collina costacurta malago' fabbricini

UN COMMISSARIO IN FIGC: IN POLE IL SEGRETARIO GENERALE DEL CONI ROBERTO FABBRICINI (FEDELISSIMO DI MALAGO') – L’ALTERNATIVA E’ L’ATTUALE DG DELLA FEDERCALCIO MICHELE UVA – LE ELEZIONI DEL NUOVO PRESIDENTE FIGC DOPO LE POLITICHE – IN PISTA, OLTRE A COLLINA, ANCHE COSTACURTA?

MALAGO' FABBRICINI

Ugo Trani per il Messaggero

 

Il pallone si sgonfia definitivamente e, per il momento, non rotola più. Anche la Figc, dopo l'addio di Tavecchio, è senza presidente. Come la Lega di A e quella di B. Il calcio in Italia è senza governance. Avanti, dunque, con il commissario che, da nominare domani nella della Giunta straordinaria al Foro Italico, sarà nuovamente plenipotenziario. Il principale candidato è proprio un dirigente del Coni: Roberto Fabbricini, fedelissimo di Giovanni Malagò e oggi segretario generale. L'alternativa è Michele Uva, dg della Figc e vicepresidente dell'Uefa. Che, poco convinto, non potrebbe mai dire no al presidente del Coni. Oppure, in extremis, spazio a un giurista come nel 2006.

 

PERCORSO COLLAUDATO Non c'è, ovviamente, necessità di un commissario ad acta (l'ultimo, nel 2012, fu Giulio Napolitano, figlio di Giorgio, all'epoca presidente della Repubblica: lo nominò sempre Malagò, per dedicarsi al nuovo statuto della Figc). Ma, trovando la motivazione giuridica (legali al lavoro), di un commissario straordinario, Meglio non farsi prendere dalla fretta.

 

È l'indicazione che viene dal mondo politico. Come accadde nel maggio del 2006, con Guido Rossi, rimasto in carica fino a settembre, lasciando poi il posto a Luca Pancalli prima dell'elezione di Giancarlo Abete nell'aprile del 2007. Quasi un anno di gestione esterna dell'avvocato milanese (scomparso lo scorso 21 agosto), proprio per l'ingovernabilità che, in quel caso determinata da Calciopoli, fu simile all'attuale (questa, per la verità, è un po' meno grave: nello scandalo di 11 anni fa, rimasero coinvolti dirigenti federali e di grandi club).

 

tavecchio uva

Il Foro Italico, insomma, si prepara ad intervenire. Non servì, invece, il commissario dopo il fallimento della Nazionale nel mondiale 2014 in Brasile. Il 24 giugno di quell'anno, già nel pomeriggio dell'eliminazione degli azzurri a Natal, Abete lasciò, insieme con il ct Prandelli, dopo il ko fatale contro l'Uruguay. Ma lo stesso presidente dimissionario si occupò della gestione ordinaria della Federcalcio fino all'elezione di Tavecchio ad agosto e quindi meno di due mesi dopo l'addio di Abete.

 

La crisi, quindi, non sarà risolta in poche settimane, come è successo l'ultima volta dopo quel flop di 3 anni e mezzo fa. L'intenzione è di aspettare le elezioni politiche che ci saranno entro la primavera, evitando di indire quelle della Figc che, senza il commissario straordinario, dovrebbero essere fissate da qui a 90 giorni. Meglio attendere, pure per non scegliere un presidente federale magari sgradito al partito che governerà il Paese.

 

collina

PRIMO STEP Il commissario plenipotenziario, insomma, uscirà dal Palazzo H e lo ufficializzerà domani Malagò. Che, presa di petto da martedì scorso la crisi di via Allegri, adesso preferisce non essere coinvolto in prima persona: «Ne voglio parlare con gli amici della Giunta. Ma penso di avere un'agenda molto complicata, con un'Olimpiade in arrivo tra novanta giorni. Credo che sia di buonsenso trovare un'altra soluzione».

 

I pieni poteri, comunque, li avrà sempre (e a tempo per ora indeterminato) il Coni, con Fabbricini pronto a restare in carica anche fino alla prossima estate, proprio per dar tempo allo sport italiano di individuare la figura ideale a cui affidare la restaurazione del calcio italiano, rimasto senza mondiale dopo la figuraccia nel playoff contro la Svezia. E di trovare anche il sostituto di Ventura.

 

IDENTIKIT GIÀ TRACCIATOBisognerà, di conseguenza, avere pazienza sia per il nuovo presidente che per il futuro ct. Salgono le quotazioni degli ex Milan: Billy Costacurta per guidare la Figc, Paolo Maldini a capo del Club Italia e Carlo Ancelotti ovviamente in panchina. Il filone rossonero avrebbe un senso. Pure per l'immagine- Ma è ancora presto. Pierluigi Collina, per fare un esempio, resta in corsa per la presidenza federale: il designatore Uefa e capo della commissione arbitri Fifa piace al Coni e al mondo politico. E anche altri ex azzurri, da oggi alle elezioni Figc, torneranno in ballo: Baggio, Buffon e Vialli. 

costacurta

 

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…