luca di montezemolo sepp blatter di marcellino radogna

CHI È IL MIGLIORE AMICO DELL'IMPRESENTABILE BLATTER? MA CERTO, MONTEZEMOLO! - LO CONFERMA IL SUO 'FRATELLINO' MALAGÒ: "I RAPPORTI CON BLATTER ERANO E RESTANO OTTIMI, IN MODO PARTICOLARE CON MONTEZEMOLO, SI CONOSCONO MOLTO BENE" - MOGGI: 'BLATTER NON PREMIO' L'ITALIA AI MONDIALI MA RINGRAZIO' MONTEZEMOLO CHE NON FECE RICORSO CONTRO LA RETROCESSIONE JUVE'

Foto in apertura di Marcellino Radogna (1988)

 

1. «LO SCANDALO NON SFIORA L’OLIMPIADE A ROMA 2024 NOI SIAMO UNITI E FORTI»

Daniele Dallera per il "Corriere della Sera"

 

malago totti montezemolomalago totti montezemolo

Roma 2024, la missione olimpica della capitale. Certo lo scandalo Fifa e le dimissioni di Batter non aiutano... «Non facciamo confusione», si affretta a dire Giovanni Malagò, presidente del Coni, in attività diplomatica permanente, anche durante questo soggiorno vacanziero e familiare a Sabaudia. Reso più dolce dalla nomina, fresca fresca, di ieri, a membro della Commissione «Affari pubblici e Sviluppo sociale» del Cio, pronto a partire nel fine settimana per un blitz Losanna-Berlino-Losanna dove passerà da un vertice della commissione Anoc, a un contatto col mondo tormentato Fifa-Uefa durante la finale di Champions Juve-Barcellona e poi ancora Losanna per incontri con membri Cio.

 

GIUBILO MONTEZEMOLO BLATTER FOTO DI MARCELLINO RADOGNA 1988GIUBILO MONTEZEMOLO BLATTER FOTO DI MARCELLINO RADOGNA 1988

 

Che ne dice di Blatter che si dimette all’improvviso?

«Rispetto la sua scelta, però in ottica candidatura olimpica a noi interessa il Blatter membro Cio non il Blatter presidente della Fifa. Quello è un tema che lascio volentieri al calcio».

 

Si è parlato molto di Tavecchio che ha votato per Ali, l’avversario di Blatter: uno sgarbo alla candidatura di Roma, sostenuta da Blatter?

«Dico la verità devo ancora parlare con Tavecchio, liberissimo di votare per chiunque. Però, mi faccia fare una riflessione che può aiutare...»

malago e montezemolo renzimalago e montezemolo renzi

 

Faccia pure.

«Il Cio ha come base politica sportiva le federazioni internazionali. In questi mesi in alcune sessioni elettorali noi abbiamo sostenuto negli sport equestri il candidato indicato dalla principessa Haya di Giordania, zia del principe Ali, così come c’è stato il nostro appoggio a Rolland nel canottaggio che al momento opportuno appoggerà la candidatura olimpica di Parigi, non certo di Roma. Come si vede, libertà nel voto é il principio»

 

D’accordo, ma Blatter garantiva un pacchetto di voti per Roma 2024.

blatter ieri a zurigoblatter ieri a zurigo

«I rapporti con Blatter erano e restano ottimi, in modo particolare con Montezemolo, si conoscono molto bene, così anche Franco Carraro ha con lui una lunga frequentazione. Credo sia azzardato sbilanciarsi in dietrologie».

 

Come va l’operazione Roma 2024?

«Ogni giorno dedico parte della mia attività a contatti di lobby, diplomatici, rapporti costanti e continui con Montezemolo, con i membri italiani del Cio, nei prossimi giorni mi vedrò con il sindaco Marino...».

