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CHRISTO SI E’ FERMATO A ISEO - IL ROVESCIO DELLA PASSERELLA: DIFFICILE CAPIRE I COSTI DELL’OPERA. SAREBBERO 15 I MILIONI TROVATI DALL’ARTISTA. 3 SAREBBERO STATI COPERTI DALLA REGIONE LOMBARDIA - IL RAPPORTO CON LA FAMIGLIA BERETTA (QUELLA DELLE ARMI NON DEI SALUMI)

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Pierluigi Panza per il “Corriere della Sera”

 

L’ottuagenario bulgaro di stanza a New York, oggi è un multimilionario. Il suo vero nome è Javacheff Gabrovo, a 22 anni scappò dal regime comunista e raggiunse Parigi dove visse in povertà finché non conobbe Jeanne-Claude, figlia di un militare francese, la quale lasciò il marito subito dopo la luna di miele perché scopertasi incinta di Christo il quale, intanto, si dice frequentasse Joyce, sorella di Jeanne-Claude. Da allora un sodalizio…

 

DATATA In più di 50 anni Christo ha realizzato decine di grandi impacchettature e altre cose minori, plaudite dalla critica come opere di Land art, un fenomeno anni Settanta, comunque!

 

Ma ha anche ricevuto più di una trentina di rifiuti che ha sempre vissuto come violazione alla libertà, al diritto dell’artista di creare. Bocciato più volte in Germania, la copertura delle acque era stata tentata senza successo al Rio de la Plata, e la Baia di Tokyo… A New York si opposero a una sua opera che prevedeva 15.000 buchi nel terreno.

CHRISTO ISEO PASSERELLACHRISTO ISEO PASSERELLA

 

INCIDENTI Nel 1991 uno dei 3100 grandi ombrelli dell’opera “Umbrellas”, allestita in contemporanea in California e in Giappone, si staccò, ferendo diverse persone e, si riporta, uccidendo la 33enne Lori Mae Matthew. Il sito dell’artista, alla pagina dedicata a quest’opera  non riporta l’accaduto. 

 

Anche un operaio, Masaaki Nakamura, morì folgorato mentre lavorava alla rimozione di uno degli elementi dell’opera. A Iseo sta andando tutto bene e l’opera sta dando lavoro (temporaneo) a tante persone. Sta andando tutto bene grazie all’impegno dei volontari delle comunità locali dell’Iseo, non all’entourage americano dell’artista.

 

STAMPA Come tutti gli artisti contemporanei anche per Christo il ritorno di stampa crea visibilità e fortuna economica; tuttavia il suo entourage sbarra le porte verso il “Messia”.

 

La presunta portavoce della iniziativa del Lago (tutti parlano di “portavoce”, nessuno ha il coraggio di pronunciare il nome!) , proverrebbe da Bloomberg  e comunica attraverso il sito “The floating piers” emettendo comunicati firmati “Cabina di regia” oppure “team”, come in una ucronia da fantaromanzo.  Per le eventuali richieste di interviste o altro bisogna compilare dei moduli e inviare…

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L’artista è più socievole con i giornali internazionali (l’Italia è terra di conquista?) che sono stati convocati nel suo albergo la scorsa settimana. In questi casi , l’interfaccia dell’interfaccia di Christo, a esempio una pr Account della agenzia Ogilvy & Mather Italy, sostiene di aver inviato inviti anche ai giornalisti italiani: peccato che il suddetto invito sia è stato inviato a un collega in pensione di sei anni mentre ad altri giornali non stati nemmeno inviati: così si fanno le convocazioni?

 

Oppure i fogli italiani sono cartaccia, mentre il “New York Times”…  Inutile chiedere contatti diretti a sindaci, uffici stampa dei comuni o della Regione: nessuno è autorizzato a raggiungere lo “sciamano”. Pare che nella giornata odierna si sia anche seccato per il limite di accessi alla passerella

 

PUBBLICO “Christo incontra la popolazione”: ci sono stati diversi incontri, ma come? Secondo esponenti del comune proficui, ma secondo alcuni cittadini si è trattato di incontri “con pochi presenti civili riusciti ad entrare” e “informazioni su decisioni già prese gentilmente lasciate cadere sui locali; mai, invece dialogo, domande, rimessa in discussione”.

 

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Una blogger, Giulia Inverardi, che ha molto seguito l’iniziativa, parla di artista “che non ama confrontarsi”  a parte che con la famiglia Beretta, quella delle armi. In un video (riportato https://crosscritture.wordpress.com/2016/05/04/christo-sul-lago-onore-o-dubbi/)  la nobildonna Umberta Beretta racconta che Christo, “infastidito dai rifiuti ottenuti altrove, si è rivolto alla nostra famiglia per realizzare l’opera sul lago…

CHRISTO BOSCHICHRISTO BOSCHI

 

“The Floating Piers  – scrive la blogger riportando affermazioni di Christo – progetto al quale Jeanne-Claude e io pensavamo dagli anni ’70 , ma non avevamo mai avuto modo di arrivare alla sua realizzazione. 

 

Ce l’abbiamo fatta grazie al vostro contributo”: quel Vostro è la famiglia Beretta. E a un  giornalista che ha chiesto a Christo come si sia potuto realizzare tutto in così pochi mesi, non essendo la burocrazia italiana nota per la sua rapidità, Christo avrebbe risposto: “Yes, but I have good friends in Italy, I knew I would be able to count on them”.

 

COSTI Difficile capirli. Sarebbero 15 milioni trovati dall’artista. Tre sarebbero stati coperti dalla Regione  Lombardia, ma non si capisce di che genere.

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