chiara ferragni

MA SIAMO SICURI CHE CHIARA FERRAGNI STIA USCENDO DALLA CRISI? L’INFLUENCER, SEMPRE BRAVA A MOSTRARE IL MONDO AL CONTRARIO, FA SFOGGIO DI COPERTINE, TEMPESTA I SOCIAL DI FOTO E VIDEO ALLA MILANO FASHION WEEK E VUOLE FAR CREDERE DI ESSERSI LASCIATA IL PEGGIO ALLE SPALLE. MA, A BEN GUARDARE, PER AVERE UNO STRACCIO DI CONSIDERAZIONE È DOVUTA VOLARE IN SPAGNA E IN GRECIA, LE COPERTINE GLIELE DEDICANO IN ROMANIA E LE GRANDI MAISON L’HANNO SNOBBATA DURANTE LE SFILATE MILANESI. E A PREOCCUPARE SONO SOPRATTUTTO LE SUE AZIENDE…

Estratto dell’articolo di Maria Elena Barnabi per www.gente.it

 

chiara ferragni alla sfilata di dsquared2 3

Una cosa c’è da riconoscere a Chiara Ferragni, 37enne influencer cremonese da quasi 29 milioni di follower: non le manca la resilienza, cioè la forza di resistere agli urti senza affondare. La Ferragni è un classico esempio del “mi piego ma non mi spezzo”: negli ultimi 15 mesi le è successo di tutto, dalla crisi economica al divorzio, dalla scoperta delle corna del marito e alla gogna pubblica per essere lei stessa una traditrice.

 

Eppure, a guardare i suoi social lei è sempre lì, bionda, truccata, con gli occhioni sgranati e il sorriso largo in bella vista. Ebbene sì: la Ferragni, nonostante tutto, è viva e vegeta e sta risalendo la china della popolarità. 

Basta guarda le sue presenze alla fashion week milanese: da un anno non la si vedeva in giro e invece nei giorni scorsi è stata invitata da alcuni brand, per lo più medio piccoli, come Roberto Cavalli, DSquared, Giuseppe Morabito.

 

chiara ferragni su elle romania 10

 

 

Certo niente a che vedere con i Prada e i Gucci che la volevano in “front row” prima dello scandalo Pandoro-gate, ma qualcosa si sta muovendo. Pare che tutto sia collegato all’andamento delle sue società: il 15 di marzo, a quanto risulta, dovrebbe essere convocata l’assemblea degli azionisti della società che gestisce i marchi di moda di Chiara per dare il via libera al bilancio del 2023, non ancora approvato proprio a causa del Pandoro-gate.

(...) Coerentemente, Ferragni si è pure trovata un nuovo amore, ma mica un malato di presenzialismo, piccolino, gambe corte, tatuato, non proprio avvenente e di famiglia modesta di Rozzano come Fedez. Nossignori. Lei, a pochi mesi dalla fine del suo matrimonio, si è messa nientemeno che con l’erede di una delle famiglie più importanti e low profile della Milano-bene, quella borghesia quieta e potentissima che ha fatto l’ossatura economica della Lombardia che conta, per poi diventare una potenza mondiale con una multinazionale quotata in borsa, ovvero Giovanni Tronchetti Provera, 41 anni, erede dell’illustre famiglia Pirelli.

CHIARA FERRAGNI FASHION WEEK MILANO 2025

Uomo ricchissimo, separato, con tre figli, alto, elegante, Giovanni magari non è bellissimo, ma rispetto a Fedez è di un altro pianeta, di un’altra galassia, di un altro universo. Diciamolo: Chiara ha davvero fatto bingo.

 

Era a un passo dalla rovina

Eppure, se solo con la memoria andiamo a quel fatidico 15 dicembre 2023, quando l’Autorità garante della concorrenza diffondeva la notizia della multa di un 1 milione di euro per le società di Chiara Ferragni e di 420 mila euro per la Balocco per pratiche commerciali scorrette, chi l’avrebbe detto che a meno di due anni Chiara sarebbe già stata praticamente riabilitata?

chiara ferragni

 

Per chi se ne fosse dimenticato, lo scandalo Pandoro-gate (la prima a parlarne fu Selvaggia Lucarelli, che poi sulla vicenda scrisse il libro Il vaso di Pandoro. Ascesa e caduta dei Ferragnez) consisteva nel fatto che la Ferragni aveva pubblicizzato un pandoro da lei griffato dicendo che i proventi della vendita sarebbero andati in beneficenza. 

