ettore sottsass

PIANETA SOTTSASS - CASE, PERSONE, PAESAGGI: IN UN LIBRO POSTUMO GLI SCATTI E LE RIFLESSIONI DELL'ARCHITETTO E FOTOGRAFO ETTORE SOTTSASS - E LA TRIENNALE DI MILANO E’ PRONTA A CELEBRARLO CON UNA GRANDE MOSTRA MONOGRAFICA

Annachiara Sacchi per il Corriere della Sera

 

ETTORE SOTTSASS 2ETTORE SOTTSASS 2

I casermoni popolari di Chennai, in India. L' alba su Filicudi. Il volto intenso di una ballerina nella Milano degli anni Sessanta e quello di un balinese vestito a festa. Uomini, case, paesaggi. La natura selvaggia e quella addomesticata, scogliere e cantieri, fiumi e porte, armadi, tavoli. Ci lavorava da anni, Ettore Sottsass. Durante i suoi viaggi osservava e scattava. Fotografava le onde del mare, famiglie intere, megalopoli orientali, villaggi sperduti. Quelle immagini (oltre 120), accompagnate da riflessioni e disegni, sono diventate un volume.

 

ETTORE SOTTSASSETTORE SOTTSASS

A cent' anni dalla nascita dell' architetto e designer, e in occasione della mostra che lo celebra, Triennale Design Museum presenta There is a Planet , libro curato da Barbara Radice ed edito da Electa. Lo sguardo (unico) di Sottsass sul mondo. Cinque gruppi di fotografie, cinque titoli, cinque testi. Sottsass aveva immaginato il volume così, il progetto (finora mai realizzato) era nato negli anni Novanta per l' editore tedesco Wasmuth. E così è stato proposto oggi, come sottolinea nell' introduzione Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum di Milano dove dal 15 settembre sarà aperta la grande monografica (titolo: There is a Planet , come il libro) dedicata all' architetto e fotografo nato a Innsbruck nel 1917 e scomparso dieci anni fa.

 

la villa di david kelley disegnata da ettore sottsass  8la villa di david kelley disegnata da ettore sottsass 8

Ecco allora che incontriamo la prima sezione, «Il pianeta»: coste spagnole, canyon americani, deserti algerini, nuvole, un bosco sotto la neve del 1943, in Jugoslavia, lo scorrere maestoso del Mississippi. Nei testi di accompagnamento - tra le pagine compaiono anche i disegni su bloc notes con cui l' autore studiava il succedersi delle istantanee - Sottsass scrive: «Sono ipnotizzato dalla foresta della vita, di tutto quello che si vede, di tutto quello che si tocca». E allora, dopo terre brulle e acque solitarie, l' obiettivo si sposta sugli uomini.

 

Ettore SottsassEttore Sottsass

«Il pianeta è abitato dalla gente», secondo capitolo: l' occhio limpido di Sottsass si sofferma su un divano semidistrutto abbandonato in una strada di Catania, su quattro ragazze eleganti nella Swinging London, sul sorriso timido di una giovane indiana, su una donna e i suoi tre figli in Guatemala. Bianco e nero, colore. Sono immagini belle e libere. Esattamente quanto la scrittura del loro autore: le introduzioni ai vari gruppi di immagini hanno qualcosa di poetico e profondo, come la ripetuta ammissione del non sapere, di essere sommerso dal mistero. Come quando Sottsass si interroga sulla nostalgia, sulla memoria, sulla «claustrofobia della povertà» e «l' euforia della ricchezza». E torna a parlare di abitare.

 

«La gente costruisce case sul pianeta». Di marmo, di legno, di cemento. Ha cominciato a farlo per un motivo preciso: «Per nascondersi e per mostrarsi quasi inesistente di fronte al pianeta». Grotte, capanne, quartieri. Questa volta la macchina fotografica ritrae i casermoni di Napoli, un palazzetto dello Yemen, un castello in Siria. C' è anche il tempio di Selinunte «per ospitare l' indifferenza del mondo» nei nostri confronti. E ci sono enormi complessi edilizi con cui alcuni animali «molto simili agli uomini» immaginano di accorciare «con la dimensione» quello che è invece «l' incolmabile distanza che separa la nostra esistenza dalle infocate, gelate, indifferenti galassie».

Ettore Sottsass-il-vetroEttore Sottsass-il-vetro

 

Vivere soli, in gruppo, in pochi metri quadrati, sotto il cielo. Il fondatore del gruppo Memphis, nella sezione «Le case hanno un interno», indugia su un' anticamera messicana, coglie il languore di un letto sfatto della Polinesia francese, fotografa una cucina di pietra in Indonesia, un salotto «minimal» di Milano, una «stanza della tv» a Singapore, una sedia in bambù, oggettini e suppellettili sparsi per tutto l' ambiente, un ventilatore. Strumenti e cose per riempire i vuoti e «proteggersi dalle incognite». Come i libri e le opere d' arte, perché «la cultura è la protezione più distaccata, la più sottile», immaginata «come via d' uscita totale, come il luogo più vicino alla verità». Infine: «Le case hanno una porta, finestre, gradini». E balconi, verande, ingressi.

LA COPERTINA DEL LIBRO DI SOTTSASSLA COPERTINA DEL LIBRO DI SOTTSASS

 

Immagini di una vita, dagli anni Quaranta ai Duemila. E un' indagine serrata sull' abitare e il senso dell' esistenza, sul nostro posto nel mondo. Ma anche sul perché (oggi soprattutto) ci ostiniamo a fotografare, a scattare ossessivamente, a raccogliere immagini. Sottsass cerca di spiegarlo: «Qualcuno potrebbe non resistere alla voglia di procurarsi, per frazioni di secondo, l' estasi di un abbraccio speciale con il non-senso della propria esistenza». Ma, avverte, «esaurito il millesimo di secondo, tutto si ferma. L' estasi si è consumata. La morte si introduce, il futuro si introduce». E conclude: «Il bello è che si ricomincia anche a voler guardare dentro a quel buco di un millesimo di secondo... ahimè!».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…