vladimir putin italia

LE SANZIONI ANTI-RUSSE SONO UN BARZELLETTA: PER FARE AFFARI CON MOSCA BASTA FAR PASSARE LE MERCI DA CINA, EMIRATI ARABI O TURCHIA – È QUELLO CHE FANNO MOLTE SOCIETÀ ITALIANE: SOLO PER IL MEGA GASDOTTO ARCTIC LNG 2, PROGETTO STRATEGICO DI PUTIN NELL’ARTICO, 134 MILIONI DI EURO DI COMPONENTI DI AZIENDE REGISTRATE IN ITALIA SONO FINITI NELLE TASCHE DELL’OLIGARCA GENNADY TIMCHENKO – TRA LE DITTE COINVOLTE, CI SAREBBERO ANCHE DUE IMPRESE PARTECIPATE DALLO STATO: VALVITALIA E ANSALDO ENERGIA – L’INCHIESTA DI “DOMANI”

Estratto dell’articolo di Stefano Vergine per “Domani”

 

Gennadij Timchenko

Nonostante le sanzioni imposte dall’Unione europea, i prodotti di decine di aziende italiane hanno contribuito, sicuramente fino alla fine di marzo di quest’anno, alla realizzazione di Arctic Lng 2, il progetto che la russa Novatek sta sviluppando in Siberia con l’obiettivo di trasformare in liquido il gas estratto nell’Artico ed esportarlo nel mondo.

 

Alcune di queste aziende registrate in Italia sono controllate dallo stato, altre sono di proprietà straniera. In quasi tutti i casi, la fornitura di merce non è avvenuta in modo diretto, ma attraverso società intermediarie basate perlopiù in Cina, Emirati Arabi Uniti e Turchia. Paesi che non hanno imposto sanzioni contro Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina.

 

Arctic LNG 2

Registrate negli Emirati e al centro di molte triangolazioni, due di queste società intermediarie hanno collegamenti diretti con la Russia. Sono questi i risultati principali che emergono da un’inchiesta realizzata da Domani insieme ad Arctida, ong specializzata in ricerche sull’Artico russo.

 

Arctic Lng 2 è un progetto strategico per Mosca. Secondo l’annuncio fatto nel 2019, la capacità produttiva annuale dell’impianto – che si trova sulla penisola di Gyda – a regime sarà di 19,8 milioni di tonnellate di gnl (gas naturale liquido). Visto che l’anno scorso la Federazione ha prodotto 32,9 milioni di tonnellate di gnl, l’aumento sarebbe dunque del 60 per cento, e permetterebbe di compensare il crollo delle esportazioni via gasdotto verso l’Ue.

 

gennady n. timchenko e vladimir putin

Nel progetto ha un interesse personale uno dei più importanti alleati di Vladimir Putin, Gennady Timchenko. Azionista principale della società Arctic Lng 2 è infatti Novatek, partecipata dal suo amministratore delegato, Leonid Michelson, dall’azienda statale Gazprom, dalla francese TotalEnergies (che nel frattempo, pur non avendola ceduta, ha deconsolidato dal bilancio la partecipazione) e, appunto, da Timchenko.

 

[…] Bruxelles ha messo fin da subito nel mirino il progetto sviluppato nell’Artico russo. L’8 aprile del 2022 il Consiglio dell’Ue ha pubblicato il quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca, che vieta di «esportare, direttamente o indirettamente, beni o tecnologie idonei...all’uso nella liquefazione del gas». Grazie a dati doganali e documenti societari analizzati da Domani, è possibile raccontare quello che è successo fino alla fine di marzo del 2024.

MEME SU PUTIN E IL GAS

 

Dal 9 aprile 2022 – data di entrata in vigore delle sanzioni sul gnl – i componenti di decine di aziende registrate in Italia sono finiti ad Arctic Lng 2, per un valore complessivo di 134 milioni di euro. Se il calcolo si fa a partire dal 24 febbraio del 2022, due giorni dopo l’entrata dei carri armati russi in Ucraina, il totale arriva a 194 milioni di euro.

 

Limitiamoci però a quanto successo a partire dal 9 aprile 2022. La maggior parte delle forniture italiane è di Nuovo Pignone, società fiorentina del gruppo americano Baker Hughes, famosa in tutto il mondo per la produzione di turbine. Totale del valore fatturato da Arctic Lng 2: 19,6 milioni di euro.

