vezzoli

“PARTY POLITICS”, CHE CAFONAL! - DA MELANDRI A MARINA CICOGNA, DA AUGIAS A ISABELLA FERRARI, DA SPADAFORA A MATANO, PER LA MOSTRA DI FRANCESCO VEZZOLI CHE CELEBRA IL CRAXISMO BY NIGHT CON UNA GALLERIA DI GIGANTOGRAFIE TITOLATE DA FILIPPO CECCARELLI - FOTO STRACULT: CON IL TELEGATTO IN MANO ANDREOTTI, CORRADO, GASSMAN, BIAGI, VIALLI, ZUCCHERO E BEPPE GRILLO...

Luciano Di Bacco per Dagospia

Marina Valensise per “il Messaggero”

 

vincenzo spadafora foto di bacco

Francesco Vezzoli, il golden boy dell' arte contemporanea, adora Roma, e sogna di vivere qui. Anzi confessa «per trasferirmi aspetto che risorga». A Roma ha esordito, col video girato in casa di Suso Cecchi d' Amico. A Roma ha sognato «quel crocevia di pensieri e di flussi di persone in cui potevi incrociare Liz Taylor, Caetano Veloso e Cy Twombly» . A Roma ha trovato il suo Svetonio, Gore Vidal, lo scrittore che si è prestato per Caligola, il video del 2005 alla Biennale di Venezia, «uno dei pochi cervelli in grado di tessere collegamenti tra la storia del costume, del cinema, della politica e la storia della storia».

party politics vezzoli foto di bacco 7

 

E a Roma, Vezzoli torna da ieri con Party Politics una mostra alla Fondazione Giuliani, aperta fino al 19 luglio, una serie in gran formato in cornici dorate, per ripensare la stagione dell' effimero degli Anni Ottanta.

 

CRONACA

party politics vezzoli foto di bacco 6

Sono foto di cronaca, selezionate da Vezzoli con Livia Corbò pescando fior da fiore dagli archivi dell' Ansa, da quelli privati, dal Getty Images. Dopo avere corretto e ripulito i negativi, e versato ai paparazzi il dovuto per esporli, Vezzoli li ha riprodotti per tintorettizzarli come dice lui. Il risultato è un' iconografia allegra e feroce, e perciò liberatoria, di una stagione lontana e attualissima, illustrata da Filippo Ceccarelli che firma i titoli di ogni foto.

party politics vezzoli foto di bacco 5

 

«Sono gli epigrammi del mio Marziale» dice Vezzoli sorridendo, di fronte a Le 7 vite del Telegatto, che apre la serie con un Andreotti dal volto ilare, seduto fra Vittorio Gassman e Corrado.

 

stefano coletta foto di bacco

Nella stessa sala troneggia Gianni De Michelis, l' ex ministro degli Esteri di Bettino Craxi, in bianco e nero accanto a Sandra Milo, De resuctione carnis, oppure a colori di fronte a un Tinto Brass rapito, Eros and craxism. Sulla parete opposta, Berlusconi, il futuro premier, con Eduardo De Filippo, Never say never.

 

Più avanti c' è Edwige Fenech con Enzo Biagi, mentre nella sala accanto, ecco Giuliano Ferrara trentenne, stravaccato su un divano con Moana Pozzi, Rosseggiava il canapé. E infine Furbizia e fascino degli sguardi obliqui tra De Michelis e Isabella Rossellini, con un filo di raffia rossa ricamato che dalla pupilla le scende nel calice di vino. Non mancano, fra gli altri, l' ex presidente Sandro Pertini prima con la Milo, I frutti maturi del socialismo pop, poi col pittore Emilio Vedova Cipiglio e astrattezza.

 

roberto d agostino vincenzo spadafora foto di bacco

Presente a più riprese Cicciolina, alias Ilona Staller, Il terzo occhio del porno. Chiude la galleria il Triduo di mogli sulla laguna, con Marella Agnelli, Maria Pia Fanfani e Nancy Reagan. Domina su ogni ritratto la tenerezza divertita di Vezzoli, che dichiara «non le considero mie opere d' arte» visto che il copyright vale solo per esporle. E annuncia infatti «Non sono in vendita e alla fine della mostra verranno distrutte». Fondazione Giuliani, via Gustavo Bianchi 1. Fino al 19 luglio

 

 

 

 

VEZZOLI   

Ludovico Pratesi per www.arttribune.com

 

renato de maria isabella ferrari foto di bacco

Fondazione Giuliani, Roma - fino al 19 luglio 2019. Gli Anni Ottanta italiani raccontati da Francesco Vezzoli, svelando l’avvio di una decadenza politica e culturale oggi dilagante.

 

marina cicogna foto di bacco

 “Fotografie di Aldo Moro o Enrico Berlinguer con una soubrette? Non esistono. Solo a partire dagli Anni Ottanta politica e spettacolo vanno a braccetto”. Francesco Vezzoli sorride in mezzo alle immagini dell’“Italia da bere”, riunite in occasione di Party Politics, la sua mostra  personale alla Fondazione Giuliani. Una sfilata di gigantografie dedicate ai personaggi che hanno popolato, nel bene e nel male, l’infanzia dell’artista, nato a Brescia nel 1971: Sofia Loren e Marella Agnelli, Bettino Craxi e il suo giovane pupillo Silvio Berlusconi, Giulio Andreotti e Ilona Staller, Gianni de Michelis e Maria Pia Fanfani, colti dai paparazzi dell’epoca in pose eccessive, spesso sguaiate, rese ancora più grottesche dagli implacabili flash dei fotografi. Tutte impreziosite da cornici dorate molto simili, per avvicinarle formalmente ai capolavori dei maestri del passato.

francesco vezzoli e dago foto di bacco

 

VEZZOLI COME CARPACCIO

Vezzoli cita Tintoretto e VeroneseHogarth e Holbein il Giovane, ma suggeriremmo invece come paragone stringente i teleri realizzati da Vittore Carpaccio per le Scole di Venezia, da San Giovanni Evangelista a San Giorgio degli Schiavoni. Come le opere carpaccesche fissano un momento storico preciso, che il pittore veneziano - forse il migliore storyteller del suo tempo -descriveva a fil di pennello con abiti sontuosi, copricapi eccentrici, architetture sublimi.

