SANITÀ DA RICOVERO - QUASI DUE OSPEDALI SU 10, TRA PUBBLICI E PRIVATI, SONO RIMANDATI SULLA BASE DI CRITERI STANDARD DI QUALITÀ DELL'ASSISTENZA: SECONDO IL RAPPORTO AGENAS, SONO STATE INDIVIDUATE 197 STRUTTURE SU 1.117 VALUTATE CHE SONO DA SOTTOPORRE A UN PROCESSO DI REVISIONE - LE RIMANDATE SONO SOPRATTUTTO IN CAMPANIA (51), SICILIA (43) E LAZIO (19) - BUONE NOTIZIE, INVECE, PER CHI ABITA IN VALLE D’AOSTA, IN UN UMBRIA E NELLA PROVINCIA DI TRENTO DOVE TUTTI GLI OSPEDALI HANNO SUPERATO LA VALUTAZIONE…
(ANSA) - Quasi due ospedali su 10, tra pubblici e privati, sono rimandati sulla base della valutazione di criteri standard di qualità dell'assistenza. La maggioranza al Sud. Emerge dal Programma nazionale esiti 2025 di Agenas.
Sono infatti state individuate 197 strutture - su 1.117 strutture di ricovero valutate - da sottoporre ad un processo di revisione della qualità tramite audit. Lo scorso anno erano 239: 68 di tali strutture hanno superato la criticità, mentre 26 nuove strutture sono state identificate quest'anno. Le rimandate sono soprattutto in Campania (51) e Sicilia (43). Zero in Valle d'Aosta, nella provincia di Trento e in Umbria.
In particolare gli ospedali rimandati ad un percorso di Audit con Agenas e ministero per la revisione degli standard di qualità sono: 51 in Campania, 43 in Sicilia, 19 nel Lazio, 19 in Puglia, 14 in Lombardia, 11 in Calabria, 10 in Sardegna, 7 in Piemonte, 5 in Abruzzo, 5 in Basilicata, 3 in Liguria, 2 in Veneto, 2 nelle Marche, 2 in Toscana, 1 in Molise, 1 in Friuli Venezia Giulia, 1 P.A. Bolzano, 1 in Emilia Romagna, 0 in Val d'Aosta, 0 P.A. Trento, 0 in Umbria, per un totale di 197 strutture.
In particolare, segnala Agenas, "le strutture che mostrano livelli bassi o molto bassi di aderenza agli standard di qualità sono risultate 14: si tratta di piccole realtà ospedaliere valutate su poche aree cliniche, mentre nessuna tra le strutture plurispecialistiche più grandi mostra situazioni di gravi criticità".
"Specularmente - sottolinea Agenas - le strutture che ottengono livelli di valutazione alti/molto alti su tutte le aree valutate sono di poco superiori al 10% di quelle complessivamente analizzate", e sono pari a 189 strutture su 117 valutate.
"In linea generale quindi - afferma l'Agenas - pare evidenziarsi un miglioramento generalizzato nella quasi totalità delle Regioni e Provincie Autonome". In particolare, l'88% degli audit segnalati riguarda problematiche relative a livelli molto bassi di aderenza agli standard di qualità, l'11% è invece legato ad anomalie di codifica delle informazioni cliniche.
Il maggior numero di segnalazioni per criticità riguarda l'area 'gravidanza e parto' (52,7% delle richieste di percorsi di audit, prevalentemente per motivi legati a bassi livelli di aderenza agli standard per la proporzione di parti cesarei) e l'ambito cardiocircolatorio (22,1%delle richieste totali di audit, con criticità soprattutto in relazione alla tempestività di accesso all'angioplastica). Per l'area osteomuscolare, la quasi totalità delle criticità riguarda la tempestività di intervento a seguito di frattura del collo del femore nei pazienti over 65.