 

Appunto, come va questo frenetico lavoro di lobbing?

blatter con platiniblatter con platini

«Di natura, di carattere sono un uomo che vede le cose in senso positivo, anche quelle più difficili. Ma sono anche uno che sa stare con i piedi per terra, sono convinto che la nostra chance olimpica ce la giocheremo fino in fondo»

 

I problemi quali sono, dove nascono?

“All’interno del nostro Paese. Tensioni e problemi possono nascere da conflittualità politiche, economiche, interessi vari, posizioni di pregiudizio. Insomma, sappiamo bene come farci del male»

 

blatter fifa indagine americana  1blatter fifa indagine americana 1

Si dice che la maggioranza dei romani non voglia l’Olimpiade.

«Mi piacerebbe tanto sapere come si faccia a dire una cosa simile, chi sia così tanto bravo da poter valutare una condizione sociale così delicata. Può anche essere, per carità, ma io sono anche convinto che quando sarà spiegato bene a Roma e ai suoi cittadini, non solo anche agli italiani, il progetto di una città olimpica, a zero speculazioni, col rispetto della città e di chi ci vive, bene Roma sarà molto sensibile e ben disposta all’Olimpiade”.

 

Boston (per ora, ma c’è il rischio che possa essere sostituita da Los Angeles, e questo sarebbe un problema...), Parigi, Budapest, si parla di Baku, chi mette più paura a Roma?

«Sarei incosciente se mi mettessi ora ad analizzare le potenzialità altrui, la corsa è lunga, si chiuderà solo a settembre 2017. Posso sottolineare invece la forza della candidatura di Roma, riconosciuta a livello olimpico con un alto connotato sportivo. La stessa disponibilità di un personaggio come Montezemolo, conosciuto a livello mondiale, si sta rivelando fondamentale. Bach nella sua recente visita a Roma ha apprezzato il nostro sforzo e lo spirito unitario che ci anima».

world cup 2018 blatter 11world cup 2018 blatter 11

 

Dica la verità, lo scandalo Fifa non aiuta chi intende organizzare un grande evento come l’Olimpiade?

«Grave errore mischiare il calcio con lo sport olimpico. Chi lo fa, spero in buona fede, o in maniera strumentale, si mette comunque su una strada sbagliata».

 

Ok, ma il ragionamento seppur frettoloso e superficiale riconduce a tangenti, corruzione quando si tratta di ospitare Mondiali o Olimpiadi?

cartellino rosso per blattercartellino rosso per blatter

«Andiamoci piano, nonostante le dimissioni di Blatter i contorni della vicenda e le responsabilità devono essere ancora definite. Mai dimenticare il lavoro svolto da Blatter che ha sviluppato sia a livello economico che a livello sportivo la Fifa».

 

Tre condizioni ideali per Roma 2024?

«L’unità del Paese, di tutte le forze interessate, e finora c’è stata. La credibilità del progetto olimpico. Capire che può essere fonte di entusiasmo e una spinta fantastica per le future generazioni. Ai nostri giovani dobbiamo pensare sempre».

 

Il premier Renzi dopo una partenza sprint e un totale appoggio a Roma olimpica ora naviga un po’ sotto traccia?

«Non è così. Chiaro che ha delle priorità, ma è molto vicino al nostro mondo e alle nostre esigenze».

 

montezemolo e franco carraromontezemolo e franco carraro

E le sue priorità?

«Scuola e sport, un tema per me fondamentale, che si lega ad un’altra emergenza, l’impiantistica. E l’istanza che le federazioni escano dall’elenco Istat perché una trasferta di un atleta che va a gareggiare non può essere giudicata alla pari di un dipendente di un ministero in missione”

 

Si ricandiderà alla guida del Coni?

«Sicuramente. Le mie giornate sono pesanti, lunghe, ma quello che faccio mi piace moltissimo, sono felice di mettermi al servizio del sociale e dello sport».

