DONNE CHE ALLENANO I MASCHI (MA NON LO DITE A TAVECCHIO) - TUTTI PAZZI IN FRANCIA PER CORINNE DIACRE, LA “DAME” CHE GUIDA IL CLERMONT IN SERIE B - STORICA SVOLTA ANCHE NEL BASKET: UNA DONNA ENTRA NELLO STAFF TECNICO DELLA SQUADRA CAMPIONE NBA!

1. NBA, UNA DONNA SULLA PANCHINA SPURS

Pietro Scibetta per “La Stampa

 

Corinne Diacre
Corinne Diacre

Non solo Ettore Messina, che con Marco Belinelli comporrà un’inedita coppia in campo e in panchina per una squadra della Nba. I San Antonio Spurs, campioni in carica, hanno ingaggiato per il loro staff tecnico anche la seconda coach donna nella storia della Lega. Si tratta di Becky Hammon, che ha appena messo un termine alla sua grandissima carriera di giocatrice: militava pure lei a San Antonio, nelle Silver Stars (la squadra che milita nella Wnba, la lega professionistica femminile).

 

Hammon, però, sarà la prima assistant coach donna a libro paga, visto che Lisa Boyer (unico caso precedente) partecipò agli allenamenti dei Cleveland Cavaliers nella stagione 2001-02, ma come volontaria.

 

Becky Hammon Basketball RUSSIA jpegBecky Hammon Basketball RUSSIA jpeg

La 37enne Hammon ha giocato anche a New York (1999-2006) e in Europa: c’è pure una tappa italiana, a Rovereto, nel campionato 2001-02. Il fatto più rilevante della sua carriera sul campo è certamente quello che avvenne nel 2008, quando Becky decise di prendere la nazionalità russa e giocare le Olimpiadi di Pechino, vincendo la medaglia di bronzo dopo aver perso in semifinale proprio contro gli Usa.

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Una scelta che all’epoca fece molto discutere e non le risparmiò polemiche negli States. Con la Russia ha giocato anche i Giochi successivi, a Londra, e in mezzo gli Europei e i Mondiali.

 

Più volte elogiata per la sua capacità di vedere più lontano di tutti, soprattutto a livello internazionale, scriverà a San Antonio un altro capitolo della sua storia sportiva. Coach Popovich, il vice Messina e la Hammon hanno rappresentato - ognuno nel proprio mondo - l’élite della pallacanestro mondiale. Ora, nella franchigia probabilmente più rispettata al mondo (pure dagli avversari), potranno fondere la loro cultura cestistica per creare un mix di grande esperienza e talento.

 

2. CORINNE, LA MISTER CHE HA STREGATO LA FRANCIA

Simone Rovera per “Il Giornale

 

LUCIANO GAUCCILUCIANO GAUCCI

Non chiamatela allenatrice. Corinne Diacre è l'allenatore del Clermont Foot, squadra di Ligue2 che lunedì sera ha debuttato in campionato con una sconfitta (2-1) sul difficile campo del Brest. Il mazzo di rose con cui l'ha accolta Alex Dupont, allenatore dei bretoni, l'ha fatta sorridere, gesto di galanteria ma anche regalo per i 40 anni, che Corinne festeggiava sul campo. Qualche brivido anche al calcio d'inizio, e anche prima per l'applauso con cui i 10.000 spettatori l'hanno accolta al suo ingresso in campo.
 

Nata nel nord della Francia, Corinne ha il calcio nel sangue, fin da bambina. A 7 anni gioca già con il Saint-Chamond, a 14 passa al Soyaux, club di prima divisione. Da lì alla nazionale il passo è breve, a 18 anni (marzo 1993) debutta con “les blues” e dieci anni dopo diventa la prima francese a superare le 100 presenze internazionali.

san antonio spurs nbasan antonio spurs nba

 

Chi l'ha conosciuta in quel periodo parla di lei come di una vera e propria professionista, abituata alla cura del dettaglio che ha mantenuto nelle sue prime esperienze da allenatore, nel campionato femminile con il Soyaux (2007-13) e come assistente del ct Bruno Bini in nazionale, e oggi con la stessa meticolosità allena il Clermont. Sicura di sé, Corinne subito dopo aver ottenuto il patentino per allenare in Ligue1 e Ligue2, nel mese di gennaio, ha contattato Pierre Bernes, il più importante agente francese (Menez, Ribery, Deschamps, Laurent Blanc) chiedendogli semplicemente di trovarle una squadra, ma forse neanche lei si aspettava che pochi mesi dopo sarebbe già stata su una panchina di Ligue2.
 

ettore messinaettore messina

«I suoi primi passi sono già un successo e i giocatori aderiscono in pieno ai suoi discorsi, ai suoi metodi, alla sua volontà di costruire un gruppo solido e unito» così l'Equipe a pochi giorni dal suo debutto ufficiale, dopo alcune amichevoli piuttosto positive (un pareggio 0-0 contro il Bastia, squadra di Ligue1). Per capire se sarà un fenomeno in panchina c'è tempo, per ora lo è solo mediaticamente, visto che il suo debutto è stato seguitissimo in Francia.

 

E poco importa che sul campo abbia vinto il Brest, anche perché i bretoni sono una squadra che punta alla Ligue1, mentre l'obiettivo stagionale per Corinne è la salvezza: «Sono fiera della ma squadra. Io ho avuto 5 settimane per gestire la tensione del debutto, ora resta solo da vivere quella del primo match in casa». Ancora una passerella mediatica, poi dovrà essere solo il campo a far parlare di lei, nel bene o nel male.

 

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