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“LA FEBBRE DEL NILO È ENDEMICA IN ITALIA E PUÒ ESSERE FATALE” - MATTEO BASSETTI LANCIA L’ALLARME SULLE ZANZARE KILLER DOPO LA MORTE DI UNA 82ENNE A LATINA: “NELLA MAGGIORANZA DEI CASI SONO SINTOMI SIMIL-INFLUENZALI. MA IN ALCUNE PERSONE, OVER 80 O PAZIENTI FRAGILI, IMMUNODEPRESSI O TRAPIANTATI, IL VIRUS PUÒ DARE UN'EVOLUZIONE DA MENINGO-ENCEFALITE. A TRASMETTERLA È LA ZANZARA COMUNE, NON LA TIGRE, E NON C’È UN FARMACO SPECIFICO. L’UNICA DIFESA È CHE LA ZANZARA NON DEVE PUNGERCI. SE CI SONO I CASI È PERCHÉ QUALCUNO NON HA FATTO IL SUO DOVERE CON LE…”

1 - MATTEO BASSETTI: "LA FEBBRE DEL NILO ORMAI È DIVENTATA ENDEMICA SERVONO TRATTAMENTI PREVENTIVI ANTI-ZANZARE"

Estratto dell’articolo di Valentina Carosini per “la Stampa”

 

matteo bassetti

«La West Nile è una malattia presente ormai con una certa frequenza in Italia da una quindicina d'anni. Ci sono casi numerosi e purtroppo anche decessi. Può dare quadri impegnativi su anziani e fragili e non c'è una terapia specifica». Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, analizza la situazione dopo gli ultimi casi di West Nile, una vittima registrata a Latina e l'attenzione che si alza a livello nazionale.

 

Scientificamente "virus del Nilo Occidentale", la West Nile è un'arbovirosi, malattia trasmessa da artropodi come le zanzare che possono fare da vettore per infezioni come la Dengue, ma anche Zika e Chikungunya. O come appunto la West Nile, responsabile del decesso di una paziente 82enne di Nerola, morta dopo un breve ricovero all'ospedale di Latina con febbre e sintomi neurologici. Sempre nel Lazio sono stati registrati altri 6 casi. «Certamente non sono i primi del 2025 e non saranno gli ultimi. Oggi non possiamo più considerarla un'infezione da importazione ma bisogna trattarla come una malattia endemica», spiega Bassetti.

Zanzara

 

Professore, quali sono i sintomi principali?

«Nella maggioranza dei casi sono sintomi simil-influenzali. Ma in alcune persone, over 80 o pazienti fragili, immunodepressi o trapiantati, il virus può dare un'evoluzione da meningo-encefalite. Per identificarla ci sono esami sierologici. A trasmetterla è la zanzara comune, non la zanzara tigre più riconoscibile e vettore della Dengue. Questo vuol dire che si sono infettate le nostre zanzare autoctone».

matteo bassetti con un bicchiere di vino

 

Rispetto ad altre arbovirosi la West Nile risulta più grave?

«Danno manifestazioni simili ma questo caso rispetto ad altri arbovirus risulta il più neuroinvasivo. Si può trattare con cortisone e immunoglobuline, ma non c'è un farmaco specifico. E siccome ormai è endemico e non c'è terapia, bisogna lavorare su due fronti: i medici devono saperla identificare. E poi la prevenzione, che è fondamentale».

 

Ci sono piani di monitoraggio nazionali o azioni da mettere in campo per limitare diffusione e rischi?

«C'è un monitoraggio delle arbovirosi fatto dalle Regioni e trasmesso al sistema centrale.

[…] La zanzara non ci deve pungere: zanzariere, repellenti sono le prime protezioni. Poi ci sono i piani di disinfestazione, e i comuni devono attuarli. Punto. Normalmente si impiegano prodotti anti-larvali. Poi serve monitorare zone domestiche, limitare i ristagni d'acqua».

zanzara

[…]

 

Serve prevenzione, bastano le disinfestazioni?

«Se i casi ci sono è perché qualcuno non ha fatto il suo dovere. La prevenzione fa parte di un sistema educativo civico e l'Italia è un Paese profondamente maleducato su questo fronte. Pensando al Covid, ora siamo ad un paradosso: la politica ha fatto così male entrando a gamba tesa nella scienza da farci perdere credibilità. E nascono i no vax. Che saranno contenti, in questo caso: per la West Nile non c'è vaccino. Ma se ti colpisce male può avere esito fatale».

 

matteo bassetti foto di bacco (5)

2 - COME AVVIENE LA TRASMISSIONE, QUALI SONO I SINTOMI PIÙ COMUNI E COSA FARE PER LA PREVENZIONE

Estratto dell’articolo di Ruggiero Corcella per il “Corriere della Sera”

 

1 Come si trasmette il virus del Nilo occidentale?

La febbre West Nile è una malattia provocata dal virus West Nile (Wnv), della famiglia dei Flaviviridae. È diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Non si trasmette da persona a persona, ma attraverso la puntura di zanzara […] Altri serbatoi sono gli uccelli selvatici e alcuni mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

 

[…] dal 2008 in poi si sono avute infezioni nell’uomo in varie regioni italiane. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.

 

zanzara

2 Quali sono i sintomi?

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo, ma in due casi su dieci il virus può provocare febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e variano molto a seconda dell’età della persona.

Nei bambini è più frequente febbre leggera, nei giovani febbre alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Circa una persona su 5 infettata dal virus sviluppa febbre e circa una persona su 150 sviluppa una malattia grave che colpisce il sistema nervoso centrale (meningite o encefalite). Circa una persona su 10 che sviluppa problemi neurologici muore a causa della malattia.

 

3 Quali sono le terapie?

matteo bassetti

Sebbene alcuni vaccini sperimentali siano stati sviluppati e testati in studi clinici, nessuno ha ancora raggiunto la fase di diffusione su larga scala. In caso di infezione sono consigliati: riposo; idratazione, bevendo molti liquidi; farmaci da banco per alleviare la febbre e il dolore, come paracetamolo o ibuprofene. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.

punture di zanzara caviglia

 

4 Come viene fatta la diagnosi?

Attraverso test di laboratorio su siero o fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM. Questi anticorpi possono persistere per periodi anche molto lunghi nei soggetti malati (fino a un anno), quindi la positività ai test può indicare anche un’infezione pregressa. I campioni raccolti entro 8 giorni dall’insorgenza dei sintomi potrebbero risultare negativi: è consigliabile ripetere a distanza di tempo […]

punture di zanzara caviglia 1

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