scie chimiche

SCENDI DA QUEL JUMBO, GRETA TI GUARDA - QUANTO INQUINANO DAVVERO GLI AEREI? GLOBALMENTE, LA LORO ''IMPRONTA'' È AUMENTATA NEGLI ULTIMI 20 ANNI, MA SOLO PERCHÉ I PASSEGGERI SONO PIÙ CHE TRIPLICATI. I VELIVOLI SONO MOLTO PIÙ EFFICIENTI E INQUINANO IL 60% IN MENO - PRENDERE IL TRENO SULLE TRATTE DA 5-600 KM È MOLTO PIÙ ECO-FRIENDLY, MA ANCHE SU QUESTI DATI LE ASSOCIAZIONI DI SETTORE NON CI STANNO

Leonard Berberi per www.corriere.it

 

greta thunberg all'onu 3

La guerra dei cieli è anche una battaglia sui numeri. «Gli aerei inquinano a una velocità maggiore rispetto alle previsioni dell’Onu», denuncia l’ultimo studio dell’International council on clean transportation. Nel 2018, calcola, «i velivoli hanno emesso 918 milioni di tonnellate di anidride carbonica, pari al 2,4% del totale globale». Un numero monstre. Più alto di mezzo punto percentuale di quello del 2016 (913,8 milioni di tonnellate). E di quasi il 70% rispetto al 1990 (542,3 milioni).

 

greta thunberg sulla barca di pierre casiraghi

Questi dati, però, rischiano di travisare la realtà. Perché in parallelo, stando alle elaborazioni del Corriere incrociando una dozzina di pubblicazioni ufficiali, dal 1990 al 2018 i passeggeri sono cresciuti del 327% e le compagnie aeree — un po’ per risparmiare carburante, un po’ per esigenze operative — hanno rinnovato la flotta con velivoli più efficienti. Risultato: nel 1990 ogni viaggiatore imbarcato ha emesso in media 529 chili di diossido di carbonio, scesi a 246,6 nel 2016 e calati a 209,7 nel 2018: -60% in 28 anni.

 

La posizione dei vettori

Non è sufficiente. Per questo gli esperti della Commissione europea sostengono che per distanze di 5-600 chilometri i viaggiatori dovrebbero muoversi con il treno che inquina meno (-79% sulla tratta Milano-Roma, -97% sulla Milano-Zurigo) e grazie all’alta velocità quasi pareggia i tempi di percorrenza. L’Icao non replica alle «accuse» dell’Icct. «Ci sono molti studi realizzati e non sappiamo quanto siano accurati i numeri», commenta via e-mail William Raillant-Clark, portavoce dell’agenzia Onu. Per questo «alla fine di ogni triennio un comitato interno valuta i trend sull’impatto dell’aviazione per quanto riguarda i gas serra prodotti, l’inquinamento acustico e le emissioni dei motori».

aerei

 

Alexandre de Juniac, direttore generale della Iata (la principale associazione internazionale delle compagnie) non si dà pace. L’«effetto Greta» rischia di avere conseguenze negative sui conti. «La questione ambientale è una delle sfide più grandi da affrontare», ha detto di recente al Corriere. «Ma c’è molta disinformazione sul tema e in parte è anche per colpa nostra: in questi ultimi dieci anni non abbiamo raccontato bene cosa stiamo facendo».

 

Gli investimenti

Il lavoro è su più fronti. Su quello degli aeromobili, per esempio, oggi si punta sui moderni Airbus A350 e gli A330neo, i Boeing 787 e 777X per i voli intercontinentali, gli A220, A320neo e i Boeing 737 Max per i voli di corto e medio raggio. Chi si occupa del traffico aereo ragiona su percorsi di decollo e atterraggio che richiedono meno potenza ai motori. Sempre più compagnie rinnovano la flotta e investono sui bio-carburanti. Diventano pure più trasparenti sulle emissioni di CO2 che si attesterebbe — stando ai comunicati ufficiali — sui 67 grammi per passeggero/chilometro per Ryanair, sui 78 grammi per easyJet.

 

aerei 3

L’eco-tassa sui biglietti

Il nuovo fronte di polemica tra Stati e vettori è quello dell’eco-tassa presente sui biglietti aerei in Germania e Svezia, da gennaio anche in Francia e forse in Italia. Per de Juniac — che è stato ad di Air France-Klm — è inutile. Per l’esperto Paul Chiambaretto, docente alla Business School di Montpellier, «l’importante è che ci sia una decisione globale altrimenti si rischiano distorsioni di mercato per cui in Europa si pagano e in Cina, che inquina un bel po’, no», avverte durante un’intervista telefonica. Non solo. «Le imposte devono dipendere dal tipo di aereo: non si può far pagare la stessa cifra — come avverrà in Francia — a un Boeing 777 e a un B787: il secondo è più nuovo e inquina molto meno del primo».

volare negli anni 2000volare negli anni 70volare negli anni 40letti e coperte a bordosi viaggiava piu comodi oggi o allora il cappello non doveva certo essere molto comodo

 

volare negli anni 80le suite private della emirates

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…