"CON GIANCARLO DOTTO NON ANDREI NEANCHE A CENA" - CLAUDIA GERINI NO LIMITS: "LE DONNE NON POSSONO PARLARE DI CALCIO? VEDO TANTI UOMINI PICCOLI, GRETTI, RETROGRADI. DITEGLI CHE OGGI LE DONNE SONO CAPACI DI FARE TRE COSE INSIEME: PARLARE DI CALCIO, COMPILARE IL BILANCIO DI UN'AZIENDA E FARE L'AMORE, PURE IN VERTICALE. SERVIREBBE UNA LEGGE CHE RENDA REATO PENALE L' ISTIGAZIONE A CONSIDERARCI INFERIORI”

Candida Morvillo per il “Corriere della Sera”

 

claudia gerini

Da Fulvio Collovati per il quale le donne «non possono parlare di tattica, perché non capiscono come un uomo», siamo arrivati - a opera di Giancarlo Dotto - alle donne nate per stare in orizzontale, mica per discettare di calcio. La diatriba su sport e sessismo non solo non si ferma, ma scivola verso un crinale dove manca solo l' autorevole parere di Rocco Siffredi.

 

Dotto, giornalista, scrittore, già aiuto regista di Carmelo Bene, da uomo colto, per supportare la sua tesi sul Corriere dello sport , scomoda Charles Bukowski, ne parafrasa alcuni versi e dice «Dio creò la donna distesa a letto Non creò la donna al fianco di Caressa, Pardo o Piccinini».

giancarlo dotto

 

E aggiunge, a 67 anni e non essendo Brad Pitt: «Non potrei mai fare sesso con una femmina che il calcio parlato lo fa di mestiere». Magari l' avversione è reciproca, ma lui non sembra porsi il problema.

 

Claudia Gerini, tifosissima della Roma, posto fisso all' Olimpico, dice al Corriere : «Io con uno dal pensiero così ristretto non andrei neanche a cena. Ha in mente donne che non esistono. Ditegli che oggi le donne sono capaci di fare tre cose insieme: parlare di calcio, compilare il bilancio di un' azienda e fare l' amore, pure in verticale».

claudia gerini

 

Diletta Leotta ha risposto al giornalista con una lettera, limitandosi a commentare il passaggio in cui lui porta a esempio «Melissa Satta a Tiki Taka . O Diletta Leotta ovunque. Parlano di calcio, ma potrebbe essere botanica, cosmetica o astrofisica». Lei ha scritto: «Da sei anni mi occupo di sport e di calcio in tv, e non di botanica, cosmetica o astrofisica Dopo aver preso una laurea in Giurisprudenza con una tesi sui contratti sportivi, dovrò prenderne un' altra con una tesi sulla discriminazione di genere nel mondo del lavoro».

gerini stadio 4

 

Quindi, la conduttrice di Dazn ha promesso che d' ora in poi farà di Dotto il suo guru in materia sportiva. «Cordialmente sua» e tanti saluti. Sul web, c' è chi s' indigna per il sessismo e chi, invece, sposa la tesi dottiana che «la donna smette di esistere in quanto femmina appena piazza un microfono sotto il becco di un calciatore». Questa, in definitiva, è la settimana in cui diventa ufficiale che, nel nostro Paese, riconoscere che il genere femminile possa avere altre ambizioni che essere sexy non è un concetto pacificamente accettato. C' è chi fa la ola a Dotto quando dice che le donne devono attenersi «al dovere estetico ed etico della differenza». Se no, diventano insopportabili.

 

carlo verdone e claudia gerini

Mentre lui le donne le ama, tant' è che, sostiene, il suo intervento è «un omaggio alla donna». Ma a quale donna, di quale epoca, non è chiaro. Anche se un tale twitta «è un genio, a saperlo leggere». In una manciata di giorni, i social si sono riempiti di rigurgiti maschilisti. Dopo l' uscita di Collovati a Quelli che il calcio sulle donne che gli fanno «rivoltare lo stomaco quando parlano di tattica» e la sua sospensione dal programma per due puntate, dopo Billy Costacurta che a Sky Calcio Club ha detto (poi si è scusato) «se mia moglie, come Wanda Nara, avesse detto quelle cose sui miei compagni, l' avrei cacciata di casa», dopo che contro l' auto di Wanda Nara in Icardi è stato tirato un sasso, è come se tanti uomini, troppi, avessero preso il coraggio di sventolare la clava. Contro Wanda, viene facile, ha tutte le contraddizioni nelle quali molti non sanno districarsi: è pin up su Instagram, opinionista di calcio in tv, mamma di cinque figli e procuratrice del marito in crisi con l' Inter anche per la strategia non brillantissima della signora.

gerini stadio 3

 

claudia gerini

Claudia Gerini si chiede: «Vedo tanti uomini piccoli, gretti, retrogradi. Di cos' hanno paura? Di vedere occupati campi tradizionalmente maschili? Si rifiutano di riconoscere che la Nazionale femminile andrà ai Mondiali, che gli stadi sono pieni di donne. Io allo stadio vado con le mie figlie, alle quali ripeto ogni giorno di cambiare questo mondo, sconfiggere il maschilismo». Non tutti sono Rino Gattuso, che ieri ha detto: «Se parlo di tattica con mia moglie? È lei che mi fa la formazione. E tre volte a settimana parlo con un coach preparato come Carolina Morace».

collovati

Ormai, invece, ogni spunto è una miccia. A Champions League Show , Fabio Capello dissente da Ilaria D' Amico sul valore dell' Atletico Madrid e i post sui social sono un tripudio di «Collovati dove sei?».

 

Gerini attacca: «Sono cose che uno può pensare a casa sua, ma che nessuno dovrebbe dire in pubblico, istigando violenza sulle donne. Servirebbe una legge che renda reato penale l' istigazione a considerarci inferiori».

claudia gerini (2)fulvio collovati claudia gerini (2)CLAUDIA GERINI LAPDANCEfulvio collovaticlaudia gerini 1claudia gerini (2)gerini stadio 1claudia gerini 7valentina cervi sabrina impacciatore claudia geriniclaudia geriniclaudia gerini verdoneCLAUDIA GERINIclaudia gerini verdoneclaudia geriniclaudia geriniclaudia geriniclaudia gerinicarlo verdone e claudia geriniclaudia gerinicarlo verdone e claudia gerinicarlo verdone e claudia gerini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…