long covid

AVETE AVUTO IL COVID? CI SONO UNA BUONA E UNA CATTIVA NOTIZIA – SECONDO UNO STUDIO CINESE PUBBLICATO SU “LANCET”, OLTRE LA METÀ DI CHI HA CONTRATTO IL VIRUS IN FASE ACUTA ACCUSA ANCORA DISTURBI DOPO 24 MESI. MA NON DISPERATE: I SINTOMI VANNO GRADUALMENTE ATTENUANDOSI NEL TEMPO - I PROBLEMI PIÙ SPESSO SEGNALATI SONO STATI LA STANCHEZZA GENERALIZZATA, FIATO CORTO E I DISTURBI DEL SONNO AL QUALE SI AGGIUNGONO STATI D’ANSIA A DEPRESSIONE – MA ANCORA NON È CHIARO COSA SUCCEDERÀ CON L’ARRIVO DELLE…

Sergio Harari per il “Corriere della Sera”

 

long covid

Sul decorso a lungo termine dei sintomi da post Covid sappiamo ancora poco ma recentemente uno studio cinese ci ha fornito informazioni preziose su cosa è accaduto a distanza di due anni in chi era stato colpito dall'infezione nella prima ondata pandemica. Lo studio, pubblicato su Lancet Respiratory Medicine, contiene una buona e una cattiva notizia: la cattiva è che dopo 24 mesi oltre la metà di chi aveva contratto il virus in fase acuta accusa ancora dei disturbi, mentre la buona è che i sintomi vanno gradualmente attenuandosi nel tempo.

 

effetti del long covid 3

Gli autori hanno seguito 1.192 persone contagiate da Sars-CoV-2 e ricoverate tra il 7 gennaio e il 29 maggio 2020 al Jin Yin-tan Hospital di Wuhan, valutandoli dopo 6, 12 e 24 mesi. I pazienti, per il 54 per cento uomini con una età media di 57 anni, sono stati sottoposti a una serie di controlli clinici (spirometrie, Tac del torace, questionari sulla qualità di vita) e a interviste finali per capire la frequenza e gravità dei disturbi sia fisici che psicologici sofferti. Dopo un anno dalla fase acuta di malattia, la percentuale di soggetti che lamentavano almeno un sintomo era del 68 per cento mentre si riduceva al 55 per cento dopo due.

long covid 5

 

I sintomi più spesso segnalati sono stati la stanchezza generalizzata, la facile affaticabilità muscolare e i disturbi del sonno (ma anche dolori articolari, palpitazioni, vertigini, fiato corto). La valutazione sullo stato psichico e sulla qualità di vita è andata gradualmente migliorando con, tuttavia, la persistenza di stati di ansia e depressione nel 12 per cento dei pazienti a due anni dalla guarigione, così come anche per la percezione di fiato corto. Quest' ultima, la dispnea, sintomo peraltro assai frequente, si conferma un disturbo di difficile valutazione, senza una chiara corrispondenza con i dati clinici che spesso risultano perfettamente normali.

long covid 4

 

I pazienti che continuavano ad accusare sintomi a distanza di tempo presentavano un rischio quasi quattro volte superiore agli altri di avere problemi di mobilità, di dolore o disagio, e oltre sette volte maggiore di ansia e depressione. Inoltre, avevano un rischio quasi tre volte più alto di effettuare visite ambulatoriali e 1,5 volte maggiore di essere ricoverati in ospedale.

 

L'età più avanzata e il sesso femminile (come già documentato da altri studi) costituivano importanti fattori di rischio per lo sviluppo dei sintomi e per il loro persistere nel tempo. Un dato interessante è che non si è registrata una stretta correlazione fra la severità della malattia sofferta durante il ricovero e i disturbi da post-Covid.

 

long covid 3

Questo studio fotografa una situazione che solo adesso cominciamo a conoscere, quella degli effetti a lungo termine della prima ondata pandemica, ma pone anche una serie di quesiti: cosa succederà più in là nel tempo? Tutte le altre varianti che si sono succedute saranno responsabili di post-Covid con la stessa frequenza e gravità? Come dobbiamo seguire negli anni questa enorme massa di pazienti per assisterli al meglio e come dovremo ridefinire i bisogni di salute e le risposte organizzative dei Servizi sanitari nazionali?

 

long covid 2

E infine, possono i vaccini ridurre i sintomi da post-Covid in chi ha già sofferto per l'infezione acuta? In effetti alcune recenti ricerche scientifiche sembrano suggerire una possibile azione anche in questo senso, forse riducendo la carica di «serbatoi» virali rimasti quiescenti nell'organismo e diminuendo il rischio di successive re-infezioni che aggraverebbero il quadro clinico. Sono molte le domande alle quali la ricerca deve ancora rispondere ma alcune cominciano ora a chiarirsi meglio.

stanchezza cronica 1malati covid 3malati covid 1long covideffetti long covidstanchezza cronica 2

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…