(...)

 

L'inizio della fine

Ma torniamo a quei giorni convulsi del dicembre 2023. Per metterci una toppa, Chiara fa uno sbagliatissimo e dolente video di scuse in versione dimessa, indossando la famosa tuta grigia, dicendo che si tratta solo di “un errore di comunicazione”.

 

chiara ferragni

Da lì in poi la sua credibilità va in picchiata verso il basso. Abbiamo poi scoperto che proprio in quei giorni si sarebbe consumata la vera fine del matrimonio tra l’influencer e il rapper di Rozzano, iniziata già dietro le quinte del Festival di Sanremo in cui lei era la co-conduttrice e Fedez fece di tutto per rubarle il palcoscenico. 

 

A dare retta all’aedo di Fedez, ovvero Fabrizio Corona, Chiara di sentire il parere del marito non ne voleva sapere. E così Fedez, coraggiosamente, decide di allontanarsi da lei fin da subito. (...) Da quel mese, i visi dei figli dei Ferragnez, che ci avevano tenuto compagnia dal giorno della loro nascita, sono spariti dai social: i loro genitori si sono messi d’accordo per non esporli più, non sappiamo se per proteggerli o perché i loro bei faccini equivalgono a un incremento dei like difficilmente quantificabile in soldi, e non era giusto che uno dei due, o mamma o papà, guadagnasse di più grazie a loro. Ma sono solo supposizioni.

(...)

 

L'autunno del cambiamento

chiara ferragni giovanni tronchetti provera a roma 5

E così arriviamo all’autunno della rinascita di Chiara: se in Italia il suo nome è infangato, perché non andare all’estero? Detto fatto, inaugura un pop-up store ad Atene in Grecia , dove fa un bagno di folla e viene osannata come una supervip. 

 

Il 30 settembre 2024 la Procura di Milano azzera la claque di Fedez, arrestando tutti i suoi amici ultras per associazione a delinquere (il capo di tutti Luca Lucci verrà poi anche accusato di essere il mandante di un tentato omicidio), mentre Chiara, giusto per sottolineare la differenza di “giri” tra lei e l’ex marito, si fa pizzicare a una festa di Halloween con uno degli uomini più ricchi di Milano, cioè Giovanni Tronchetti Provera. (...)

 

Va dritta per la sua strada

chiara ferragni

Chiara sta zitta, non risponde, e va avanti dritta per la sua strada. Ormai nessuno la ferma più: il 7 di febbraio è inviata in Spagna ai Premios Goya e viene accolta con tutti gli onori ufficiali dalla sindaca di Granada, che le fa firmare il libro degli ospiti della città, libro, ci fa notare lei, già firmato da personalità come Barack Obama e le Spice Girls (sic). E qui davanti ai microfoni delle tv che la assediano sul red carpet, Chiara parla per la prima volta della sua relazione: «È stato un anno duro per me.

 

Ora che ho parlato mi sento me stessa. Sono felice, sto bene, e lui è davvero un bravo ragazzo». Pochi giorni dopo vola a Dubai, dove il magazine economico Forbes l’ha invitata a parlare al World Government Summit nientemeno che della sua carriera sui social media. Ed è della scorsa settimana l’ultima paparazzata insieme a Giovanni Tronchetti Provera con i loro rispettivi figli.

 

chiara ferragni a roma 7

Ora che la fashion week milanese è finita, possiamo ipotizzare che la crisi reputazione della Ferragni si stia risolvendo? Per saperlo dobbiamo aspettare i prossimi giorni, quando ci sarà l’incontro ai vertici delle sue aziende. Marzo sarà un momento di verità anche per Fedez: il 20 tornerà in tribunale la sua guardia del corpo Christian Rosiello, ultras del Milan incriminato di associazione a delinquere. 

fedez chiara ferragnifedez chiara ferragni

chiara ferragni alla sfilata di dsquared2 2chiara ferragni alla sfilata di dsquared2 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…