rybolovlev mister li

DA MISTER LI A MISTER X, IL CALVARIO DEL MILAN PROSEGUE – IL PATRON CINESE CERCA UN ACCORDO IN EXTREMIS PER LA VENDITA DEL CLUB – TRA I POSSIBILI ACQUIRENTI SI FA IL NOME DI RYBOLOVLEV, PROPRIETARIO DEL MONACO, MA IL FONDO ELLIOTT HA DIRITTO DI NON ACCETTARE – E L’IPOTESI COMMISSO RESTA IN PIEDI

Arianna Ravelli per il Corriere della Sera

 

 

mister li fassone

Yonghong Li gioca l' ultima mossa, ai supplementari. Assieme all' ad Marco Fassone e ai suoi advisor sta lavorando senza sosta a Londra a un accordo di vendita vincolante con il famoso mister X, che secondo indiscrezioni non confermate, potrebbe essere Dmitrij Rybolovlev, milionario russo e proprietario del Monaco: sarebbe dunque lui il famoso soggetto che nelle preferenze del proprietario cinese aveva superato gli altri acquirenti, Rocco Commisso e la famiglia Ricketts. Mister X - per ora restiamo prudenti - vuole acquisire la maggioranza delle azioni del Milan e lasciare a Li una quota di minoranza.

commisso

 

Ma anche con la firma, questa volta Li rischia di essere arrivato troppo tardi. Adesso la partita è nelle mani del fondo Elliott, padrone del destino di tutti, Milan compreso. Come si sa, Li è in default da venerdì a mezzanotte, non avendo rimborsato i 32 milioni che Elliott ha messo nel Milan in sua vece. Il fondo Usa, però, al momento non ha iniziato ancora la procedura per escutere il pegno, e quindi diventare proprietario del club. Lo farà oggi? È sua facoltà e a quel punto si andrà al Tribunale del Lussemburgo. Fin qui ha atteso, oltre allo stallo imposto dal weekend, perché consapevole che Li è molto, molto vicino a chiudere un accordo di vendita con un altro soggetto.

RYBOLOVLEV

 

Mr Li spera che il fondo accetti la sua proposta: oggi si presenterà con un «signing» - non ancora quindi con il «closing», il passaggio di proprietà concluso a tutti gli effetti -, ma con un contratto d' acquisto vincolante. A differenza di quanto ipotizzato, quindi, il nuovo soggetto non potrà rimborsare oggi a Elliott i 400 milioni circa - comprensivi dei 303 milioni di prestito, degli interessi e dei 32 che Li doveva versare venerdì scorso -; Elliott dovrebbe «accontentarsi» solo dei 32, tranquillizzato dalla circostanza che il suo debito è stato preso in carico da un nuovo soggetto, solido, solvibile, credibile. Naturalmente il passaggio di proprietà si dovrà concretizzare entro il 15 ottobre, quando il debito andrà rimborsato.

 

Ma perché Elliott dovrebbe accettare e concedere una exit strategy a mr Li? La risposta - ammesso che Paul Singer, il fondatore di Elliott, non sia interessato alla gestione di una squadra di calcio: allora tutto cambia - potrebbe essere per rientrare del suo investimento nel più breve tempo possibile, senza impegnarsi in una controversia che, per quanto con possibilità di ottenere soddisfazione, allunga i tempi e complica comunque le cose. Se si dice no all' offerta last minute di Li, infatti, sarà inevitabile andare al Tribunale di Lussemburgo, per fissare il «fair value», il valore corretto del Milan. Se Elliott diventa proprietario, infatti, il debito si azzera ed è come se al Milan venisse attribuito il valore di 370 milioni circa. Ma Li cercherà di sostenere che l' ha pagato 740 e che il club vale molto di più. E, quindi, se in un' eventuale rivendita, si dovesse ottenere un guadagno extra, questo guadagno deve essere di Li.

MISTER LI MILAN

 

Così si è sempre detto, ma così non è pacifico per Elliott che ha chiesto ai suoi legali un secondo parere d' urgenza proprio per accertarsi di questo che rischia di diventare un passaggio chiave. Se il fondo, infatti (cosa non improbabile), ha già un acquirente pronto a comprare e sa con certezza di potersi tenere l' extra prezzo, allora le chance che accetti l' offerta di Li precipitano. Se invece l' extra va comunque a Li, potrebbe essere interessante accogliere il suo compratore e il «pacchetto» finito dell' offerta, per rientrare prima del prestito.

 

Oggi si saprà. Se Elliott dice no a Li, sono ancora in corsa i Ricketts (i primi ad aver trattato con il fondo Usa), ma anche Commisso che ieri a Sky e Gazzetta ha ripetuto: «Io vorrei chiudere questo affare, ma non sappiamo se la strada porterà a mister Li o a Elliott.

fassone

 

Finora il proprietario è Li, ma probabilmente dovrà affidarsi a un tribunale».

gattuso mirabelli fassone

 

commissofassone esce dallo studio legale gattai minoli agostinelli

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...