rhed stallone

IMPARA L'ARTE E METTILA NEI PARTY -  LUCA BEATRICE: DALLE POLEMICHE SULLE STUCCHEVOLI OPERE DEL FIGLIO DI MADONNA AI QUADRI DI STALLONE CHE L'ARTISTA POP MARK KOSTABI DEFINÌ UN'AUTENTICA SCHIFEZZA, AGLI SVIPPATI  PIACE DILETTARSI CON COLORI, TELE E PENNELLI - IL TOCCO MAGICO DI BOB DYLAN LE CUI OPERE SONO ESPOSTE PERSINO DA GAGOSIAN. MARISA LAURITO, INVECE, RACCONTA UNIVERSI DA COMMEDIA DELL'ARTE E MASCHERE NAPOLETANE...

rhed

Luca Beatrice per “Libero quotidiano”

 

Chiunque può dipingere o scrivere un libro, non c'è al mondo un albo ufficiale che distingua pittori e romanzieri professionisti dai dilettanti. Se poi nella vita ti dedichi a "cose" di cultura, ben presto verrai raggiunto da richieste tipo "quando vieni a vedere i quadri di mia cognata?" oppure "mio cugino ha raccolto la storia della sua famiglia, davvero commovente". Ognuno usa il proprio tempo libero come meglio crede. Decenni fa politici quali Amintore Fanfani e Ottaviano Del Turco si dedicarono alla pittura e nel caso del sei volte presidente del consiglio anche con una certa ricercatezza. Ai vip, infatti, piace moltissimo dilettarsi con colori, tele e pennelli, quasi che l'arte offra loro una sorta di "upgrade" che mestieri più popolari non consentono.

 

Ricchi annoiati a cui tutto è concesso manco fossimo in un film di Luca Guadagnino? Ogni caso fa storia a sé e non bisogna avere troppi pregiudizi. Cognomi altisonanti, genitori ricchi e famosi possono aiutare e al contempo destare qualche perplessità. Si sta parlando proprio in questi giorni del giovane pittore Rhed, 21 anni senza particolare curriculum: quadri abbastanza stucchevoli e dallo stile espressionista tipico di chi non sa dipingere costano già oltre 30 mila sterline. Nell'high society se ne parla perché è il figlio di Madonna (ottima collezionista) e di Guy Ritchie. Durerà? Improbabile.

madonna rhed

 

MOSTRE Chi la passione per la pittura l'ha sempre avuta, anche prima del successo come attore, è Sylvester Stallone che per i suoi 75 anni ha ricevuto in regalo due mostre in altrettanti musei a San Pietroburgo e Nizza. I suoi quadri, decisamente carichi, sono un incrocio tra l'astrazione alla Pollock e la figurazione anni '80, stroncati dalla critica e dai colleghi, in diretta tv l'artista pop Mark Kostabi li definì un'autentica schifezza e Rocky non la prese affatto bene.

 

L'esatto contrario è Bob Dylan di cui parlar male è impossibile perché il menestrello di Duluth qualsiasi cosa tocchi la trasforma in oro. Ha cambiato la storia della musica, ha vinto il Nobel per la letteratura, nel mondo dell'arte visiva è talmente accreditato da essere stato esposto persino da Gagosian, una delle gallerie più importanti al mondo, e in pianta stabile dalla Halcyon Gallery di Londra.

 

BOB DYLAN 3

Rispetto agli altri i suoi quadri convincono perché sinceri, autentici, immagini del paesaggio americano, dei suoi stereotipi, di impatto e atmosfera. Senza scomodare il compianto Don Van Vliet, già Captain Beefheart nel giro di Frank Zappa, diversi rocchettari hanno deciso che la pittura sarebbe stata qualcosa di più di un hobby domenicale. Paul Stanley, la "star" dei Kiss, dipinge prevalentemente ritratti di icone della musica e dello spettacolo - Jimi Hendrix, Robert Johnson, Marilyn Monroe - con stile casereccio e naif. Paul Simonon, ex bassista dei Clash, è invece appassionato del mondo biker, dei giubbotti di pelle nera e delle vecchie Triumph, mentre Ron Wood ha immortalato gli altri Rolling Stones imitando, nientemeno, lo stile di Picasso.

 

STALLONE QUADRI

 E in Italia? Da noi questa particolare "isola dei famosi" è popolata soprattutto da presenze femminili. Pare che la passione per la pittura abbia raggiunto Romina Power fin da ragazzina e che l'abbia aiutata nei momenti più difficili. Come giudicare i suoi quadri? Volenterosi esempi di paesaggismo senza tempo con venature esotico-hippie, stucchevoli ma meno imbarazzanti dei ritrattoni di Amanda Lear che (purtroppo) venne avvicinata all'arte dal suo mentore Salvador Dalì. Convinta di sfruttare la luce riflessa del Maestro e ormai scomparsa dal mondo della canzone, il mito dell'ambiguità sessuale anni '80 ha continuato imperterrita a dipingere senza che nessuno abbia avuto il buon senso di dirle di lasciar perdere.

 

Nel kitsch ci naviga da tempo Gina Lollobrigida e le sue sculture tardissimo-barocche. Marisa Laurito invece racconta universi da commedia dell'arte e maschere napoletane che a tratti sembrano la parodia della pittura figurativa di Fiume, Migneco, Brindisi, artisti molto amati nel dopoguerra e oggi dimenticati.

MARISA LAURITO 11

 

Tra i vip canori italici se la cava senz' altro meglio Tricarico, il cantautore milanese di Vita tranquilla, ma attenzione i suoi grovigli di segni, colori e immagini celano scene erotico-porno che lasciano ben poco all'immaginazione. In questa carrellata di dilettanti di lusso, non va certo dimenticato il principe Carlo d'Inghilterra, acquarellista di valore, dall'impianto tradizionale e raffinato. Una passione trasformatasi in discreta fonte di reddito, ma non avendo particolari necessità economiche talora devolve in beneficenza le somme guadagnate. A giudicare dalla placida dolcezza dei paesaggi sembra proprio che Carlo usi la pittura come antistress dalla vita familiare, complicata per tutti pure per un reale.

LUCA BEATRICE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…