1. PIÙ ADDOBBATO L’ALBERO DI NATALE NEL FOYER O VALERIA MARINI FOTOGRAFATA DAVANTI? 2. LA SVALVOLATA GABRIELLA DOMPÉ GUIDA LA RIVOLTA DEI RICCHI NEL GIORNO DELLA RIVOLTA DEI POVERI (''FIDELIO'', DENTRO, E ANTAGONISTI, FUORI - VESTITI UGUALI): ALTRO CHE RICCHI CHE VOGLIONO FARSI VEDERE, “NOI CI METTIAMO LA FACCIA A VENIRE QUI, ERA PIÙ COMODO STARE A CASA”! FUORI, PERÒ, C’È CHI CI METTE ANCHE IL CULO. IL LATO A E IL LATO B DELLA RIVOLUZIONE 3. LA FRASE PIÙ SCEMA? L’HA CINGUETTATA GIOVANNA SALZA IN PASSERA CONCIATA CON ABITO ROMANTICO “PERCHÉ COSÌ È IL PERIODO CHE STIAMO VIVENDO” (E LUI SBAGLIA POSTO) 4. PEREIRA CHIAMA LA BELLA MOGLIE, LA 26ENNE BRASILIANA DANIELA “PULSINO” (PULCINO) 5. LA CHRISTINE LAGARDE NON VIENE FATTA ACCOMODARE NEL PALCO REALE MA IN PLATEA 6. ISOTTA RIMETTE NELLA BARA IL “FIDELIO” DI BARENBOIM: CONCERTA MALISSIMO IL CORO

1. DAGOREPORT: IL RETROSCALA

 

valeriona marinivaleriona marini

1. “Pulsino, pulsino” (traduzione: “Pulcino, pulcino”). Abbiamo scoperto come Alexander Pereira chiama la bella moglie, la 26enne brasiliana Daniela Weisser De Sosa. “Dai pulsino, vieni”. L’asburgico Alexander l’aspetta impaziente nel foyer prima che arrivino le (poche) autorità. Lei, studentessa all’Istituto Marangoni di fashion design, l’abito se l’è tagliato da sé. Arriva senza voce per il raffreddore, ma non deve cantare. Basta, giustamente, “che si faccia vedere”. “Mein shatz”, le dice. Sono la risposta contemporanea al tardofemminismo.

 

valeria marinivaleria marini

2. Adieu. Inconsolabile, la vedova Natalia Aspesi proprio non se l’è sentita di continuare con le articolesse dopo la dipartita del suo amato Stéphane (Lissner). “Sono qui come vecchia signora”. Collegamento Rai e basta. Proprio non se la sente. Penna appesa al chiodo.

 

3. Peter Mattei, un grande! Canta ed esce dalla Scala in camicia e giacchetta per andare alla cena alla Società del Giardino. Ma i cantanti non dovrebbero stare coperti?

 

vitotrio gregottivitotrio gregotti

4. “Il passaporto non conta”, dice Barenboim, per stabilire l’identità. Ci credo bene: lui ne ha quattro o cinque. Di famiglia ebrea nato in Argentina, solidale con i palestinesi, tedesco d’adozione, lavoratore (anche) in Italia ecc ecc. Così è se vi piace.

 

5. Gabriella Dompé guida la rivolta dei ricchi nel giorno della rivolta dei poveri (Fidelio, dentro, e antagonisti, fuori): altro che ricchi che vogliono farsi vedere, “noi ci mettiamo la faccia a venire qui, era più comodo stare a casa”! Fuori, però, c’è chi ci mette anche il culo. Il lato A e il lato B della rivoluzione.

 

squinzi 526c987c4432de5d45d8fb10ac9180e3squinzi 526c987c4432de5d45d8fb10ac9180e3

6. La coerenza di Inge Feltrinelli è superiore a tutto e tutti. Abito sgargiante, “perché non mi piace il nero”. La serata? “Un po’ grigia, mi piace, ci vuole un po’ di grigiore”.

 

7. E’ più addobbato l’albero di Natale nel foyer o Valeria Marini che si fa fotografare davanti? L’interrogativo dura diversi minuti, tano che la Marini finisce per non entrare in tempo in sala.

 

signorini e dompe' 3bdf1b7c36b51fddaa0f707cbe5a55c0signorini e dompe' 3bdf1b7c36b51fddaa0f707cbe5a55c0

8. Corrado Passera e signora sbagliano posto e sono costretti ad alzarsi quando arrivano i legittimi proprietari

 

9. Starace e Fulvio Conti si evitano accuratamente per non salutarsi.

 

10. La Christine Lagarde non viene fatta accomodare nel palco reale ma in platea

 

11. Franceschini, alla sua prima Prima, non sa dov'è il palco reale e chiede a Enrico Cisnetto, veterano della Scala, di accompagnarlo.

