carrozzieri

VE LO RICORDATE? E' STATO SQUALIFICATO PER CALCIOSCOMMESSE E POI PER DOPING, OGGI DICE: "IL CALCIO NON MI MANCA. POTEVO ANDARE ALLA JUVENTUS, AVEVO UN ACCORDO CON MOGGI, MA…” – “NON CERCO SCUSE, SONO STATO L’UNICO COLPEVOLE. HO SBAGLIATO. SONO CADUTO E MI SONO RIALZATO”. ECCO COSA FA OGGI - DI CHI SI TRATTA?

carrozzieri

Luigi Pellicone per www.ilposticipo.it

Moris Carrozzieri, il ritratto della serenità e di come vivere il dopo calcio non sia poi così complicato. L’ex difensore, colonna di Sampdoria, Atalanta e Palermo, ha vissuto una carriera importante. Ha sfiorato la Juventus, poi si è perso in un errore, di cui si prende tutta la responsabilità. Ha pagato, è tornato a giocare e si è rialzato. Adesso, nella sua “seconda vita” è a San Benedetto del Tronto. Nella sua famiglia, ha trovato il porto sicuro, l’equilibrio. Moris, per sua stessa ammissione, è uscito dai momenti più complicati grazie a suo cognato. E insieme hanno avviato diverse attività imprenditoriali. “Si chiama Antonio Esposito. Gli devo tutto”.

 

 

Cosa fa oggi Moris Carrozzieri ?

carrozzieri

Sono lontano dal calcio. Gestisco un locale a San Benedetto. Anzi, due locali. Uno di fronte all’altro. Una pasticceria e un lounge bar che è anche ristorante pizzeria. Il calcio non mi manca, anzi, vedendo chi gioca adesso proprio per niente. Forse ho un po’ di nostalgia per lo spogliatoio, il luogo in assoluto più divertente.

 

Un bilancio della sua carriera: quali sono i momenti salienti?

L’esordio con la maglia della Sampdoria contro l’Inter e le vittorie con il Milan e a Torino con la Juventus. Ricordi che mi rimangono impressi. Il momento peggiore è quello legato alla squalifica, ma non cerco scuse, sono stato l’unico colpevole. Ho sbagliato. Sono caduto e mi sono rialzato. Sono stato fortunato perché i miei genitori, mia sorella mi sono stati sempre vicino.

carrozzieri

 

Quando sono arrivato in Serie A. Sono stato orgoglioso. Ho iniziato nelle piazze del paese. Ho fatto la gavetta, sono andato via da casa a 14 anni. Ho fatto tanti sacrifici. Quando sono arrivato in A mi sono detto che le rinunce sono valse a qualcosa. E ricordo con piacere quando mio padre mi ha fatto i complimenti. È interista e quando ho giocato contro i nerazzurri mi ha detto “bravo”. Per me è stato un momento importantissimo.

 

Ha qualche rimpianto?

Sono soddisfatto della mia carriera. A parte gli errori, non ho rimpianti. È stata colpa mia. L’unico colpo di sfortuna è stato nel 2006. Giocavo in prestito all’Arezzo, ma era fatta. Avevo un accordo con la Juventus, con Luciano Moggi. Poi, a causa di calciopoli, è sfumato tutto.

carrozzieri

 

Ha cambiato tante maglie: esiste l’amicizia nel calcio?

L’amicizia esiste, ma devi capire chi ti vuole bene. In quel mondo lì, tutti sono amici, l’ho vissuto sulla mia pelle: quando sei all’apice hai tanta gente intorno. Il calciatore ha sempre tanti amici, ma poi in tanti ti girano le spalle nei momenti di difficoltà. Fra i compagni di squadra ho ancora diversi legami, fra cui Liverani e Miccoli.

 

L’avversario più difficile da affrontare?

Senza dubbio Ibrahimovic, un giocatore che ti metteva in grande difficoltà sul livello fisico. Ma c’erano anche tanti altri calciatori con cui, non appena avevi un momento di distrazione, prendevi gol. Come Inzaghi. Non lo vedevi mai e poi ti faceva gol. E ancora gente come Vieri, Totti, Del Piero, non ti perdonavano nulla. E anche i difensori erano diversi. Nesta, Thiago Silva, Materazzi, Stam. Era un altro calcio. Oggi non mi ci riconosco anche se ho smesso da poco.

carrozzieri

 

Problemi con qualche allenatore?

Forse l’unico allenatore con cui ho avuto qualche problema è stato Ballardini. Mi è dispiaciuto di come ha gestito certe situazioni. Avrebbe potuto chiamarmi da parte per spiegarsi e non farlo davanti a tutti. Solo questo. In generale ho sempre accettato con serenità le scelte dei tecnici. Ho sempre giocato perché in allenamento davo il massimo.

 

Come ha affrontato il dopo calcio e cosa consiglia a chi smette di giocare?

Non rimanere fermo a guardare il cielo. Ritrovarsi e iniziare un’altra attività. A me piace il contatto con la gente, quindi ho deciso di aprire attività di ristorazione e vari negozi. Devo tutto a mio cognato Antonio Esposito, che mi ha accompagnato nel dopo calcio.

 

Qualche suggerimento invece per chi inizia?

Occorre sempre coltivare la passione per il calcio e non sentirsi mai arrivati. Lavorare sul campo, testa bassa, poi alla fine se ci sono le qualità i risultati arrivano. Ci vuole costanza e determinazione. Il calcio è una lavoro e come tutte le professioni se ci si impegna, si arriva ad alti livelli.

 

carrozzieri

Un pronostico su campionato e Champions?

Spero di rivedere una squadra italiana in finale. Sarebbe bello. Per quanto riguarda il campionato la Juventus non ha rivali. Può anche vincere la Champions. Al netto della forza della squadra c’è l’organizzazione, la pianificazione, il lavoro per il futuro. È una società che sa lavorare.

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…