RUTTO LIBERO E PALLA AL CENTRO – IL CAMPIONATO E’ FINITO CON L’ULTIMA CORRIDA, IL SANGUE E ARENA DI CATANIA CON IL SUO COROLLARIO DI BOTTE, SPUTI E CARTELLINI ROSSI: LA JUVE HA CHIUSO DEFINITIVAMENTE I GIOCHI

DAGOREPORT

Come nei romanzi gialli di cui si conosce il nome dell'assassino con eccessivo anticipo, il campionato ha scelto nome e colpevole della contingente mancanza di emozioni. In coincidenza con l'esito scontato degli ultimi due anni, la squadra che ha annichilito la concorrenza si chiama Juventus e come era prevedibile anche l'ultima corrida, il sangue e arena di Catania con il suo corollario di botte, sputi e cartellini rossi, si impegna a cancellare la speranza di chi -arrancando- insegue ad anni luce di distanza senza altra speranza a cui affidarsi che un improbabile crollo sui titoli di coda.

Rien à faire. Altri tre punti nella bolgia del Massimino e il nome di Tevez, per la sedicesima volta a caratteri cubitali sul tabellone luminoso a segnare, sigillare, chiudere definitivamente i giochi e mandare la pratica scudetto in soffitta proprio all'inizio della primavera.

Si sapeva, si dirà. E però la sicurezza della squadra di Conte, il suo galoppo verso record da abbattere e punti da mettere in carniere fa comunque una certa impressione. L'obbiettivo raggiunto dona all'allenatore (espulso insieme al collega Rolando Maran) una certa seraficità: "Il signor Damato ha voluto dare un monito ai partecipanti in campo, cacciando gli allenatori e stemperando gli animi. Lo abbiamo capito sia io che Rolando" e sul piano tecnico gli dà ragione ancora una volta perché affidandosi alle seconde linee (da Storari a Osvaldo) per smaltire le tossine dell'impegno europeo) il risultato (favorito anche dall'espulsione di Bergessio) rimane identico a quello di Firenze e il distacco dalla Roma, 14 punti, idem.

Camera con vista Champions

La Roma fa il suo dovere, "espugna" Verona nel modo più lineare e indiscutibile (2-0 rapido firmato Destro-Gervinho), lascia nei guai Corini e il Chievo (terzultimi insieme al Livorno) e grazie al tonfo interno del Napoli con la Fiorentina allarga il rassicurante solco Champions con gli uomini di Benitez a sei punti.

Vista la regolarità del gruppo di Garcìa (qualunque sarà la sua posizione finale della squadra, torneo da applausi) e la gara da recuperare all'Olimpico con il Parma non sono pochi. Il Napoli dopo l'eliminazione dall'Europa League a vantaggio del Porto cade ancora. Crea, sopperisce con voglia e cuore all'espulsione di Ghoulam dopo soli trentasette minuti e alla fine cade grazie a un'intuizione nata da Matri, pennellata da Pasqual e finalizzata da Joaquin. Così la Fiorentina sopravvissuta sulle spalle del portiere Neto (scommessa vinta di Montella) nei momenti decisivi della gara, si ritrova con tre punti inattesi e blinda il quarto posto.

Europa minore

Merito anche dell'inopinato black-out dell'Inter di Mazzarri interrotta nel percorso virtuoso (11 punti in sei partite) dal blitz fermato da Bonaventura. Il prodotto del vivaio bergamasco, esterno sinistro di pregio, segna due reti che lanciano l'Atalanta all'ottavo posto a 40 punti (Colantuono, il Mazzone del 2000, forse meriterebbe un'occasione metropolitana) e permettono al Parma-reduce dal pareggio di Genova contro il gruppo Gasperini-di agganciare Icardi (gol inutile e bolsa dedica a Wanda Nara) e compagni a 47 punti.

Dietro il duo, issato al quinto posto, un piccolo burrone. Nel guardare allo specchio i rispettivi psicodrammi, infatti, Lazio e Milan si annullano in un pareggio che se non aggiunge niente in classifica (la Lazio rimane al settimo posto a 42, il Milan dodicesimo a 36) nulla toglie al grottesco delle due parabole.

Quella della Lazio (assolutamente in linea con i reali valori del campionato) ma avviluppata nello scontro senza tregua tra tifoseria e presidenza. E quella del Milan in cui il promesso Michelangelo di domani, Seedorf, dopo qualche sconfitta e a cantiere appena aperto viene trattato alla stregua di un imbianchino pagato in nero. La rivoluzione milanista tra annunci improvvidi, faide aziendal-familiari e prospettive arabe deve ancora scrivere l'ultima parola. C'è da leggere. C'è da seguire con attenzione. Certo, altrove illuminava Messi. E a volte accontentarsi non è sufficiente per reprimere l'istinto di cambiare canale.

Paura e speranze.

Dopo il 3-1 con il Livorno, salvezza raggiunta dal Torino di Ventura. Per valorizzare il bel lavoro fatto negli ultimi due anni si sarebbe potuto fare ancora di più e puntare all'Europa, ma gli arbitri (che come spiegano dall'Inghilterra le sviste nella gara del Chelsea, sbagliano e molto a tutte le latitudini) si sono accaniti e Cerci ha perso la brillantezza di inizio stagione.

Dopo quattro sconfitte però il Toro si rimette in piedi e spedisce sulla Luna Ciro Immobile. Uno capace di sbagliare gol incredibili nel turno precedente (avversario il Napoli) e di giocare partite che potrebbero fare di lui, in mancanza di alternative, il coniglio estratto dal cilindro prandelliano in vista del Brasile.

I tre punti fondamentali di giornata (una giornata che mette in copertina i cinque gol della Sampdoria di Mihailovic su un Verona in caduta libera) in coda li ottiene il Bologna. L'uno a zero interno sul Cagliari di Lopez offre allo squalificato Ballardini una rivincita con Cellino fuori tempo massimo e un salto (almeno momentaneo) fuori dall'inferno.

A ventisei punti, direbbe Catalano, si sta meglio che a 24 o a 21. Quota a cui rimane il Sassuolo piegato a Udine e ancora penultimo (dI Natale sbaglia un rigore ma a ciccare quello decisivo è Floccari). Domenica prossima Atalanta-Livorno, Sassuolo-Sampdoria e Chievo-Bologna racconteranno qualcosa di più.

 

 

NAPOLI FIORENTINA LAZIO MILAN BALOTELLI CATANIA JUVENTUS CATANIA JUVENTUS TEVEZ CATANIA JUVENTUS LAZIO MILAN KAKA NAPOLI FIORENTINA

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…