 

12. Pietro Grasso durante l'inno di Mameli invece di stare sull'attenti o di mettersi la mano sul cuore si appoggia alla balaustra.

pereira e franceschinipereira e franceschini

 

13. Il dg di Bankitalia Salvatore Rossi è l'unico vip senza smoking.

 

2. TUTTO QUELLO CHE A ME NON È PIACIUTO

Paolo Isotta per Corriere della Sera

 

Il primo errore di grammatica del maestro Daniel Barenboim, direttore del Fidelio inaugurale alla Scala, è stato quello di aver aperto l’Opera con la grandiosa Ouverture Leonora n. 2 , che ne esaurisce del tutto il percorso drammatico e che Beethoven aveva espunta. Il Barenboim crede di saperla più lunga dell’Autore; ed ecco perché la mezza cultura è peggiore della completa ignoranza.

 

valeria marini a195249d5c916f1b1c59f4afa7711343valeria marini a195249d5c916f1b1c59f4afa7711343

Il secondo è stato quello di aver scelto la regia di una Deborah Warner. Fino a metà del II atto essa mi pareva povera per avvilire in una sporca quotidianità la terribilità tragica; ma quando all’ultimo quadro la fabbrica dismessa viene occupata da un popolo di straccioni agitanti stracci rossi, ci si rende conto che oggi la migliore regia straniera non vale la peggiore italiana.


Per il resto Barenboim dirige con correttezza, tempi troppo lenti e concerta malissimo il coro. Egli ha prescelto quale Leonora una Anja Kampe che un tempo si sarebbe detto al di sotto di una comprimaria: sconosce la grande declamazione tragica, ha una vocina stridula all’acuto, inesistente al centro, ventrale al grave.

pereira e consorte e7c4e5e708719130670f6a706700cce5pereira e consorte e7c4e5e708719130670f6a706700cce5

 

Ridicolo è il Pizarro di Falk Struckmann, che parla e non canta e la voce gli balla il tango. Klaus Florian Vogt, Florestano, è un tenore caratterista, adatto per Mime, invece che un tenore eroico.

passera e salza passera e salza


Modesto il don Fernando di Peter Mattei. Ottimi il Rocco di Kwangchul Youn, la Marcellina di Mojca Erdmann, il Jaquino di Florian Hoffmann, dotato di peso tenorile superiore a quello di Florestano: le sole scelte giuste del maestro Barenboim.
Chi ha tanto ammirato la recita odierna tenga conto che io sono al mio quarantesimo 7 dicembre.

 

3. MARCIA DA QUARTO STATO E TONI CUPI MA LO STILE SOTTOTONO NON PIACE A TUTTI - L’ARCHITETTO BOTTA: «LA SCENA HA LA FORZA DELL’IMMOBILITÀ». BARATTA: «È UN PO’ ASFITTICA»

Pierluigi Panza per Corriere della Sera

marroni e ermolli 6b4b39930869423b810138995391cb53marroni e ermolli 6b4b39930869423b810138995391cb53

 

L’omaggio della regista Deborah Warner a Milano sta nel quadro finale. La liberazione dei prigionieri che avanzano sul palco ricorda «Il Quarto Stato» di Pellizza da Volpedo, conservato nel Museo del Novecento. La massa di Pellizza è il rimando più vicino a questa «prima» caratterizzata dalle manifestazioni dei lavoratori in via Case rotte e da Anja Kampe che striscia in una fabbrica distrutta.

passera e salzapassera e salza


«Proponiamo una cornice dei nostri giorni per riflettere sulle atrocità di sempre», aveva detto la Warner. E così, ciò che in Beethoven era una prigione andalusa è diventata una fabbrica in rovina, testimonianza della fine del lavoro tutelato, ma anche di prigioni sovraffollate e di ingiuste condanne.


Ne è venuta fuori così una «prima» più di lotta che di governo. Nella passerella 2014 solo il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro Franceschini e il sindaco Pisapia hanno preso posto sul Palco Reale. Per loro, l’opera è stata «eccezionale» e le proteste «legittime» ma pericolose per «l’immagine del Paese» (Franceschini) e per il rischio che «sfocino nella violenza» (Pisapia).

laudomia pucci e giovanni castellanolaudomia pucci e giovanni castellano


Ma questa messa in scena «di viva attualità politica» (Roberto Maroni), è piaciuta? Il rifacitore della Scala, Mario Botta, parla di una scena che ha la «forza dell’immobilità», l’avvocato Cesare Rimini di «opera riuscita», lo scrittore Alberto Arbasino approva la messa in scena e Roberto Bolle parla di «forte impatto». Per Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, l’opera è riuscita grazie al coro della Scala mentre per il presidente del Fondo Monetario, Christine Lagarde (invitata da Mario Monti), «tutto è magnifico».
 

lady pereira d327bbae5d8163986e7d52a3ba3873fdlady pereira d327bbae5d8163986e7d52a3ba3873fd

Proprio tutto? Beh, non è che bidoni, asse da stiro, thermos di plastica, Mocio Vileda, calendario della pin-up abbiano convinto tutti. Forse, non del tutto i silenziosi banchieri in platea, tra i quali il presidente del Consiglio di Intesa Giovanni Bazoli, l’ad di Unicredit Federico Ghizzoni e il leader di Italia Unica Corrado Passera.