 

 

2. NON POTEVA NON SAPERE - COME MINIMO PRETENDIAMO UN TRATTAMENTO ALLA MOGGI

Luciano Moggi per "Libero Quotidiano" del 29 maggio 2015

 

Andrea Agnelli MoggiAndrea Agnelli Moggi

Stupirsi ora è troppo comodo. O forse troppo stupido. O forse semplicemente inutile. Joseph Blatter non è soltanto «il male del calcio» è «il calcio», glielo abbiamo permesso noi che da sempre gridiamo «lo svizzero è un truffaldino!» (primo della lista il mio grande amico Diego Armando) ma poi ci arrendiamo di fronte ai suoi malcelati «schiaffi»: l’impotenza in Corea nel 2002 con Moreno che ci rispedisce a casa; la mancata premiazione degli azzurri a Germania 2006; l’assegnazione dei Mondiali prossimi venturi a Russia e Qatar per mere questioni di carattere economico.

STRETTA DI MANO TRA MASSIMO MORATTI E LUCIANO MOGGISTRETTA DI MANO TRA MASSIMO MORATTI E LUCIANO MOGGI

 

Lui spadroneggiava a livello «globale», noi eravamo concentrati a dire che Luciano Moggi era il male assoluto del calcio. Certo, come no. Non ho mai avuto grossi rapporti con il signor Blatter, al limite mi sono accorto di lui quando - sempre nel «famoso» 2006 - il presidente della Fifa consigliò e ringraziò Luca Cordero di Montezemolo per aver evitato il ricorso al Tar a proposito della retrocessione d’ufficio della Juventus, cosa che costò lunghi anni di oblio ai bianconeri e a tutto il calcio italiano (con somma gioia dello stesso Blatter, tra l’altro).

MOGGIMOGGI

 

Oggi Sepp è nella polvere ma, come si suol dire «l’erba cattiva non muore mai» e neppure coloro che dovrebbero estirparla ma a quanto pare non sanno che pesci pigliare. Penso alla «non casualità» di tutto quello che sta accadendo: due giorni prima delle elezioni Fifa curiosamente esplode «Fifopoli», prova provata che evidentemente qualcuno monitorava la situazione e ha aspettato il momento giusto per «agire».

moggimoggi

 

Ci sono interessi incredibili dietro all’esplosione dello scandalo, è evidente. Gli americani? Forse, ma non è questo il punto. Il punto è che «oggi» non basta indignarsi come ha fatto l’altro mio amico, Michel, bisogna agire, pensando addirittura a un clamoroso «sciopero mondiale» del calcio. Suvvia, Blatter non poteva non sapere: i dirigenti arrestati erano i «suoi» dirigenti, i milioni «sporchi» sono passati sotto al suo naso aguzzo. Lui, invece, ha pensato di aver raggiunto un punto tale di «onnipotenza» al punto di confondere la stessa «onnipotenza» con una sorta di «immunità».

 

carraro spadolini cattai montezemolocarraro spadolini cattai montezemolo

Evidentemente non aveva fatto i conti con l’Fbi. Parliamoci chiaro: chi crede alla barzelletta del grande vecchio che vuol bene ai Paesi del terzo mondo e pensa alla crescita di tutti - nazioni africane e asiatiche in primis - rischia semplicemente di diventare complice dello svizzero. Blatter vuol bene ai «poveri» esclusivamente perché il voto dei «poveri» vale come quello dei «ricchi»: uno. Solo che quello dei ricchi è molto più difficile da ottenere, inutile dirvi perché. No, proprio no: non possiamo essere complici di questo «capolavoro di corruzione», non possiamo assistere muti all’elezione numero mille di Joseph Blatter.

BLATTER IN QATAR C Media immagine obig BLATTER IN QATAR C Media immagine obig

 

Come fare? Qualche suggerimento ce l’avrei, ma qualcuno nove anni orsono ha deciso che ero «il problema» e mi ha messo gentilmente (neanche troppo) da parte. Speriamo che gli stessi ora abbiano le idee chiare su come uscire da questo ginepraio. 

SEPP BLATTERSEPP BLATTERSEPP BLATTERSEPP BLATTER

Ultimi Dagoreport

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO