verdi emre can

JUVE, YES WE CAN (EMRE) - CALCIOMERCATO DI GENNAIO, I BIANCONERI SULLE PISTE DEL CENTROCAMPISTA TEDESCO DEL LIVERPOOL - IL NAPOLI CERCA VERDI E GRIMALDO – LE REGOLE UEFA FRENANO LE STRATEGIE DI INTER, MILAN E ROMA

Da www.goal.com

verdi

 

Marco Bellinazzo de "Il sole-24 ore" ci illustra i margini di manovra delle cinque big di Serie A in questo calciomercato di gennaio.

 

Sarà un calciomercato all’insegna del fair play finanziario. La sessione invernale della campagna trasferimenti  parte, infatti, sotto il fardello del condizionamento delle regole Uefa che frenano le strategie di Inter, Roma e Milan. Ma anche la Juventus che non ha di questi problemi sceglie la via della prudenza. L’unica società di vertice che ha bisogno di muoversi e che può farlo con relativa tranquillità è il Napoli.  

 

NAPOLI

 

EMRE CAN

La società di Aurelio De Laurentiis, forte di un bilancio al 30 giugno 2017 chiuso con un fatturato intorno ai 300 milioni (spinto dagli 80 milioni della plusvalenza di Higuian) ha in cassa risorse sufficienti (fino a 40 milioni) per intervenire sul mercato. In più gli infortuni di Milik e Ghoulam (sul quale peraltro in estate potrebbe scatenarsi un’asta in estate con offerte da 40/50 milioni) impongono di rinforzare l’organico in vista di una seconda parte della stagione quanto mai impegnativa con la lotta scudetto e l’Europa league da onorare. I due infortunati di lusso del club potrebbero rientrare in gruppo dalla fine di febbraio. Il Ds Giuntoli ha già bloccato per la prossima stagione a parametro zero Younes Ciciretti .

 

Per entrambi, rispettivamente con Ajax e Benevento si potrebbe trattare per anticiparne l’arrivo a gennaio in cambio di un bonus economico. Accordo raggiunto per giugno anche con il giovane esterno Machach svincolatosi dal Tolosa. In attacco, dopo la sosta di gennaio, approderà alla corte di Sarri Inglese (operazione da 10 milioni di euro già definita la scorsa estate con il Chievo). I veri colpi da novanta a cui il Napoli sta alacremente lavorando solo due: il terzino sinistro Grimaldo del Benfica e l’esterno Verdi del Bologna. Per entrambi c’è una valutazione di 30 milioni. Realizzarli entrambi darebbe un segnale forte e il Napoli potrebbe approfittare delle restrizioni che hanno gli altri club in lotta per il titolo.

 

EMRE CAN

Certo, questo esporrebbe i conti del club che si muovono, senza entrate straordinarie, sempre sul filo dell’equilibrio tra ricavi (intorno ai 130/140 milioni al netto della Champions) e costo della rosa (il monte ingaggi e gli ammortamenti viaggiano già sui 120/130 milioni). Tuttavia, la prossima Champions a portata di mano e un parco giocatori il cui valore è in crescita esponenziale in queste circostanze potrebbero consentire lo sforzo . A gennaio peraltro si prevedono le uscite di un difensore in prestito (Tonelli più che Maksimovic), di Giaccherini e forse di Ounas (in prestito).

 

JUVENTUS

La Juventus non starà certo a guardare ma “tradizionalmente” il club bianconero a gennaio si muove sempre con un ottica di medio-lungo raggio . È in corso non a caso la trattativa per ingaggiare a giugno Emre Can dal Liverpool a parametro zero. Mentre in uscita si lavora per Pjaca allo Schalke 04 a in prestito oneroso fino a giugno. 

 

 

PJACA

La Juventus è una società solida . Ha chiuso tre bilanci in utile, nel 2017 ha avuto un fatturato strutturale di 411 milioni e un indebitamento assolutamente sotto controllo. Detto ciò sul giro d’affari del 2018 c’è da attendersi minori ricavi dalla Champions (l’anno scorso 110 milioni con il raggiungimento della finale) legati al fatto che a partecipare a questa edizione sono state tre formazioni italiane anziché due e quindi il market pool bianconero sarà più basso. Inoltre va sottolineato che sempre nel 2017 si sono registrati 140 milioni di plusvalenze (quella di Pogba su tutte) che hanno portato a un utile di oltre 40 milioni. Nel 2017 i costi relativi al personale tesserato erano aumentano da 197,7 milioni a  235,3 milioni (con 83 milioni di ammortamenti) e nel 2018 dovrebbero essere in line. 

inter

 

Questo significa che la dirigenza bianconera deve tenere ora sotto controllo queste voci di uscita , in attesa di capire quale incremento avrà il settore commerciale, come si evolverà l’applicazione della nuova legge sui diritti tv approvata con la legge di Bilancio 2018 (che intanto dà più soldi alle piccole squadre con l’innalzamento dal 40 al 50% della quota di ricavi assegnati in parti uguali) e soprattutto quale sarà l’esito del bando per i diritti tv della Serie A 2018/21. Incertezze che accomunano le due squadre milanesi che finora dalla torta dei diritti tv ottenevano più soldi insieme alla Juventus.

