cardona

IL DRAMMA DELL’EX ARBITRO MARCELLO CARDONA (OGGI PREFETTO DI LODI): “HO VISSUTO MOMENTI DIFFICILI. IL CONTAGIO DURANTE LA GESTIONE DELLA ZONA ROSSA POI UNA FEBBRE FASTIDIOSISSIMA E LA CORSA IN OSPEDALE. SONO STATO RICOVERATO IN RIANIMAZIONE CON VENTILAZIONE ASSISTITA. AVEVO UN' INSUFFICIENZA POLMONARE DEL 70 PER CENTO. HO TOCCATO CON MANO LA VALIDITÀ DEL NOSTRO SISTEMA SANITARIO E DEL SUO PERSONALE…"

Francesco Gastaldi per il “Corriere della Sera”

 

marcello cardona

«Ho toccato con mano la validità del nostro sistema sanitario e del suo personale. Se non avessimo queste eccellenze io credo avremmo contato tre volte i morti che abbiamo oggi». Il prefetto di Lodi Marcello Cardona è tornato nel suo appartamento nel palazzo del governo mercoledì pomeriggio. Il San Raffaele lo ha dichiarato guarito dal Covid-19 e dimesso dopo 20 giorni di degenza. Era stato tra i primi a intervenire sull' emergenza, quando esplose il focolaio a Codogno e anche il primo prefetto italiano ad ammalarsi e finire in rianimazione.

 

Cosa le rimane di questa esperienza?

«Ho vissuto momenti difficili, che mi hanno accomunato a quello che stanno soffrendo tante famiglie italiane. Devo solo dire grazie alla capacità e all' abnegazione degli ospedali che mi hanno preso in carico, prima a Lodi e poi il San Raffaele, stanno facendo un lavoro straordinario. E anche la vita che conduco, le mie passate esperienze da atleta (è stato per anni arbitro in serie A, ndr ) probabilmente hanno rafforzato il mio sistema immunitario».

 

Quando si è ammalato?

«Durante la gestione della zona rossa del Basso Lodigiano. L' 1 marzo è emerso che un medico che partecipava alle riunioni in centrale operativa era positivo. Così abbiamo disposto il test per tutti. Il 5 marzo il risultato: positivo io e undici collaboratori».

 

Cosa è successo dopo?

marcello cardona

«Ho dovuto chiudere centrale operativa e prefettura e abbiamo proseguito dall' isolamento domiciliare. Io sono andato avanti a lavorare per tutta la settimana dall' appartamento riservato al prefetto. Poi è iniziata la febbre. Insistente e fastidiosissima».

 

L' hanno subito ricoverata?

«Ho avvertito le autorità sanitarie e tra sabato e domenica ho sostenuto gli esami all' ospedale Maggiore. La respirazione è improvvisamente crollata così mi hanno portato al San Raffaele, dove sono stato ricoverato in rianimazione con ventilazione assistita.

Avevo un' insufficienza polmonare del 70 per cento».

 

Ha avuto paura in quei giorni?

«Preferisco evitare. Posso dirle di aver toccato con mano tutto il dramma delle persone ricoverate in corsia, ma anche il livello eccezionale di preparazione e di abnegazione del nostro personale sanitario. Stanno salvando vite in modo straordinario e senza mai risparmiarsi».

 

Quanto è rimasto in ospedale?

«Venti giorni, di cui sei in rianimazione e due settimane in medicina. Mi hanno dimesso dopo due tamponi negativi».

 

Ha avuto modo di mantenere i contatti con il territorio durante la degenza?

«A parte i giorni più duri, sono sempre riuscito a parlare con la mia famiglia e seguire attraverso i miei collaboratori l' andamento dell' emergenza».

MARCELLO CARDONA

 

È già tornato al lavoro?

«Si, ovviamente da casa perché sono ancora in convalescenza. Ma conto di tornare al mio posto in settimana. Ci sono tante cose da affrontare con i sindaci del territorio».

 

Nel Lodigiano il picco sembra superato. Decretare la zona rossa fu una scelta corretta?

«Chiudere una zona con quasi 50mila abitanti non è una decisione che si prende a cuor leggero.

 

Alla prefettura è toccato il compito di spiegare e far rispettare le ordinanze in un momento in cui il virus era nella sua fase iniziale e più pericolosa. Avevamo aziende importanti, parte di filiere internazionali e per cui abbiamo chiesto deroghe, una miriade di piccole imprese. Sicuramente in certi momenti si potevano prendere decisioni migliori, ma in un territorio che ha pagato un prezzo pesantissimo al contagio, alla fine sembra che la situazione sanitaria stia dando ragione alle scelte fatte».

marcello cardona

 

Ci sono però ancora tante, troppe persone denunciate per non aver rispettato le disposizioni di isolamento e distanziamento sociale.

«Ci sono ancora dei casi, e verranno perseguiti, ma mi conforta il fatto che la stragrande maggioranza dei cittadini ha capito. E nonostante gli enormi sacrifici loro richiesti seguano le regole».

MARCELLO CARDONA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…