giuditta e oloferne del presunto caravaggio

OCCHIO ALLE CROSTE! - ALL'ASTA PER ALMENO 100 MILIONI IL PRESUNTO CARAVAGGIO TROVATO IN SOFFITTA - ''GIUDITTA E OLOFERNE'', RIAPPARSO IN UNA CASA DI TOLOSA CINQUE ANNI FA, È STATO RIFIUTATO DAL LOUVRE, E DUNQUE SARÀ OFFERTO SUL MERCATO PRIVATO. PER MOLTI SI TRATTA DI UN CONTEMPORANEO, LOUIS FINSON, CHE HA PRODOTTO VARIE COPIE DEL MERISI. L'ORIGINALE È A PALAZZO BARBERINI A ROMA

 

giuditta e oloferne del presunto caravaggio

Luigi Ippolito per il ''Corriere della Sera''

 

 

E pensare che lo avevano schifato perfino i ladri.

Adesso invece il cosidetto «Caravaggio perduto» potrebbe essere aggiudicato per una cifra che va dai 100 ai 150 milioni di euro: anche se chiunque si deciderà a sborsare quel malloppo resterà sempre col dubbio che gli abbiano rifilato una patacca.

Perché il quadro che è stato mostrato per la prima volta in pubblico alla galleria Colnaghi di Mayfair, a Londra, è a dir poco controverso. Se per i sostenitori si tratta senza dubbio di un' opera del Merisi, numerosi storici dell' arte propendono invece per attribuirla a un suo contemporaneo, Louis Finson.

 

giuditta e oloferne caravaggio di roma a sinistra e quello ritrovato a tolosa

Non aiuta il fatto che le circostanze del ritrovamento del quadro siano a dir poco bizzarre. Tornò alla luce cinque anni fa in maniera del tutto casuale, durante lo sgombero di un attico a Tolosa per una perdita d' acqua: lì, faccia al muro, dietro la spalliera di un letto, c' era il presunto Caravaggio, abbandonato alla polvere da chissà quanti decenni.

Qualche anno prima una banda di ladri aveva saccheggiato l' appartamento, portando via anche cose di poco conto come bottigliette di profumo: ma avevano lasciato indietro il quadro.

 

giuditta e oloferne del presunto caravaggio

Dopo la scoperta, la famiglia proprietaria dell' attico contattò la casa d' aste di Marc Labarbe, che a sua volta ingaggiò uno storico dell' arte, Eric Turquin, già direttore del dipartimento Maestri antichi di Sotheby' s, il quale si convinse subito di essere di fronte a un capolavoro perduto di Caravaggio. Stranamente però Turquin, invece di dare l' annuncio al mondo, tenne per sé il «capolavoro» e lo appese nella sua stanza da letto: dove rimase per ben due anni.

 

Quando finalmente l' esistenza del quadro venne resa nota, il governo francese avviò un' indagine e chiese al Louvre se avesse intenzione di acquistarlo: ma il museo parigino, dopo attenta considerazione, declinò cortesemente l' offerta. Una decisione che ha aperto la strada all' asta, che si terrà a Tolosa il 27 giugno.

giuditta e oloferne del presunto caravaggio

 

Il quadro, «Giuditta e Oloferne», rappresenta la decapitazione del re assiro da parte dell' eroina ebrea (un' altra versione del soggetto, sempre di Caravaggio, è custodita a Palazzo Barberini a Roma). Turquin, che ha accompagnato il dipinto a Londra, è convinto che l' esame tecnico ed estetico non lasci dubbi sull' attribuzione: ma ammette che non tutti sono d' accordo con lui e che quando si tratta di Caravaggio ci si trovi spesso di fronte a problemi.

 

Dell' artista sono conosciute 68 opere, solo quattro delle quali si trovano in collezioni private. L' ultima volta che un Caravaggio venne messo all' asta fu nel 1971, quando «Marta e Maria Maddalena» rimase invenduto da Christie' s, a Londra, dopo che la National Gallery ne aveva messo in questione l' autenticità: l' opera venne alla fine acquistata dall' Institute of Arts di Detroit.

LA GIUDITTA ATTRIBUITA A CARAVAGGIO

 

Gli ultimi tempi hanno visto le quotazioni del mercato dell' arte schizzare alle stelle: ma con i prezzi salgono i dubbi. Il «Salvator mundi» di Leonardo, acquistato per 450 milioni dal Louvre di Abu Dhabi, non è stato ancora esposto...

giuditta e oloferne del presunto caravaggio giuditta che taglia la testa a oloferne

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...