 

marco giusti alessandra mammi foto di baccofrancesco vezzoli e dago 2 foto di bacco

Allora Venezia respirava ancora un pizzico di quella grandeur che si sarebbe poi dissolta, se pur lentamente, con la scoperta dell’America. Così come l’Italia cominciava, all’alba degli Anni Ottanta, quel processo di decadenza, non solo morale ma soprattutto culturale, che oggi sembra infinito e inesorabile. E bene ha fatto Vezzoli a coinvolgere in Party Politics la penna di Filippo Ceccarelli, autore degli sferzanti titoli che accompagnano questa agrodolce mise en abyme del nostro Paese, al quale una classe politica cinica e cialtrona, ma tanto festaiola, ha insegnato a ballare Chissà se va della platinata Raffaella nazionale sull’orlo del burrone, ma con il volume talmente alto da nascondere la discesa in fondo al precipizio.

luca danese foto di bacco

 

Già ampiamente annunciato, come suggerisce Vezzoli, dall’immagine a nostro avviso emblematica dell’operazione Le sette vite del Telegatto. Immortalati nella stessa posa di una squadra di calcio, ognuno con il felino dorato in mano, vediamo Giulio Andreotti, Corrado, Vittorio Gassman, Enzo Biagi, Gianluca Vialli, Zucchero e Beppe Grillo: la prima, la seconda e la terza Repubblica in un unico scatto.

 

giovanna melandri foto di bacco

Acuto e pungente il breve testo del giornalista del Foglio Michele Masneri, che accompagna questo progetto firmato da Vezzoli, nel quale si sottolinea la vera natura di “intrattenitori “dei politici italiani a partire dagli Anni Ottanta, immancabilmente attratti da paillette e lustrini. “Come hanno capito benissimo oggi i ministri, che a differenza di allora non ricercano il contatto col mondo dello spettacolo, perché naturalmente sono loro che son diventati lo spettacolo”, sottolinea Masneri. E Vezzoli, da bravo mattatore contemporaneo, li mette a nudo nella loro vera essenza, in questa operazione apparentemente banale ma in realtà sottile e incisiva nella sua cinica semplicità.

gianluca comin foto di bacco

 

Così, dopo TV70: Francesco Vezzoli guarda la Rai, la mostra sulla televisione tra gli Anni Sessanta e Settanta alla Fondazione Prada, da Giuliani l’artista mette in scena un passato capace di svelare il punto di partenza di una decadenza inesorabile di un Paese dove, diceva Orson Welles, “tutti sanno recitare, tranne gli attori”. Chi vuole intendere intenda…

pietro valsecchi francesco vezzoli 1 foto di baccoraffaele curi foto di baccoivan cotroneo foto di baccocinzia leone fabio canino foto di baccoguido torlonia foto di baccoclementina montezemolo foto di baccocinzia malvini foto di baccobruno manfellotto foto di baccobruno pisaturo foto di baccobruno pisaturo e bruno manfellotto foto di baccocamilla nesbit pietro valsecchi foto di baccocinzia leone alberto matano foto di baccodaniela pasti e corrado augias foto di baccoelena polidori filippo ceccarelli foto di baccofilippo ceccarelli bruno manfellotto massimo mucchetti foto di baccoeugenio occorsio gabriella alemanno foto di baccofabio canino foto di baccofilippo ceccarelli massimo mucchetti foto di baccofilippo ceccarelli con la mammafrancesca rizzo campello francesca antonacci foto di baccogianluca verzellifrancesco vezzoli fabio canino foto di baccoparty politics vezzoli foto di bacco 8giovanni giuliani corrado augias foto di baccogiuseppe pietrafesa foto di baccoparty politics vezzoli foto di bacco 9linda de santis foto di baccopietro valsecchi francesco vezzoli foto di baccopiero sartogo e giovanni giuliani foto di baccoserena bortone foto di baccoanna coliva roberto d agostino foto di baccovincenzo spadafora foto di bacco (2)sabino de nicolo' francesco paolo del re foto di baccoparty politics vezzoli foto di bacco 14party politics vezzoli foto di bacco 1marina cicogna francesco vezzoli e benedetta foto di baccomassimo mucchetti jas gawronski foto di baccomichele masneri giovanna melandri giuseppe cerasa foto di bacconico vascellari foto di bacconicole foto di baccopaolo barillari alessandra cerasi foto di baccopappi corsicato foto di baccoparty politics vezzoli foto di bacco 10party politics vezzoli foto di bacco 13party politics vezzoli foto di bacco 11party politics vezzoli foto di bacco 12party politics vezzoli foto di bacco 15party politics vezzoli foto di bacco 4party politics vezzoli foto di bacco 3party politics vezzoli foto di bacco 16party politics vezzoli foto di bacco 2alberto matano fabio canino foto di baccoalessio vlad foto di baccobruno pisaturo foto di baccoanna trimarco paolo alberto de angelis foto di baccobarbara maccaferri esther crimi foto di baccosilvia venturini fendi con la figlia delfina foto di bacco

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…