MA CHE PARTITE VEDIAMO? DOPO IL KO CONTRO LA JUVE I TIFOSI DEL NAPOLI PROTESTANO PER LA REGIA TV (CURATA DALLA LEGA DI SERIE A) CHE AVREBBE DATO SCARSO RISALTO AL FALLO DA RIGORE SU ALBIOL - DE LAURENTIIS MINACCIA DI SCHIERARE LA SQUADRA PRIMAVERA NELLA PARTITA DI RITORNO E IL CLUB RICORDA: “IN QUESTI ULTIMI 4 ANNI SIAMO IL CLUB CHE SI È LAMENTATO DI MENO PER GLI ARBITRAGGI IN ITALIA”

Marco Azzi per la Repubblica

 

ALBIOLALBIOL

Errare è umano, perseverare diabolico. Una tempesta simile non si abbatteva sul Napoli dallo scorso aprile, quando il suicidio di Udine mise fine al sogno della squadra di Sarri, con l' espulsione e la pesante squalifica di Higuain.

 

Allora finì sotto accusa l' arbitraggio di Irrati, stavolta gli azzurri se la sono presa con Valeri, sulle cui decisioni ha espresso un giudizio severissimo perfino il sindaco Luigi de Magistris. «Non parlo da primo cittadino, ma da tifoso incazzato: per i rigori dati e non dati, per gli insulti ai napoletani a Torino e i vergognosi commenti degli opinionisti in tv». Si può invece solo intuire l' ira funesta di Aurelio De Laurentiis, che ha l' abitudine insana di sparire spesso dalla scena, quando il gioco si fa duro.

 

Alla trasferta scudetto in Friuli, un annetto fa, il presidente- assente aveva anteposto una vacanza alle Maldive. Allo Stadium ha invece preferito Hollywood e lo show degli Oscar: trascurando un po' il primo round della semifinale di Coppa Italia, salvo poi incavolarsi via satellite per il velenoso epilogo della partita contro i bianconeri.

 

GIUNTOLI - JUVENTUS NAPOLIGIUNTOLI - JUVENTUS NAPOLI

Ma dalla lontana Los Angeles, mentre il Napoli naufragava con il ponte di comando vuoto, De Laurentiis ha potuto solo affogare in un mare di rabbia: contro l' arbitro e i giornalisti della Rai, accusati di una telecronaca non obiettiva e di aver fatto sparire dai replay il presunto fallo da rigore su Albiol, nell' azione che ha deciso la sfida con la Juve.

 

Il presidente ha prima spedito con scarso successo davanti alle telecamere il ds Cristiano Giuntoli: il dirigente di grado più alto presente a Torino, mai visto alla tv da quando (un anno e mezzo) lavora per il club azzurro e autorizzato solo a recitare un laconico messaggio.

 

«Usciamo sconfitti per delle decisioni vergognose dell' arbitro, che fanno male a tutto il calcio italiano». Poi ADL, evidentemente insoddisfatto, ha fatto filtrare dagli States una provocazione: minacciando d' affrontare i bianconeri nella rivincita al San Paolo con la Primavera. Un altro amaro déjà vu, che ricorda la premiazione disertata per protesta a Pechino, dopo la resa nella Supercoppa del 2013.

 

Anche allora il Napoli perse contro la Juve, finendo in 9 per le espulsioni di Pandev e Zuniga. «Ma in questi ultimi quattro anni siamo il club che si è lamentato di meno per gli arbitraggi in Italia», ha tentato di stemperare gli animi il portavoce della società, sottolineando che peraltro questa volta la misura sarebbe stata superata.

 

FALLO SU ALBIOL PROTESTE  - JUVENTUS NAPOLIFALLO SU ALBIOL PROTESTE - JUVENTUS NAPOLI

Certo è che per gli azzurri è stata una brutta botta. Lo ha capito pure De Laurentiis, pronto a rientrare in Italia con un paio di giorni di anticipo per presenziare alla delicata sfida di sabato all' Olimpico con la Roma. I tifosi, compresi quelli vip, sono in fermento.

