
CHAMPIONS DOTTO - PARTE BENE LA STORIA. DUE VOLTE DI TESTA MILIK, IL POLACCO, FA GORGOGLIARE IL VENTRE DI NAPOLI E PURE QUELLO NON MENO CAPIENTE DI AURELIO CHE GIÀ SOGNA NUOVE, STRATOSFERICHE MONETIZZAZIONI. DINAMO KIEV SCARSA. POCA ROBA
Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
Parte bene la storia. Due volte di testa Arkadiusz, il Polacco, fa gorgogliare il ventre di Napoli e pure quello non meno capiente di Aurelio che già sogna nuove, stratosferiche monetizzazioni. Grande serata e grande musica. Cose da Champions. Anche la tuta di Sarri è una sciccheria da Champions. Nuova di zecca. Lui mastica e passeggia furioso, come Bielsa quando fa il furioso.
Bello pensare una città come Napoli in transfert collettivo a Kiev, che più distante non si può, rimorchiata dal celebre “brivido” picciniano. “Voglio la luna e camminarci sopra come Armstrong”, questo più o meno il verso che parte dal Vomero e plana sulle rive del Dnepr, fino alla tribuna dove si tormenta in solitudine l’icona Sheva, anche perché la luna è la stessa.
Sarri si affida al suo undici tipo di questi tempi, Mertens e non Insigne, Milik invece di Gabbiadini. Gli ucraini sono Yarmolenko, fuoriclasse travolgente, che stasera travolge però solo il guardalinee, più dieci onesti giocatori. Proprio, lui, Yarmo, innesca il vantaggio della Dinamo, che accade mentre quelli del Napoli giocano alle orrende statuine.
Sarri mastica e passeggia furioso dentro la sua tuta nuova di zecca. Gli uomini di Rebrov pompano gasati e quando quelli di Sarri sembrano confusi e smarriti, arriva il primo illogico timbro di Milik, bello in controtempo quando stacca di testa. Il vantaggio, allo scadere del tempo, ancora di Milik, ancora di testa, con gli ucraini in difesa a dir poco imbarazzanti. A dir molto ridicoli.
Il secondo tempo scorre facile, senza che la banda di Sarri debba inventarsi nulla di che. Sontuoso il palo di Mertens che potrebbe chiudere ma non chiude il match. Quando la Dinamo resta in dieci, la storia che già non aveva più storia non sa che farsene degli ultimi venti minuti.
Esce Milik ed entra un Gabbiadini più depresso che mai. Si era scrollato la scimmia del Pipita ed ecco ora quella del Polacco. A ricacciarlo nella panchina eterna. Dinamo Kiev scarsa. Poca roba. Il Napoli dovrà farsela con il Benfica su tutte e Besiktas, da non sottovalutare.
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