 

INTER

L’Inter si presenta nel mercato di gennaio con l’esigenza di allargare la rosa e puntellarla . A pesare sulle scelte della dirigenza non sono tanto le restrizioni finanziarie sulle attività all’estero imposte da Pechino alla proprie aziende, quanto l’esigenza di mantenere in ordine i conti. Le limitazioni prospettate del Governo cinese non sono un problema per Suning che non ne è il destinatario data la forza economica e politica del gruppo di Zhang Jindong.

inter lazio

 

I paletti da rispettare sono connessi piuttosto al fair play finanziario. L'accordo firmato dall’Inter di Thohir con prevede un periodo di monitoraggio che va fino alla stagione 2018/19. L’Inter doveva chiudere il bilancio 2015/16 con un deficit massimo di 30 milioni e portare il bilancio in pareggio al 30 giugno 2017.  Un obiettivo raggiunto in quanto il bilancio 2017 si è chiuso con una perdita di 24 milioni, da cui vanno però sottratte le spese “virtuose” per il Fair Play Finanziario (settore giovanile, Inter Campus e quelle sostenute per gli impianti).

 

I ricavi, rispetto al 2016, sono aumentati infatti del 33% e si attestano sui 320 milioni di euro. Al netto delle plusvalenze da calciomercato che hanno portato incassi per circa 40 milioni e dei “bonus” legati alla partecipazione al girone dell’Europa League (una quindicina di milioni complessivi) significa che il fatturato strutturale del club nerazzurro – diritti tv, stadio e area commerciale – è cresciuto di circa 60 milioni. Tuttavia Suning non può spingere all’infinito sulla leva dei contratti di sponsorizzazione “interni” e sulle entrate incideranno la mancata partecipazione all’Europa League e minori plusvalenze.

mister li

 

Ecco perché Suning ha imposto alla dirigenza di ragionare in chiave di autosufficienza economica per chiudere anche i conti 2018 in pareggio. L’anno prossimo, magari con la Champions in tasca, si potrà ragionare diversamente. L’arriverà del giovane Bastoni dall’Atalanta va in questa ottica conservativa.

 

MILAN

Sull’altro club cinese di Milano  pesano le difficoltà di avvio della nuova gestione dopo un calciomercato estivo con impegni finanziari per oltre 200 milioni . Le ombre sulla solidità patrimoniale della proprietà di Li Yonghong Li ha comprato che ha indotto la Uefa a negare il voluntary agreement e che stanno pesando anche sula ricerca di finanziatori alternativi al fondo Elliott sono un fardello pesante. Intanto nei prossimi mesi la Uefa esaminerà i bilanci 2015, 2016 e 2017 che mostrano un rosso complessivo di 250 milioni rispetto a un limite di 30 milioni.

 

Le sanzioni potrebbero andare da una multa fra i 5 e i 10 milioni, più altri condizionati al raggiungimento dei risultati contabili prescritti da Nyon, limiti al mercato, tetto agli stipendi e rosa ristretta in Europa. Sanzioni da applicarsi alla prima partecipazione a competizioni europee nell’arco di cinque anni. A gennaio si proverà quindi a smaltire la rosa e a limare il monte ingaggi (Paletta un nome su tutti).

 

ROMA

La Roma ha fallito per stessa ammissione del club il raggiungimento di uno degli obiettivi del settlement agreement sottoscritto con la Uefa, l’azzeramento del deficit di bilancio al 30 giugno 2017, anche se per pochi milioni.  Su questo sforamento la Uefa si pronuncerà sempre nella primavera del 2018. A questa incognita si aggiunge una situazione di bilancio non serenissima considerato che al 30 giugno 2017, l’indebitamento finanziario è salito aumentato a 192,5 milioni di euro e gli ingaggi sono pari a 145 milioni (più 58 milioni di ammortamenti) rispetto a un fatturato strutturale (senza plusvalenze) di 175 milioni.

 

monchi

Ecco perché la parola d’ordine per il ds Monchi, dopo le spese importanti e non proprio ripagate dell’estate è: attesa . (senza trascurare lo sforzo economico che andrà fatto per il nuovo stadio con i cantieri che andranno finalmente aperti quest’anno).

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...