1. DOMENICA DI BAMBINI IN CURVA E PICCOLI UOMINI IN CAMPO. DOMENICA DI INSULTI IDIOTI, DI PROVOCAZIONI SVENTATE, DI BALOTELLI SELVAGGI CHE CRESCONO TUTTI DI UN COLPO SENZA REAGIRE AI “NEGRO DI MERDA” URLATI DALL’ARGENTINO SPOLLI DEL CATANIA 2. CON GRANDE FATICA LA JUVENTUS SCAPPA CON L’ENNESIMO GOL DI LLORENTE: A PIÙ TRE 4. QUARTO PAREGGIO CONSECUTIVO PER LA ROMA IN PARTITE SULLA CARTA ABBORDABILI. RUDI GARCIA PARLA DI PUNTI PERSI: SI CREA TANTO E SI REALIZZA POCHISSIMO 5. NELL’INCREDIBILE SPETTACOLO CHE IL MONDO BERLUSCONIANO OFFRE OGGI DI SÉ, SI INSERISCE SENZA STONATURE IL MICROCOSMO MILAN. LA PANTOMIMA GALLIANI, I SENTIMENTI DI B., LE MENO ELEGIACHE BUONUSCITE DI “FESTER” GALLIANI, I DESIDERI DI BARBARA 6. GLI STOP AND GO DA TEATRINO DEI PUPI, INCREDIBILMENTE, RESTITUISCONO AL SOFFERENTE ALLEGRI UNA PARVENZA DI SQUADRA. BENE A GLASGOW E BENE ANCHE A CATANIA

DAGOREPORT

Domenica di bambini in curva e piccoli uomini in campo. Domenica di insulti idioti, di provocazioni sventate, di Balotelli che crescono tutti di un colpo senza reagire ai "negro di merda" urlati dall'argentino Spolli del Catania. E domenica di "presidenti" alla loro emozionata prima da neoproprietari. L'Inter fa sorridere Erick Thohir e Massimo Moratti seduti fianco a fianco per un solo tempo, poi convinta di aver già battuto la Sampdoria con Guarin e di essere volata al terzo posto spunta Renan.

Pari ligure e delusione di Mazzarri: «La peggior partita da quando sono qui». Aspettando la Fiorentina e soprattutto il Napoli opposto a una Lazio molto inquieta (Pektovic sull'uscio della Nazionale svizzera, tifosi in carcere a Varsavia, manifestazioni sotto l'ambasciata polacca a Roma, Ministero italiano che balbetta e 22 persone in attesa di un processo).

QUOQUE TU, MORGAN?

Tra ieri e oggi, in una giornata da spezzatino nevrotico e spalmatura francamente eccessiva (anticipi, partitella di mezzogiorno, orario canonico delle 15, posticipo delle 18.30 e partite anche il lunedì) si sono viste alcune cose. La prima: La Juventus scappa. La truppa di Conte rischia di dilagare, poi di perdere (bravo Buffon), infine piega come previsto l'Udinese (ma solo nel recupero con l'ennesimo gol di Llorente e con grande fatica) illuminando il proprio fortino invaso dalle scolaresche e fuggendo a più tre.

La Roma del primo tempo manifesta a Bergamo la solita abulìa delle ultime settimane che l'assenza di Totti rende ormai insopportabile e a una condotta grigia aggiunge l'errore di uno dei suoi migliori elementi. Morgan De Santis, portiere meno battuto d'Europa, si piega goffamente per far accomodare una punizione da lontano mal battuta dal difensore lombardo Brivio e paradossalmente sveglia la Roma che da quel momento assedia i ragazzi di Colantuono.

Quando sembra essere arrivato il momento della prima sconfitta e Consigli ha ormai parato anche la luna come un giorno fece (da attore!) anche Stefano Tacconi, l'olandese volante Strootman trova il gol del pari in mischia grazie a un'invenzione di Ljajic. Quarto pareggio consecutivo in partite sulla carta abbordabili e momento di difficoltà. Dalle parti di Rudi Garcia che parla di punti persi, si crea tanto e si realizza pochissimo.

TEATRINO, PUPI E ODORE DI SICILIA

Nell'incredibile spettacolo che il mondo berlusconiano offre oggi di sé (denudato dalle lotte di successione, dal tempo che manca e dall'ultima chiamata alle armi) si inserisce perfettamente e senza stonature il microcosmo Milan. La pantomima Galliani, i sentimenti di Berlusconi, le meno elegiache buonuscite del "dottore", i desideri di Barbara.

Il caos e gli stop and go da teatrino dei Pupi, incredibilmente, restituiscono al sofferente Allegri una parvenza di squadra. Bene a Glasgow e bene anche a Catania dove Poli si adatta da terzino destro, Montolivo pareggia l'iniziale gol di Castro, Kakà guida la truppa e segna come se gli anni non fossero passati e con la squisita collaborazione del modesto portiere di casa al Massimino, l'argentino Andujar, guadagna lo stipendio anche Balotelli su punizione.

Poi con il Catania in dieci per l'espulsione di Tachsidis un altro argentino, in quella colonia sudamericana vera e propria chiamata Catania calcio, il centrale Spolli dice una schifezza al ragazzo selvaggio. Lui se ne lamenta con compagni, arbitri e avversario: "Negro di merda non me lo dici". Ne viene fuori un mezzo parapiglia gestito con intelligenza. Tre punti fondamentali e siciliani a picco.

HOTEL PAURA

In coda, sopra il Catania di appena due punti, c'è la derelitta Sampdoria rimessa al mondo da Sinisa Mihailovic. Dal terzultimo posto occupato da Livorno, Chievo e Bologna all'Atalanta, undici squadre in 5 punti. Pari con gol e rimonta sarda In Cagliari-Sassuolo 2-2. Pari anche a Genova tra Genoa e Toro nell'anticipo in cui Ventura e i suoi avrebbero meritato di più e nell'altra gara del sabato, l'incrocio della Via Emilia tra Parma e Bologna. Anche qui uno a uno e applausi per il centesimo gol di Antonio Cassano. È rinato ancora, in coincidenza dei Mondiali gli capita spesso.

 

JUVE, BAMBINI IN CURVAGUIDOLINBALOTELLIJUVE, BAMBINI IN CURVAJUVE, BAMBINI IN CURVATEVEZCONTEGalliani e Barbara Berlusconi allo stadio durante Barcellona Milan GALLIANI E BERLU, CONFALONIERI E LETTA

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