giuliano giuliani

“GIULIANO GIULIANI, PIÙ SOLO DI UN PORTIERE”! STASERA SU SKY IL RICORDO DELL’EX PORTIERE DEL NAPOLI MORTO DI AIDS A 38 ANNI – GIULIANI FU IL PRIMO, E FINORA L’UNICO CALCIATORE ITALIANO RICONOSCIUTO SIEROPOSITIVO. IN UN LIBRO LA MOGLIE RAFFAELLA DEL ROSARIO, CHE POI SI SEPARÒ DA LUI, RIVELÒ CHE IL CONTAGIO DEL MARITO AVVENNE ALLA FESTA DI ADDIO AL CELIBATO DI DIEGO IN ARGENTINA. QUANDO LA DONNA CHIESE AIUTO AL "PIBE" E A FERLAINO PER ORGANIZZARE QUALCOSA PER RICORDARE GIULIANO, LA RISPOSTA FU IL SILENZIO. GIULIANI CHI? MAI CONOSCIUTO…

https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/giuliano-giuliani-piu-solo-portiere-ndash-libro-333031.htm

 

Da ilnapolista.it

giuliano giuliani

 

Nella nuova puntata del format “L’uomo della domenica. Discorso su due piedi” di Sky Sport, Giorgio Porrà racconta Giuliano Giuliani, il portiere più vincente nella storia del Napoli, morto di Aids a soli 38 anni. La puntata s’intitolerà: “L’Uomo della domenica. Giuliano Giuliani – più solo di un portiere”. Andrà in onda domani, martedì 9 aprile, alle 19 e alle 23 su Sky Sport Calcio e alle 00.30 su Sky Sport Uno, in streaming su Now.

 

“L’Uomo della domenica. Giuliano Giuliani – più solo di un portiere”

 

giuliano giuliani cover

Cosa racconterà la docu-puntata sull’ex portiere del Napoli? In seguito, i dettagli: Portiere tra i più forti della sua generazione, un uomo la cui tragica parabola svelò i pregiudizi dell’ambiente, subendone le crudeli conseguenze, Giuliani fu il primo, e finora l’unico calciatore italiano riconosciuto sieropositivo. L’Aids lo uccise, a soli 38 anni, nel novembre ‘96. Ma la sua figurina, nelle coscienze di tanti, di troppi, appariva già sbiadita nelle stagioni in cui affrontava la malattia. Con sensibilità e garbo Giorgio Porrà ne recupera la vicenda umana e ne traccia il profilo umano e tecnico, segnato da trionfi sportivi oltre che dal suo tragico destino.

 

Giuliani era un portiere freddo, essenziale, affidabile, capace di andare oltre l’errore. Sul piano tecnico aveva senso del tempo e del piazzamento, maestoso nelle uscite, fortissimo con i piedi. Fu l’unico portiere italiano, ai tempi del Verona, ad aver neutralizzato due rigori a Maradona, ma anche quello che da Diego, sempre in maglia Hellas, subì nell’ottobre ‘85, uno dei gol più iconici nella storia della serie A, con l’argentino a colpire quasi da centrocampo, nello stadio che oggi porta il suo nome.

 

giuliano giuliani con la moglie

Giuliani e Maradona, caratteri opposti, lontani anche nella gestione delle proprie fragilità, eppure destinati a piacersi, a condividere vacanze, a scoprirsi persino vicini di casa, nello squillante atto finale della maradoneide partenopea, un ciclo magico e irripetibile, che regalò al Napoli il primo successo europeo nella sua storia. Quel trofeo porta l’impronta dei guantoni che Giuliani non tolse neppure durante i festeggiamenti. Un’apparente bella favola, la sua, che si sgretola con la cessione all’Udinese e con l’ombra di Maradona a restare sullo sfondo della sua tribolata avventura, per via dell’ipotesi, plausibile ma mai verificata, del possibile contagio avvenuto in Argentina, durante i festeggiamenti dell’addio al celibato di Diego.

 

Aids, ai tempi di Magic Johnson e di Giuliani, era acronimo che seminava terrore e alzava barriere nelle relazioni sociali. Era, nel sentire comune, la peste del secolo, il castigo divino che fulminò Freddy Mercury pochi giorni dopo l’annuncio di Magic. L’Aids, allora, nel mondo, aveva già colpito dieci milioni di persone. Era il male che non risparmiava neppure i monumenti dello sport. Anche nei modi più subdoli. La solitudine del portiere. Quella vera, oltre la poetica attorno al ruolo.

 

giuliano giuliani

La sua lenta, inesorabile messa al bando. Accade quando Giuliani, sieropositivo, sceglie di continuare a fare il suo lavoro. A fari spenti, distante dalla sovraesposizione di Magic, che nel ’92, l’anno dopo la rivelazione, sarebbe tornato in campo nel Dream Team Usa vittorioso alle Olimpiadi di Barcellona. Quando “Giulio” Giuliani scopre di essere malato, lo confida solo alla moglie Raffaella. Insiste nel difendere i pali dell’Udinese, trovando nel club un solido alleato, ma all’esterno, tutt’altro clima.

 

In pochi anni, dai successi allo sprofondo. Nella percezione di tanti, da stella a possibile untore. Un lento martirio che Giuliani affronta senza mai arretrare. Con silenziosa fierezza. Anche quando capisce che il traguardo si avvicina. Resta se stesso, dritto, calmo, come un tempo sulla linea di porta. A cambiare è solo la sua missione: accompagnare la figlia Gessica a scuola sino all’ultimo dei suoi giorni. Aveva solo 7 anni quando Giuliani si spense nel reparto malattie infettive del Sant’Orsola di Bologna. Fu sempre tenuta all’oscuro delle ragioni della scomparsa del padre, che scoprì da sola casualmente, ormai maggiorenne, con una ricerca su internet.

 

giuliano giuliani maradona

Forse non sarà stato un fuoriclasse, seppure col suo Napoli abbia scritto la storia. E l’uomo, come tutti, avrà commesso i suoi sbagli, mai riuscendo a schivare le imboscate del destino. Ma dentro il suo romanzo potente e tragico pulsano mille sacre ragioni per sottrarlo all’oblio. E per restituirgli quel rispetto troppo a lungo colpevolmente negatogli. Con le testimonianze della figlia di Giuliano, Gessica Giuliani, del suo ex allenatore Ottavio Bianchi, dei calciatori Gianluca Pagliuca, Raffaele Di Fusco, Alessandro Renica, Francesco Romano, dei giornalisti Francesco De Luca e Paolo Tomaselli, autore del libro: “Giuliano Giuliani, più solo di un portiere”.

la moglie di giuliano giulianila moglie di giuliano giuliani

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...