john elkann maurizio landini carlo calenda

STELLANTIS, STORIA DI CETRIOLONE – CARLO CALENDA SDERENA JOHN ELKANN: “DI ITALIANO LA EX FIAT NON HA PIÙ NULLA. L'ITALIA PER LORO È UN MERCATO QUALUNQUE E CHIEDONO SOLDI E INCENTIVI. SONO CAPITALISTI CHE SI FANNO GLI AFFARI LORO E SE NE INFISCHIANO DELL’ITALIA” – “LA SINISTRA E LA CGIL HANNO SMESSO DI PARLARE DELLA FUGA DELLA EX FIAT DA QUANDO GLI ELKANN HANNO COMPRATO ‘REPUBBLICA’. QUANDO AVRANNO FINITO DI DISMETTERE LE ATTIVITÀ IN ITALIA, VENDERANNO ‘REPUBBLICA’ CHE GLI È SERVITA SOLO PER…”

Estratto dell’articolo di Mario Ajello per “Il Messaggero”

 

carlo calenda foto di bacco (1)

Senatore Calenda, la de-industrializzazione è una delle questioni italiane più gravi. Non crede che si parli troppo poco della responsabilità di alcuni gruppi economici nell'indebolimento della nostra competitività?

«Io credo che questo discorso debba riguardare anzitutto Stellantis. Quella di questo gruppo è una storia allucinante. Sia per le dimensioni della vicenda sia per l'omertà della sinistra e del sindacato».

 

Sta dicendo che l'ex Fiat e gli eredi Agnelli sono uno dei problemi italiani?

«Dopo la morte di Sergio Marchionne, John Elkann ha cominciato a vendere le attività, innanzitutto la Magneti Marelli. L'ha ceduta durante il governo Conte a una società giapponese, super-indebitata, di proprietà di un fondo. All'epoca, chiesi al governo d'intervenire bloccando la vendita attraverso il golden power. Ma Conte decise di non farlo». […]

 

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

«[…] All'epoca, Elkann diede assicurazioni sugli stabilimenti e sul lavoro in Italia. Come abbiamo visto con la brutta fine della fabbrica Magneti Marelli a Crevalcore, queste assicurazioni non valgono nulla. Ma questo non è che il principio. La morale è l'irresponsabilità di un capitalismo che usa l'Italia a proprio piacimento. Anzi, è più di questo.

 

Durante il Conte 2, Fca riceve una garanzia pubblica di 6,3 miliardi, per consentire agli azionisti di pagarsi un dividendo in Olanda da 3,9 miliardi di euro. E di fatto vendere la ex Fiat a Peugeot. Questi sono capitalisti che si fanno gli affari loro. Se ne infischiano dell'Italia e sono stati favoriti da una politica debole e compiacente».

 

Ne fa le spese il Sistema Italia?

carlo calenda allo stabilimento magneti marelli 5

«Sì, basta guardare la situazione degli stabilimenti Stellantis francesi rispetto a quelli italiani. Quelli francesi sono tutti pronti per i motori elettrici, di quelli italiani soltanto uno è al passo con i tempi. [...] Le fabbriche italiane, a cominciare da Mirafiori, si vanno desertificando.

 

E Tavares viene a inaugurare a Mirafiori una linea di rottamazione, spacciandola per economia circolare [...] . E ancora: la fabbrica di Grugliasco […] è stata messa in vendita su Immobiliare.it. E comunque, quello che voglio dire è che delle assicurazioni date da John Elkann non rimane più niente.

 

JOHN ELKANN A SAINT MORITZ

[…] La triste realtà è che oggi quel gruppo produce in Italia il 30 per cento in meno rispetto all'epoca Marchionne. E i nuovi modelli, spacciati per made in Italy, vengono fatti in Serbia».

 

Sta parlando di un caso di anti-italianità, di negazione degli interessi nazionali?

«Di italiano la ex Fiat non ha più nulla. [...] L'Italia è diventata per loro un mercato qualunque e chiedono ai governi soldi e incentivi, per mantenere quel minimo di presenza a cui sono arrivati. La vuole una notizia?».

 

Ma certo.

carlos tavares john elkann

«Sono in possesso di una lettera che Stellantis ha inviato ai fornitori italiani, decantando le opportunità di spostare gli investimenti in Marocco […]. Oltre alla lettera, hanno inviato un depliant del governo marocchino che esalta le facilitazioni per l'industria dell'automotive in quel Paese. La fuga dall'Italia continua sempre di più».

 

Perciò il ministro Urso vuole aprire le porte a un'altra industria dell'auto?

«Mi auguro che accada. Purtroppo non è facile. Noi, come governo Renzi, riuscimmo a far investire Lamborghini, gruppo Audi, nella nuova linea dei suv […] e lo facemmo solo attraverso un grande lavoro diplomatico e un pacchetto dedicato. Ma non bisogna dare Stellantis per persa. Il governo deve il prima possibile incontrare Tavares, anche perché mi pare che sia lui l'unico a decidere».

 

Non crede che l'opinione pubblica italiana non sia avvertita a sufficienza della gravità della situazione?

«Certo che è così. La sinistra e la Cgil hanno smesso di parlare della fuga della ex Fiat da quando gli Elkann hanno comprato Repubblica, il principale giornale della sinistra. Maurizio Landini è arrivato a fare un'intervista a quel quotidiano, parlando di crisi dell'automotive senza mai nominare Stellantis che è l'unico produttore italiano.

 

carlo calenda foto di bacco (2)

Da quando dico queste cose, il gruppo editoriale Gedi non mi ha più fatto fare una singola intervista su uno dei loro giornali. Neanche Berlusconi aveva mai silenziato in questa maniera gli avversari politici sulle sue televisioni. Altro che conflitto d'interessi e editto bulgaro!

 

Le voglio fare una facile previsione. Quando gli Elkann avranno finito di dismettere le attività in Italia, venderanno Repubblica che gli è servita solo per coprire "a sinistra" la fuga dal nostro Paese».

 

 Ma dove è finito il Landini che attaccava Marchionne?

maurizio molinari john elkann

«E' sparito. In quel periodo, la Fiat […]  produceva il 30 per cento in più di adesso e investiva massicciamente in Italia. Ma Landini se la prendeva tutti i giorni con Marchionne […] . Oggi che il lavoro in quel gruppo sta sparendo, Landini, diventato segretario generale della Cgil, sembra non riuscire a pronunciare la parola Elkann. Forse ha paura di venire bandito da Repubblica».

 

Ma perché, secondo lei, c'è un capitalismo che sta sempre dalla parte sbagliata: dove non c'è l'Italia?

«Perché gli italiani, spesso, sono bravissimi imprenditori e pessimi capitalisti. […] La vicenda Elkann ne è la dimostrazione».

 

Sta qui la nostra debolezza rispetto a Francia e Germania?

«[…] Di fatto, le imprese francesi vengono a comprare la manifattura italiana, che resta leader nelle medie imprese. In alcuni casi,  […] combinano disastri. Disastri che, per quanto riguarda Stellantis, sono coperti dalla sinistra, dal sindacato e dai governi incompetenti come è stato quello dei 5 stelle».

john elkann - exor john elkann - exor

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)