 

«È stata una bastardata contro squadra e città», urla lo scrittore Maurizio De Giovanni, unendosi all' ira del sindaco. In silenzio stampa, però attivi sui social, i giocatori. Rog e Milik promettono vendetta. «Niente è perduto, ci rifaremo». Il lungo count down per la semifinale di ritorno (5 aprile) è già iniziato.

 

2. REPLAY JUVE NAPOLI

 

Da www.adnkronos.it

 

Non si placano le polemiche su Juventus-Napoli, la semifinale d’andata di Coppa Italia che martedì ha visto i bianconeri imporsi sui partenopei per 3-1 con due rigori contestatissimi da parte della società e dei tifosi azzurri.

 

JUVENTUS NAPOLI TWEET CONTRO LA RAIJUVENTUS NAPOLI TWEET CONTRO LA RAI

Dopo il tweet al veleno dell’account ufficiale della SSC Napoli che invitava i suoi supporter a guardare le partite RAI senza telecronaca, sui social i fan della squadra allenata da Maurizio Sarri hanno preso di mira Gianni Cerqueti e Roberto Rambaudi - rispettivamente telecronista e commentatore tecnico del match - per il loro operato, bollato dall’entourage azzurro come fazioso e poco equilibrato.

 

Oggetto delle proteste dei tifosi del Napoli è stata anche la regia televisiva, la quale - a detta dei campani - avrebbe dato scarso risalto ad alcuni episodi chiave della gara (come il contatto sul difensore partenopeo Raul Albiol in area della Juve, considerato regolare dall’arbitro, e comunque mostrato dalla regia non appena il gioco si è interrotto per il successivo rigore assegnato a Cuadrado).

 

juventus napolijuventus napoli

A questo può risultare utile fare chiarezza sul funzionamento della regia televisiva di eventi sportivi come le partite di Coppa Italia o Serie A. Premesso che la regia tv di questi eventi è a cura della stessa Lega Serie A e non di Infront (società svizzera che si occupa della produzione e della distribuzione delle immagini della Serie A), nel documento approvato in Commissione Diritti Audiovisivi Lega Serie A il 10 Settembre 2015 è possibile leggere le linee guida editoriali per i registi e il personale di produzione delle partite.

 

“Garantire la visione del gioco live” perché “la palla in gioco è sempre la priorità”: sono questi alcuni dei principi cardine su cui il regista deve plasmare il proprio lavoro.

 

Nel caso dei replay, il loro uso “dovrà essere coerente con l’attività presente sul terreno di gioco”. Il regista è tenuto dunque a “preferire sempre la qualità alla quantità dei Replay proposti”, mentre “nei tempi di sospensione del gioco, intervallo e fine partita devono essere inseriti i replay più ‘emozionali’”.

 

Quella di dare meno spazio ai momenti particolarmente controversi della partita corrisponde dunque a una precisa scelta editoriale: “Inserire immagini positive del gioco e del pubblico, non solo dei falli”, recita infatti il vademecum, che invita inoltre a “evitare di mandare immagini o replay di azioni particolarmente violente. Nel dubbio utilizzare immagini che permettano di valutare la situazione nel suo contesto come un piano largo”.

 

juventus napoli reinajuventus napoli reina

Per lo svolgimento delle attività relative alle linee editoriali, sia il regista che l’assistente alla regia si relazionano con il responsabile della Lega Serie A.

 

Nel dettaglio, il regista “interagisce con il Produttore Lega affinché la parte tecnica e tutte le figure professionali siano adatte e rispondano correttamente alle funzioni richieste e che la produzione multilaterale sia conforme alle indicazioni del piano camere previsto dallo standard produttivo dell’evento”.

 

L’assistente alla regia invece “collabora col Regista per la gestione dei Replay e del MRO” e “si relaziona con i tecnici Replay secondo le indicazioni concordate col Regista”.

 

Per quanto riguarda la produzione di queste partite va infine ricordato che sono 6 i club italiani che hanno la facoltà di autoprodursi le immagini dei match casalinghi disponendo di service propri, guidati sempre da una regia della Lega. Le società in questione sono: Juventus, Napoli, Roma, Sassuolo, Torino e Inter.

maradona al san carlo   de laurentiis e de magistrismaradona al san carlo de laurentiis e de magistrisDE LAURENTIISDE LAURENTIIS

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?