PER L’ITALIA TORNA L’INCUBO PLAYOFF! SVEZIA, ROMANIA, IRLANDA DEL NORD E UNA FRA GALLES E MACEDONIA DEL NORD: SONO LE QUATTRO POSSIBILI SFIDANTI DELL'ITALIA PER LA SEMIFINALE. POI LA FINALE (KOSOVO, ALBANIA, REPUBBLICA CECA E IRLANDA SONO GIÀ ALLA FINESTRA, POTRANNO AGGIUNGERSI LA SLOVACCHIA LA BOSNIA, LA SCOZIA. E UNA TRA GALLES E MACEDONIA DEL NORD) - NON CI SARANNO AMICHEVOLI DI PREPARAZIONE: GATTUSO DOVREBBE OTTENERE SOLO DUE GIORNI DI STAGE A FEBBRAIO A COVERCIANO (AUGURI) - RONCONE SBERTUCCIA BASTONI, FRATTESI E LOCATELLI...
1 - TRE FANTASMI DEL PASSATO SULLA STRADA PER L'AMERICA ANCORA L'INCUBO SPAREGGI
Franco Vanni per “la Repubblica” - Estratti
Svezia, Romania, Irlanda del Nord e una fra Galles e Macedonia del Nord, che si affronteranno domani a Cardiff. Sono le quattro possibili sfidanti dell'Italia per la semifinale play-off verso il Mondiale 2026, che gli azzurri giocheranno in casa a Bergamo il 26 marzo. Sorteggio a Zurigo giovedì.
Se il Galles non batte la Macedonia sarà la quarta rivale nell'urna numero 4 (l'Italia, testa di serie, sarà in prima fascia). Le avversarie possibili in semifinale sono state eliminate nel girone di qualificazione ma hanno diritto al ripescaggio per il percorso in Nations League.
Svezia, Irlanda del Nord e Macedonia del Nord sono anche le tre he hanno eliminato l'Italia quando non si è qualificata al Mondiale. Non ci saranno amichevoli di preparazione: Gattuso dovrebbe ottenere solo due giorni di stage a febbraio a Coverciano. L'altro tema è il calendario: il 22 marzo gioca la Serie A. Il ct ha chiesto l'anticipo della giornata al sabato: dipenderà dal cammino delle italiane nelle Coppe.
julian ryerson italia norvegia foto lapresse
Svezia Gli svedesi arrivano ai play-off dopo una qualificazione deludente e un cambio in panchina, dal 20 ottobre occupata dall'ex tecnico del Chelsea, Graham Potter. Hanno un solo punto dopo 5 gare. La squadra è solida, ma da quando nel 2023 Ibrahimovic ha lasciato, è in cerca di un leader. Donnarumma e compagni dovrebbero vedersela contro il fantasma della mancata qualificazione a Russia 2018: la Nazionale di Ventura, a San Siro, fu inchiodata sullo 0-0 dopo l'1-0 per gli svedesi a Solna.
Irlanda del Nord e Romania La squadra di Belfast si è qualificata con un girone abbastanza anonimo, ma è fisica, verticale, abituata a difendere bassa. Ha battuto gli azzurri nelle qualificazioni ai Mondiali di Svezia del 1958. Quanto alla Romania, a toglierle la possibilità del secondo posto nel girone è stata la sconfitta in Bosnia. Giovane e incostante, è capace di prestazioni brillanti e di figuracce, come il 2-2 con Cipro.
rino gattuso italia norvegia foto lapresse
Galles o Macedonia del Nord Il Galles è costruito sul ritmo. Anche senza i leader della generazione precedente, il cui totem era Gareth Bale, gioca un calcio diretto, che nel girone ha dato problemi al Belgio. La Macedonia del Nord, che vive di ripartenze, è stata l'incubo di molti dei giocatori di questa Italia, sconfitta nella semifinale delle qualificazioni a Qatar 2022.
L'eventuale finale L'Italia non potrà trovare in finale le nazionali più forti tra le seconde qualificate (oggi Turchia, Polonia, Ucraina). Kosovo, Albania, Repubblica Ceca e Irlanda sono già alla finestra, potranno aggiungersi la Slovacchia del ct Calzona (se oggi non vince in Germania), la Bosnia, la Scozia. E una tra Galles e Macedonia del Nord.
2 - SIAMO MESSI MALE MA NON CEDIAMO ALLO SCONFORTO
Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera” - Estratti
(…) Siamo messi male, siamo questi. Il calcio italiano è questo. Ed è con questi valori tecnici che dobbiamo cercare di affrontare il martirio dei play off, a marzo.
Bisogna stare vicini a Rino Gattuso. Lui non c’entra niente. L’avete vista, la partita. Con brutalità bisogna dire che ai norvegesi, già qualificati per i Mondiali, con imbarazzante evidenza non gliene fregava assolutamente nulla di questa partita. Non ci hanno messo intensità, testa, convinzione.
Si sono fatti bastare il loro agonismo istintivo, antropologico, per batterci 4 a 1.
erling haaland italia norvegia
(…) Il buono e il bello, per restare un po’ kantiani, è Pio Esposito. Del resto se l’idea di Rino è quella di giocare con due punte, è chiaro che deve averne almeno una valida in panchina.
Deve poterle ruotare. Stasera manca Kean, per dire. Ma se Rino si volta, seduto in panca vede Scamacca. Non aggiungo altro. È tutto sotto i nostri sguardi. Anche Politano. I compagni lo cercano perché è l’unico, con il pallone tra i piedi, a dare l’impressione di poter inventare qualcosa.
Politano, in realtà, è un calciatore normale. Inferiore pure a tipi come Berardi e Insigne, oppure Bernardeschi, che pure — pochi anni fa — occupavano quella zona di campo. Però è l’ala migliore di cui disponiamo e dobbiamo tenercela. Perché la sua alternativa è Orsolini. Dall’altra parte, a sinistra, c’è Dimarco. Se è in serata, sappiamo che può essere un bel calciatore: purtroppo è qualche tempo che sembra un po’ stonato, impreciso.
Se ne accorge anche Rino: è in maglietta e, con i capelli inzuppati e la barba che gocciola, urla e gesticola come certi pescatori sul bordo della tonnara. A Locatelli chiede di essere più rapido. Il nostro regista gioca a due tocchi, ma tra il primo e il secondo fai in tempo a telefonare al ristorante e chiedere se ti tengono un tavolo.
La verità è che manca molto Tonali, in mezzo. Rino l’ha tenuto fuori perché è diffidato e, in attesa degli spareggi, non potevamo certo permetterci di fargli rischiare un’ammonizione. Tonali è fondamentale in questa squadra.
Infatti la ripresa comincia con Barella (ammonito) e Frattesi (già diffidato) che tornano in campo: segno che Rino non li ritiene decisivi per il nostro assetto tattico. Barella, diciamocelo, s’è un po’ fermato. È rimasto un buon calciatore, forse nemmeno più definibile ottimo.
Quanto a Frattesi (sostituito da Cristante): ci sarà un motivo se tutti i tecnici che lavorano con lui, da Inzaghi a Chivu, passando per Spalletti, non lo prendono mai troppo sul serio.
Molti prendono invece sempre molto seriamente Bastoni. C’è chi lo definisce un campione (l’ho letto). Vi invito a guardare come sbaglia l’uscita sul terzo gol di Haaland.
italia norvegia. foto lapresse
Ma lasciamo stare. Se qui ci facciamo prendere dallo sconforto, siamo fritti.

