urlo munch mascherina coronavirus

NON ABBASSARE LA GUARDIA - IL PROF. SANGUINETTI: ''LA MASCHERINA VA USATA, SOPRATTUTTO NEI LUOGHI CHIUSI, E NON VANNO CREATI GRANDI GRUPPI DI PERSONE SIA ALL'APERTO SIA E SOPRATTUTTO NEI LUOGHI CHIUSI - FINO ALL'ARRIVO DEL VACCINO, DOBBIAMO RESISTERE. MA NON È COSÌ DIFFICILE: VOGLIAMO ANDARE AL RISTORANTE? ANDIAMO SENZA TIMORI MA CON LA MASCHERINA FINO AL TAVOLO. POI SI PUÒ TOGLIERE. LA MASCHERINA È FONDAMENTALE, GARANTISCE UN ABBATTIMENTO IMPORTANTE DEI RISCHI''

Lorena Loiacono per ''il Messaggero''

 

Non è il momento di abbassare la guardia, non ora. E' questo l'appello che arriva dalle Regioni e dai camici bianchi: il Covid-19 potrebbe riprendere vigore in qualunque momento e non bisogna permetterglielo. I dati della Protezione civile parlano chiaro: sono 306 i nuovi casi nelle ultime 24 ore, contro i 282 di ieri. Dall'Emilia Romagna tuona il governatore Stefano Bonaccini: «Chi dice che il virus è stato completamente ucciso o è un imbecille o è un irresponsabile – dai microfoni di Rai 1 aggiunge - non vorrei che per colpa di qualche imbecille o irresponsabile che non mantiene le prescrizioni, che sono ancora in vigore, ci trovassimo tra qualche mese a dover chiudere quello che faticosamente abbiamo riaperto».

 

Stesso allarme dalla Regione Lazio dove interviene l'assessore alla sanità, Alessio D'Amato: «L’attuale andamento epidemico è fortemente caratterizzato da focolai relativi ai cosiddetti casi di importazione e da un abbassamento dell’età dei contagi dovuto anche alla movida. Questo è il mese in cui bisogna abbassare il più possibile la curva per esser pronti a settembre. Ogni incertezza potrebbe avere conseguenze gravi. Nell’ultimo mese nel Lazio abbiamo avuto casi provenienti da 25 Paesi». E allora l'allerta deve restare alta, per non farsi trovare senza difese.

LA MASCHERINA DI BOLSONARO CON SE STESSO

 

Prof. Maurizio Sanguinetti, docente di microbiologia e direttore del dipartimento scienze di laboratorio e infettivologiche del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, questo virus deve farci ancora paura?

«Quando si dice di dover imparare a convivere con il virus vuol dire che dobbiamo fare la nostra vita senza mai dimenticarci che il virus c'è: ha una potenza inferiore? No, non si modificato ma si è ridotta la quantità del virus in circolazione. La paura non serve, serve invece evitare in ogni modo nuovi focolai».

 

Come ci si riesce?

«Vanno identificati i focolai quindi le persone infette, Solo così si riduce la trasmissione del virus. In poche parole significa non ricreare le condizioni che ci hanno portato al lockdown»

 

Possiamo difenderci quindi?

mascherine

«Dobbiamo farlo: conosciamo benissimo le regole. Ormai sappiamo bene quali sono quelle che ci aiutano e sarebbe un reato non metterle in pratica. Quindi la mascherina va usata, soprattutto nei luoghi chiusi, e non vanno creati grandi gruppi di persone sia all'aperto sia e soprattutto nei luoghi chiusi».

 

Altrimenti?

«Altrimenti rischiamo di ripartire con i contagi: del resto ci sono chiare evidenze di possibili ri-accensioni del virus e non mi riferisco a Paesi lontani come gli Stati uniti e il Sud America, ma anche ai nostri “vicini” come la Spagna. Una recrudescenza importante ma di minore gravità non ci dice che possiamo stare tranquilli: questi casi devono essere comunque isolati e identificati».

 

Fino a quando si rischia?

«Fino all'arrivo del vaccino, dobbiamo resistere fino a quel giorno. Ma non è così difficile: vogliamo andare al ristorante? Andiamo senza timori ma con la mascherina fino al tavolo. Po si può togliere. A mascherina è fondamentale, garantisce un abbattimento importante dei rischi».

 

Un problema grosso è la movida...

guanti e mascherina 3

«La movida fuori controllo non ha senso, non capisco perché non si possa andare a prendere un drink in modo sicuro: vedo gruppi di ragazzi che non ce l'hanno proprio. Non è questione di imporre qualcosa ma di usare il cervello: non possiamo pensare alla mascherina in un'ottica di tifo da stadio».

 

Cioè?

«Mascherina sì, mascherina no. Mettiamola tutti e staremo meglio: non abbassiamo la guardia ora».

 

Si è abbassata la guardia anche perché la situazione negli ospedali è più calma

«In realtà in questo momento stiamo portando avanti una grande operazione di contenimento del virus che non si vede ma c'è: stiamo facendo molta più attività diagnostica oggi rispetto al mese di marzo».

 

Perché?

«Proprio per intercettare precocemente il virus e limitare eventuali focolai. E' una realtà che continuiamo a vivere tutti i giorni: intercettare i positivi significa anche cercarli, significa ragionare su alcuni gruppi a rischio e tornare indietro per ricostruire eventuali contagi».

 

 

 

E' un lavoro di indagine, molto complesso?

«Innanzitutto va detto che la diagnostica microbiologica in Italia è sottopotenziata. E' emerso chiaramente soprattutto nel primo periodo del Covid in Italia quando si faceva fatica a fare i tamponi. In Corea sono riusciti a fare subito tanti test ma avevano tanti laboratori, qui ne abbiamo troppo pochi».

mascherina naturale

 

Ora come va?

«Ora va meglio, nel mese di luglio al Gemelli abbiamo raggiunto un record con 746 test in un solo giorno. Ma dobbiamo guardare al futuro».

 

Teme per il prossimo autunno?

«Sì, quando bisognerà indagare su un raffreddore per capire da che virus proviene. Ma non solo: sappiamo bene che c'è sempre una nuova epidemia da affrontare, non sappiamo quanto sarà forte ma sappiamo che ci sarà. Quindi serve una rete capillare di laboratori di microbiologia in grado di gestire queste emergenze»

 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…