 

lady di capualady di capua

Di certo, la messa in scena non convince del tutto il presidente della Biennale, Paolo Baratta (primo atto «un po’ asfittico»), e tantomeno Chicco Testa, che dice di «non capirne il senso» e reclama più opere italiane. Ma la Warner ha superato l’esame del pubblico. Tra gli altri personaggi c’è il regista (della Juventus) Andrea Pirlo, c’è la sceneggiatrice Sabina Negri, ex moglie di Roberto Calderoli, che si è fatta fotografare con le mani incatenate, c’è Valeriona Marini che, poco vestita, assicura «si vestirebbe da uomo per salvare un innamorato».

john richmondjohn richmond


Nel complesso una serata ispirata al grigio. Tanto che l’editrice Inge Feltrinelli tira fuori un paradosso: «Questa serata mi piace proprio perché è sottotono. È tutto grigio, ma un po’ di grigio va benissimo». Di colorato c’è l’albero di Natale nel foyer. «Una mia bis-bisnonna fu la prima a portare a Vienna un quadro con raffigurato l’albero di Natale — racconta il sovrintendente Alexander Pereira —, per questo ho voluto realizzarlo». Un po’ di mitologia familiare fa bene nell’epoca della facile dimenticanza.

 

inge feltrinelliinge feltrinelli

4. LA SIGNORA PEREIRA SFOGGIA UN ABITO CON STRASCICO CUCITO IN CINQUE GIORNI: «L’HO FATTO IO»

Annachiara Sacchi per Corriere della Sera

 

 Sorridenti, a testa alta. Entrano nel foyer con l’orgoglio di chi dice «ci siamo». Nonostante le (tante) defezioni e il clima teso. Vestiti di abiti preziosi ma sobri, tutte le sfumature di bianco e nero. Nella Prima del Fidelio e degli «assenti» — dal premier ai grandi nomi internazionali — sfila un parterre che celebra Beethoven e si preoccupa di non eccedere (anche con le pellicce, insolitamente corte). «Siamo qui per sostenere Milano e l’Italia. Volevamo esserci».

il disegno (inedito, nessuno lo ha visto) di mano di pereira fatto per i lavoratori della scala e appeso in bacheca all’ingresso dell’entrata dei lavoratori. img 20141207 00481il disegno (inedito, nessuno lo ha visto) di mano di pereira fatto per i lavoratori della scala e appeso in bacheca all’ingresso dell’entrata dei lavoratori. img 20141207 00481


Velluto e pizzo nero. Gioielli di famiglia. Scollature mai esagerate, a parte le solite eccezioni. Tra i primi ad arrivare, in abito bianco cucito in cinque giorni («da me») è la brasiliana Daniela Weisser De Sosa, giovane moglie del sovrintendente Alexander Pereira e studentessa di fashion design a Milano. «Agitata? Sì, ma per mio marito». Altra bellissima è la top model Eva Riccobono, che ha scelto un abito nero Armani Privé e non perde d’occhio il compagno Matteo Ceccarini.

grasso, pisapia e pereira 9ce44f836e853fef99f0607031caf76agrasso, pisapia e pereira 9ce44f836e853fef99f0607031caf76a

 

Altra coppia: Corrado Passera e Giovanna Salza con abito romantico «perché così è il periodo che stiamo vivendo».
Seduta in platea ed elegantissima, la numero uno del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, in grigio. Stessi toni per Cinzia Sasso, moglie del sindaco Giuliano Pisapia (in Armani). Le signore in bianco: Carla Fracci, il chirurgo Dvora Ancona. Black and white: Elsa Monti, Alessandra Artom (entrambe in Curiel), Livia Pomodoro: «I problemi — dice — non si sconfiggono con la paura, ma con l’ascolto».

grasso e pisapia e400bd2280178b6dc75012276f3413d8grasso e pisapia e400bd2280178b6dc75012276f3413d8giuseppe sala giuseppe sala

 

Stesso concetto — ma l’abito è un Cavalli grigio — per Gabriella Magnoni Dompé: «Noi ci mettiamo la faccia, è più difficile essere qui che stare a casa a criticare». Le dark lady: Claudia Buccellati, la stilista Raffaella Curiel («il momento richiede generosità e coraggio»), Marinella di Capua (con pelliccia rosa), Laura Teso, Diana Bracco. Certo, qualche deroga c’è. Dal verde di Daniela Javarone al bronzo di Sonia Raule, fino al mantello colorato di Inge Feltrinelli: «Io odio il nero».
 

pereira e franceschini 3472bedb1ef30aea3db02ec4758e8f3cpereira e franceschini 3472bedb1ef30aea3db02ec4758e8f3cghizzonighizzonidiana bracco e mario boselli diana bracco e mario boselli arturo artomarturo artombarenboim e pereirabarenboim e pereiraandrea montiandrea montibolle   f3ddc5914bf62b101e30cd13bed38bc2bolle f3ddc5914bf62b101e30cd13bed38bc2carla fracci de186d8e47605ba78a1e5b9d1bc04241carla fracci de186d8e47605ba78a1e5b9d1bc04241cucchianicucchianievelina christallinevelina christallin

 

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…