1. VIETNAM A MEZZ’ASTA: L'ULTIMO SALUTO, LUNGO E IN POMPA MAGNA, AL NAPOLEONE ROSSO 2. SULLA BARA DI GIAP, IL GENERALE CHE MASSACRO’ I FRANCESI ED UMILIO’ GLI AMERICANI, AVVOLTA NELLA BANDIERA VIETNAMITA, CAMPEGGIAVA UN SUO RITRATTO IN UNIFORME 3. AD HANOI DECINE DI MIGLIAIA DI CITTADINI HANNO ATTESO DILIGENTEMENTE IN UN'ENORME FILA, PER L’OMAGGIO AL CONDOTTIERO CHE COTRINSE ALLA RESA GLI AMERICANI; PERSONE DI TUTTE LE ETÀ, TRA CUI ANCHE DIVERSI VETERANI DI GUERRA ORMAI FRAGILI, MA ANCHE MOLTI GIOVANI AMMIRATORI DELLA PUREZZA RIVOLUZIONARIA DI GIAP

Alessandro Ursic
 per Ansa.it

E' un addio prolungato e in pompa magna, in linea con l'importanza del defunto per i vietnamiti e la propaganda rivoluzionaria. Il Vietnam ha iniziato venerdì l'elaborata cerimonia in onore di Vo Nguyen Giap, il generale eroe dell'indipendenza per le sue vittoriose battaglie contro francesi e americani, spentosi una settimana fa a 102 anni.

Un ultimo saluto che appare genuinamente sentito dalla folla di suoi compatrioti accorsi ad Hanoi per l'evento. Tutte le più alte cariche del Partito comunista erano presenti alla "Sala nazionale dei funerali" nella capitale, per un servizio funebre solenne. Sulla bara di Giap, avvolta nella bandiera vietnamita, campeggiava un suo ritratto in uniforme. Decine di migliaia di cittadini hanno atteso diligentemente in un'enorme fila, per rendere omaggio al condottiero che sconfisse i francesi a Dien Bien Phu; persone di tutte le età, tra cui anche diversi veterani di guerra ormai fragili, ma anche molti giovani senza esperienze dei conflitti in cui Giap guidò le forze armate vietnamite.

La cerimonia funebre si conclude oggi, quando la salma di Giap sarà trasportata in aereo fino alla sua provincia natale di Quang Binh: lì sarà sepolto in una tomba di famiglia. Nel frattempo, in tutto il Paese le bandiere sono state issate solo a mezz'asta, e gli eventi di intrattenimento sono stati annullati; la tv contribuisce all'atmosfera solenne trasmettendo musica patriottica e documentari storici.

La posizione di Giap nell'olimpo rivoluzionario - secondo solo al fondatore del partito Ho Chi Minh nell'immaginario collettivo - è dovuta al suo ruolo nelle guerre che portarono prima la Francia e poi gli Usa a ritirarsi da un Paese che Parigi colonizzò nella seconda metà dell'Ottocento.

L'effettivo ruolo avuto da Giap in particolare nelle fasi decisive del conflitto contro gli americani è ancora materia di discussione per gli storici, ma il genio logistico del generale - descritto come uno spietato pianificatore - è stato onorato anche dai suoi nemici. Di fronte alla superiorità militare di essi, Giap teorizzò la resistenza a oltranza di una popolazione determinata a riconquistarsi l'indipendenza, contando sulla capacità di sfiancare la volontà del nemico in una guerra di logoramento.

L'affetto di molti vietnamiti per l'anziano generale conferma l'aura di purezza rivoluzionaria che Giap aveva assunto anche dopo la progressiva uscita dai circoli di potere negli anni Ottanta. In un Paese dove sale lo scontento per la corruzione della classe dirigente e le crescenti disuguaglianze, il "Napoleone rosso" era ascoltato come una figura ispiratrice.

Alcune sue prese di posizione, in particolare contro l'enfasi sulla crescita economica a ogni costo e sul rischio di essere troppo accomodanti con Pechino sulla questione delle isole contese nel Mar cinese meridionale, lo avevano reso ancora più caro ai suoi connazionali; e di conseguenza, quasi "scomodo" per l'attuale dirigenza, che alle riforme economiche non ha fatto corrispondere altrettante aperture politiche. Il pomposo funerale è da vedere anche come un tentativo di inquadrare la popolarità di Giap a beneficio della legittimità del regime.

 

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