keith haring

IL NEOUMANESIMO DI KEITH HARING - DAL 21 FEBBRAIO AL PALAZZO REALE DI MILANO UNA RASSEGNA DI 90 OPERE DELL'ARTISTA AMERICANO PADRE DELLA STREET ART MODERNA - TRA LE SUE FONTI DI ISPIRAZIONE ANCHE LA LUPA CAPITOLINA, SIMBOLO DELLA NASCITA DI ROMA E DELL'ORIGINE DELLA CULTURA DEL MONDO OCCIDENTALE

KEITH HARING 4KEITH HARING 4

Nicole Cavazzuti per Il Messaggero

 

È  in arrivo una mostra dal taglio inedito che testimonia come i grandi artisti del passato, i miti pagani e le forme archetipiche siano stati per Keith Haring - padre di tanta street art moderna - una fonte inesauribile d' ispirazione. Inclusa la Lupa Capitolina, simbolo della maternità, della nascita di Roma e dell' origine della cultura del mondo occidentale.

Parliamo di Keith Haring.

 

HARING 4HARING 4

About Art, a cura di Gianni Mercurio, dal 21 febbraio al 18 giugno a Palazzo Reale di Milano. Una rassegna di 90 opere dell' artista americano, molte di grandi dimensioni, alcune inedite o mai esposte in Italia (provenienti da collezioni pubbliche e private americane, europee, asiatiche) che per la prima volta sono accostate a una ventina di opere che hanno rappresentato gli stimoli creativi del suo personale immaginario.

 

Una mostra che sicuramente girerà per l' Europa e che forse arriverà anche a Roma. «Mi piacerebbe che prima di partire per il tour internazionale fosse possibile organizzare una tappa nella Capitale. È un progetto culturale che si autofinanzia, che farebbe bene alla città e che auspicherei venisse ospitato dal Palazzo delle Esposizioni».

 

HARINGHARING

 Fortemente ancorato alle dinamiche sociali, politiche e linguistiche del suo tempo, il lavoro di Keith Haring è stato letto fino a oggi quasi esclusivamente come espressione di quella controcultura impegnata su temi come droga, razzismo, Aids, minaccia nucleare, alienazione giovanile, discriminazione delle minoranze e arroganza del potere. Il che è vero, ma parziale. Nato nel 1958, stroncato dall' Aids a soli 31 anni, «Keith Haring ha attinto moltissimo dalla storia dell' arte, si è confrontato con le tematiche e il linguaggio dei grandi maestri del passato e ha tradotto in uno stile personale e originale simboli e figure provenienti da tradizioni iconografiche antiche», sottolinea Mercurio.

 

«All' interno del percorso espositivo, i lavori dell' artista americano verranno fatti dialogare con le sue fonti di ispirazione, dall' archeologia classica alle arti precolombiane, dalle figure archetipiche ai miti e alle religioni, dalle maschere del Pacifico alle creazioni dei nativi americani, fino ad arrivare ai maestri del Novecento come Pollock, Dubuffet, Klee», puntualizza Mercurio.

HARING 6HARING 6

 

L' allestimento, con 110 capolavori, si sviluppa in una quindicina di sale. Il percorso non segue un ordine cronologico, ma esplora i diversi linguaggi artistici dell' artista. Con un' eccezione: la prima sala, dedicata a introdurre il concetto di Keith Haring come neo-umanista.

 

 

«Con Ronald Reagan alla Casa Bianca, gli anni Ottanta sono segnati da una sorta di egoismo nel quale lo spazio per la solidarietà sociale viene progressivamente meno. Haring prende le distanze da tutto ciò: indaga la condizione umana, afferma la centralità dell' individuo in un mondo che tende invece a sostituire la sua presenza con le macchine. Ne è testimonianza lampante il pittogramma antropomorfo, sagoma senza volto, che nella sua anonimità rappresenta tanto il singolo quanto l' umanità. E proprio a partire dalla sua visione antropocentrica nasce la rappresentazione dell' uomo con le braccia alzate, ricorrente nel suo lavoro», chiarisce Mercurio.

 

Che aggiunge: «Fu grazie a questa visione del mondo che a ventotto anni fronteggiò lo shock dovuto alla consapevolezza di aver contratto il virus dell' Aids. Lavorò instancabilmente fino agli ultimi giorni di vita. Incredibilmente, trovò nel concetto di fine uno dei motivi del proprio lavoro.

 

HARING 5HARING 5

L' esempio più pregnante di questa visione è Unfinished Painting, ultimo di cinque dipinti, realizzato nell' estate del 1989 dopo un viaggio in Marocco, a pochi mesi dalla morte. Ispirato agli arabeschi, questo dipinto è un ibrido stilistico che amalgama astrazione e naturalismo.

 

Qui Haring dipinge solo un quarto dell' opera, l' angolo in alto a sinistra, di cui delinea nettamente il limite nei bordi della tela e simula le sgocciolature di colore verso il basso, evocando così le dinamiche dell' Action Painting. Il senso di sospensione dato all' opera dal non finito apre così alla narrazione: di ciò che è accaduto, di ciò che non accadrà, del divenire negato. In questo, come in altri dipinti precedenti, Haring rapporta il non finito alla ciclicità della vita, all' immortalità, al senza fine». Il ruolo di Haring nella storia dell' arte contemporanea è un dato acquisito. «Ma la sua singolarità non risiede tanto nell' impegno di attivista, certamente significativo, quanto nel progetto neoumanista che quest' impegno sottende», conclude Mercurio.

HARINGHARING

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?