TROPPI GALLIANI NEL POLLAIO - QUELLA GRANDE ESPERTA DI DISCOTECHE MILANESI (CHIEDERE INFO ALL’HOLLYWOOD) BARBARELLA BERLUSCONI VUOLE LA PELATA DELL’AD ROSSONERO: NEL MIRINO LA CONFERMA DI ALLEGRI E LE SPESE “ECCESSIVE” (FUORI I NOMI!)

1 - RESA DEI CONTI AL MILAN BARBARA CONTRO GALLIANI
Laura Bandinelli per "La Stampa"

Un'offensiva senza precedenti. Barbara Berlusconi attacca l'amministratore delegato Adriano Galliani e il Milan entra in un vortice d'instabilità societaria oltre che tecnica. L'affondo arriva attraverso un'Ansa battuta all'ora di cena in cui si legge: «Il presidente del Milan Silvio Berlusconi ha avuto un colloquio con la figlia Barbara che ha chiesto al padre un deciso cambio di rotta nella gestione della società, notando che nelle ultime due campagne acquisti il Milan non ha speso poco ma male».

In tarda serata la consigliera d'amministrazione prova a fa rientrare il caso: «Non ho mai chiesto il cambiamento di Galliani ma di una filosofia aziendale». Troppo tardi, la bomba è ormai scoppiata. I motivi della crisi del Milan secondo Barbara sarebbero stati individuati nella mancata programmazione, nell'assenza, a differenza di altre squadre italiane, di una moderna rete di osservatori che vada a caccia dei migliori talenti prima che diventino top player, e in una campagna acquisti e cessioni estiva sbagliata e che non ha tenuto conto delle indicazioni della proprietà.

Poi incalzano i paragoni e una serie di domande che la figlia del presidente fa trapelare senza alcuna esitazione. Come mai - è la domanda che si pone la famiglia Berlusconi - altre squadre italiane, come Fiorentina e Roma ad esempio, che non spendono più del Milan, dimostrano invece in campo un gioco migliore e una squadra più competitiva?

Galliani è rimasto impietrito. Nelle telefonate avute con il presidente Berlusconi nelle ore successiva alla partita con i viola non era stata fatta menzione di queste problematiche. L'argomento è stato esclusivamente il futuro di Massimiliano Allegri, al quale è stata data una settimana di tempo per rimettere a posto i cocci dopo la rovinosa sconfitta contro la Fiorentina.

Il tecnico si gioca il futuro nelle prossime due gare (Barcellona mercoledì in Champions e Chievo domenica in campionato), la sua conferma è frutto di scelte economiche ben precise. Fininvest, infatti, vuole evitare di pagare contemporaneamente due tecnici. Il progetto è quello di affidarsi a Clarence Seedorf, ma non prima di giugno.

Nei prossimi giorni sono previsti nuovi incontri. Barbara ha fatto leva sui sentimenti del padre per provare a convincerlo che la filosofia della società rossonera è sbagliata. Traspare la volontà di cambiare assetto dando spazio a facce nuove come Paolo Maldini e Demetrio Albertini. Berlusconi sull'argomento ha però voluto prendere tempo perché la stima per Galliani resta incondizionata. Non è sua intenzione di rimuoverlo dall'incarico, nonostante le pressioni che gli arrivano dall'esterno.

L'ad rossonero che ha fatto scudo ad Allegri battendosi per la sua conferma adesso è al centro di una nuova diatriba familiare. In queste ore ha però continuato il suo lavoro occupandosi della squadra, con la quale ha avuto un colloquio molto duro negli spogliatoi. «Se non ci qualifichiamo alla prossima Champions League, i primi a rimetterci sarete voi», è stato il succo del discorso. Gli stipendi dei giocatori infatti prevedono una parte variabile legata al piazzamento in Champions con un incremento del venti per cento.

Se ci sarà un flop, Balotelli e compagni rimborseranno di tasca propria la società del danno economico per i mancati introiti Uefa. Un dettaglio non da poco per una società che bada soprattutto ad avere il bilancio in pareggio.

2 - CLUB AL BIVIO TRA COLPE E NECESSITÀ
Mario Sconcerti per "Il Corriere della Sera"

Barbara entra a gamba tesa sul Milan e invita il popolo milanista a dimenticare il passato, a cambiare riferimento. Le parole sono state molto dure, da qui una piccola retromarcia della Famiglia, ma così piccola da non danneggiare il messaggio. Vediamo di capire.
Dove ha ragione la società - Il Milan gioca male e non è un diritto. Il Verona ha giocatori più discreti ma gioca molto meglio. A suo modo perfino il Sassuolo. Il Milan ha venduto molto e comprato poco, ma avrebbe comunque il dovere di dare di più. Si è caduti in una zona d'ombra in cui tutti hanno una scusa e nessuno produce. La colpa di Allegri è di aver sopravvalutato le proprie doti di terapeuta.

Ha accettato la svalutazione della squadra convinto di poter rimediare con doti proprie che, con evidenza, non bastano. La squadra lo sta anzi abbandonando. Non per cattiveria, ma per debolezza. Si ripara dietro l'ufficialità delle sue colpe (mai dare un alibi ai giocatori, lo useranno), così nessuno si muove dalla crisi. Il Milan è una squadra senza ritmo, ma non abbastanza da meritare questa classifica. Anche l'Inter è incompleta, anche la Fiorentina, ma hanno altro peso sul campionato. Allegri ha accettato di portare il Milan verso se stesso molto prima di cercare lui di diventare da Milan.

Dove ha torto la società - Nelle parole di Barbara, è inquietante il passo in cui si dà colpa a Galliani di aver disatteso i consigli della proprietà ed aver agito per il meno. Quando gli sono stati dati i mezzi, Galliani li ha sempre saputi usare. Il Milan ha risparmiato in due anni circa 120 milioni d'ingaggi: poteva pensare non succedesse niente? Ha dentro giovani come El Shaarawy, Balotelli, De Sciglio, Poli, lo stesso Niang. In teoria pochissime squadre hanno la sua potenzialità. Altra cosa è la realtà. Con i giovani si rimanda a domani quello che gli altri vincono oggi. Berlusconi lo sa. È stato Galliani a voler ridimensionare il Milan?

Una società, un nuovo manager, ha tutto il diritto di imporre la propria linea, senza però disprezzare l'altra. Il Milan ha bisogno di essere cambiato, perché non regge più il ritmo economico delle grandi squadre europee. Ma non è l'idea fissa di un manager pur ormai logoro. È la necessità del Milan. Resta l'eccezionalità del fatto. Galliani e Berlusconi sono insieme da trent'anni, uno ha fatto la buona sorte dell'altro. Né Berlusconi ha mai smentito con tanta chiarezza nessuno dei suoi vecchi compagni di strada. Credo sia campagna elettorale anche questa. Solo più tempestiva e maldestra.

 

 

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