ARIEDO ALLO SPIEDO – È L’EX BONEV BRAIDA LA PRIMA VITTIMA DELLA ‘SANTABARBARA’ ROSSONERA: L’OMBRA DI GALLIANI LASCERÀ DOPO IL DERBY E ANDRÀ ALLA SAMP

Franco Ordine per "Il Giornale"

Lo hanno chiamato «l'ombra di Galliani». È stato una vita al suo fianco, sempre un passo indietro, zero protagonismo, ma un sodalizio solidissimo fatto di amicizia, lealtà e dedizione alla causa.

Ariedo Braida e Adriano Galliani s'incontrarono a Monza tantissimi anni fa, uno centravanti a fine carriera, l'altro vice-presidente e da quel tempo non hanno più smesso di lavorare uno al fianco dell'altro. Fino a qualche giorno fa, quando la nota di Barbara Berlusconi finì col mettere sotto accusa proprio il dipartimento di Ariedo Braida, lo staff degli osservatori, e l'insoddisfacente gestione del mercato. Non si è ufficialmente dimesso ieri mattina Ariedo Braida ma è pronto da giorni a farsi da parte, scadenza a fine dicembre, per cambiare, dopo una storia lunghissima, casacca e città.

Andrà alla Samp di Garrone a completare una carriera piena di silenzi accurati, mai inquinata da esibizionismo smaccato. Nella finestra di gennaio 2014, sarà Adriano Galliani a raccoglierne l'interim in attesa dell'arrivo di Sean Sogliano, che deve completare il mandato al Verona. Quando Silvio Berlusconi salvò il Milan dalla bancarotta e nominò Galliani ad rossonero, Adriano convocò subito la sua ombra, Ariedo Braida appunto, lavorava all'Udinese in quella stagione. Cominciò così un sodalizio perfetto scandito da tanti colpi sul mercato e da inevitabili flop.

Il presidente scoprì Gullit in un'amichevole a Barcellona, ad Ariedo si deve l'arrivo del più amato campione dell'era Berlusconi, Marco Van Basten: su quella pietra olandese il Milan di Berlusconi fondò il suo regno calcistico che dura ormai da quasi 30 anni con 28 trofei vinti e sulla maglia la dicitura di "club più titolato al mondo". Van Basten fu il primo acquisto a costo ridottissimo, col parametro Uefa, un miliardo e 800 milioni, grazie anche a una retromarcia della Fiorentina (Nassi e Agroppi l'avevano prenotato) passata sotto la presidenza di Pier Cesare Baretti.

A Milanello i primi commenti non furono entusiasti per via di un infortunio che privò Sacchi del suo bomber per quasi tutta la stagione: Van Basten tornò giusto in tempo per far gol al Napoli nella famosa sfida del sorpasso datata 1 maggio '88, la sfida scudetto. «Non era meglio prendere Rush?» gli chiesero più volte a mo' di rimprovero. Ian Rush, colpaccio della Juve di Boniperti, si rivelò una delusione, Van Basten divenne Pallone d'oro.

Ad Ariedo sono legati anche episodi epici della cavalcata berlusconiana. Al seguito di Galliani e dell'avv. Berruti partecipò al blitz di Lisbona per "rapire" Rijkaard, all'epoca in prestito allo Sporting di Lisbona. I tre inviati milanisti sfidarono la rivolta dei tifosi portoghesi che entrarono negli uffici del club per impedire il trasferimento: Braida, sconosciuto alla folla, si nascose in una toilette e mise al sicuro il contratto appena siglato dai dirigenti del club nelle mutande!

Non sono state solo rose e fiori, intendiamoci. Anche i più bravi nel mestiere possono prendere le cantonate. E a Braida hanno sempre ricordato il blitz a Bordeaux per prendere Dugarry mentre la Juve, negli stessi giorni, scelse Zidane. Ed è inutile spiegare la differenza. Fu una lezione per Ariedo che qualche anno dopo, pur avendo in squadra Rui Costa e Rivaldo, fece il diavolo a quattro per convincere Galliani a prendere dal San Paolo un ragazzotto con gli occhialini, costo limitato, 7 milioni di euro, Kakà, segnalato dal ct della Colombia Francisco Maturana.

A Dugarry seguirono altre scommesse perse: per esempio Gourcuff, Grimi. Ma altre ancora furono vinte alla grande. Magari a distanza di anni, come nel caso di Patrick Vieira, portato ventenne a Milanello e poi rimpatriato per diktat presidenziale. Perciò il silenzioso Ariedo non si lasciò influenzare dalla feroce battuta dedicata da Capello allo sbarco da Parigi di George Weah: «Chi mi avete preso, un cameriere?».

Anche in questo caso la risposta fu il Pallone d'oro alzato nel cielo di San Siro dal bomber liberiano. A 66 anni (è già in pensione ed è legato da contratto di consulenza col Milan in scadenza a giugno 2014), Braida vuol uscire in punta di piedi dal Milan senza rancore né rimpianti, forse solo con un pizzico di amarezza. Neanche ieri ha risposto alle cento telefonate e ai mille sms. Uscendo dai nuovi uffici del Portello e voltandosi indietro ha solo pensato: «Questo non è più il Milan!».

 

 

braida e galliani rm06 braida gallianilami31 gen gianfranco siazzu ariedo braida adriano gallianisilvio e barbara berlusconiDon Verze Barbara e Silvio Berlusconi sean sogliano PASCALE BONEV

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…