, visti i mancati introiti da biglietti e abbonamenti dovuti alla riduzione della presenza dei passeggeri.

 

Sul versante fiscale, dopo le sospensioni dello scorso anno, potrebbe abbattersi sui contribuenti l'onda alta di 50 milioni di atti: 35 milioni di cartelle bloccate nel 2020 e 15 milioni di accertamenti. Numeri ai quali si aggiungeranno presto gli avvisi relativi ai controlli fatti nel 2021.

 

LICENZIAMENTI CORONAVIRUS 1

L'esecutivo sta studiando come diluire in più anni questa valanga e la viceministra Laura Castelli ha ipotizzato uno slittamento per i contribuenti più deboli e una sorta di saldo e stralcio con sconti su sanzioni e interessi.

 

Il direttore dell'Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, in audizione alla Camera, è stato chiaro: «Qualunque nuova rottamazione o forma di pace fiscale non può prescindere dall'invio degli atti e delle cartelle perché il contribuente deve essere messo a conoscenza di quanto gli è richiesto».

 

Insomma, il menu del quinto Decreto Ristori si allunga sempre di più e il piatto per commercianti, ristoranti, bar, palestre, discoteche, impianti sciistici rischia di essere uguale o poco superiore ai 10 miliardi di euro di contributi erogati in 9 mesi.

nunzia catalfo

 

Al grido d'allarme delle attività economiche si aggiunge quello di un milione di lavoratori sotto scacco quando il 31 marzo scadrà il blocco dei licenziamenti. Venerdì è previsto un tavolo tra Cgil, Cisl, Uil e la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo sulla riforma degli ammortizzatori, ma in quella sede i sindacati chiederanno la proroga del blocco fino alla fine dell'anno.

 

Il governo sembra disposto a valutare un'estensione del divieto di licenziare che vada di pari passo con il rinnovo della cassa integrazione, ma che riguardi solo le aziende in crisi. Proposta che Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, rifiuta: «Siamo contrari a soluzioni selettive, questo è il momento della massima coesione per evitare il disastro umanitario ed economico». -

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”