 

yacht lena di timchenko

Con valori inferiori ma comunque rilevanti ci sono poi, solo per citarne alcuni, i gruppi Tenaris e Marcegaglia, entrambi produttori di tubi d’acciaio, la multinazionale dei cavi Prysmian, Cortem, azienda friulana che produce apparecchiature elettriche, Honeywell, filiale italiana dell’omonimo colosso americano, Erresse, produttore di valvole della provincia di Novara.

 

[…] Tra le aziende nostrane che stanno di fatto permettendo la realizzazione di Arctic Lng 2, i dati doganali elencano anche due imprese controllate dallo stato italiano. Lo stesso che sta imponendo le sanzioni. Si tratta di Valvitalia e Ansaldo Energia. La prima è specializzata in valvole e raccordi, la seconda realizza turbine.

 

Arctic LNG 2

I loro prodotti risultano essere finiti ad Arctic Lng anche dopo il 9 aprile. Ci sono state ad esempio 30 consegne di materiale proveniente da Valvitalia, per un valore complessivo di 4,9 milioni. La merce della partecipata di stato è finita alla Arctic Lng 2 attraverso diverse società intermediarie, ma la più utilizzata è stata l’emiratina Nova Engineering and Construction, una delle società collegate alla Russia.

 

Forniture che non sono quasi mai avvenute in modo diretto, ma attraverso triangolazioni. In altre parole, le aziende italiane hanno venduto a società non registrate in Russia, le quali poi a loro volta hanno trasferito la merce in Siberia. Formalmente, quindi, tutto regolare.

 

Gennady Timchenko

Nella lista delle intermediarie più gettonate dalle imprese italiane ci sono: le cinesi Penglai Jutal Offshore Engineering Heavy Industries, Gac, Bomesc Offshore Engineering Company, Qingdao McDermott Wuchuan; i gruppi turchi Maritsa e Modmer Trading; due società emiratine, Nova Engineering and Construction e Waterfall Engineering. Sono queste ultime le intermediarie di cui abbiamo individuato collegamenti con la Russia. La Waterfall Engineering Ltd è stata fondata nel 2023 ad Abu Dhabi. A dire che è collegata al regime di Vladimir Putin, nello specifico al progetto Arctic Lng 2, è l’Office of Foreign Assets Control, l’autorità che applica le sanzioni per conto del governo degli Stati Uniti.

 

[…]

 

Ma Waterfall Engineering non è solo elencata tra le imprese sanzionate dagli Usa. Ha sede presso l’Abu Dhabi Global Market, centro finanziario che si trova all’interno di una torre, sull’isola Al Maryah. Nello stesso posto c’è un ufficio di rappresentanza della Gydan Lng. Sicuramente fino a giugno del 2022, questa società era una joint venture, con cliente unico Arctic Lng 2, partecipata dall’italiana Saipem (20 per cento, controllata a sua volta dallo stato italiano), dalla francese Technip Energies (70 per cento) e dalla russa Nipigas (10 per cento), mentre oggi l’unico proprietario è Nipigas.

 

TETTO LA QUALUNQUE - BY CARLI

Tra gli azionisti principali di Nipigas (tramite il colosso petrolchimico Sibur) c’è Gennady Timchenko, considerato uno degli alleati più importanti di Putin. Con questa motivazione l’Ue lo ha sanzionato a partire da febbraio 2022.

 

Come detto, Timchenko è anche azionista di Novatek. Dunque, l’emiratina Waterfall Engineering ha sede allo stesso indirizzo di Abu Dhabi della società controllata dalla Nipigas di Timchenko. Anche la Nova Engineering and Construction, l’altra emiratina che ha intermediato più volte le forniture italiane ad Arctic Lng 2, è collegata a Mosca, sebbene in modo meno diretto. Condivide la sede e l’azionista di controllo, l’uzbeko Ulugbek Kamolov, con un’altra impresa emiratina, la Smart Solutions Ltd.

 

Nel consiglio d’amministrazione di quest’ultima siedono due uomini di nazionalità russa: Denis Mishchenko ed Egor Zubarev.  […] Secondo il governo degli Usa, Smart Solutions è stata usata dalla Russia per «aggirare le sanzioni statunitensi e rivitalizzare il progetto Arctic Lng 2»: con questi motivi, proprio ieri, è stata messa sotto sanzioni da Washington.

Villa a Biarritz intestata a Gennady Timchenko 2PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI gennady timchenkoTIMCHENKO YACHT

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."