porto franco

IL PIÙ BEL MUSEO DEL MONDO? È UNO STANZINO ALL'AEROPORTO. E NON LO VEDRETE MAI - OLTRE CENTO MILIARDI DI DOLLARI IN OPERE D'ARTE SONO CUSTODITI NEI 'PORTI FRANCHI', SOPRATTUTTO DI GINEVRA E LUSSEMBURGO - È COME METTERLI IN CASSAFORTE, E IN PIÙ NON SI PAGANO LE TASSE: SE NON ESCE DAL 'FREE PORT', PER IL FISCO NON ESISTE

stoccaggio nel porto franco yves bouvierstoccaggio nel porto franco yves bouvier

Eleonora Barbieri per “il Giornale

 

Compra e nascondi. Un Picasso, un Modigliani, un Rothko. Un Andy Warhol. O un reperto etrusco. Migliaia e migliaia di opere acquistate alle aste (o attraverso altri canali non sempre alla luce del sole) e poi sottratte alla vista, non solo del pubblico, ma degli stessi proprietari: capolavori destinati non a essere appesi in un museo, in una galleria, o su un muro di un appartamento di lusso, bensì a finire in una cella.

 

Climatizzata, superprotetta, molto segreta. È il regno dei porti franchi, luoghi di «stoccaggio» che nell' Ottocento erano pensati per i beni fondamentali, per esempio il grano e poi negli ultimi decenni hanno iniziato a ospitare simboli del lusso come vini, automobili, lingotti d' oro; infine, negli ultimi anni, sono diventati la casa di molte opere d' arte. Tanto che di recente l' International Herald Tribune li ha definiti «i migliori musei che nessuno vedrà».

porto franco ginevraporto franco ginevra

 

Perché rinchiudere in un edificio inaccessibile un quadro meraviglioso? Mancanza di spazio, discrezione, sicurezza e, soprattutto, la (non) tassazione. Se un' opera d' arte finisce direttamente dalla casa d' aste in un porto franco, l' acquirente non deve pagare la tassa normalmente dovuta.

il porto franco all aeroporto di lussemburgoil porto franco all aeroporto di lussemburgo

 

ginevra porto franco alla stazioneginevra porto franco alla stazione

Il New York Times ha fatto due conti, per esemplificare: un ricco signore di Manhattan compra un quadro per dieci milioni di dollari da Sotheby' s, a New York; dovrebbe pagare 887.500 dollari di tasse e invece, se lo fa spedire direttamente in uno di questi storage, non paga un dollaro. Per dire, uno è sorto da poco a Newark, nel Delaware. Un altro è nato due anni fa in Lussemburgo, uno alle porte di Pechino e, prima ancora, ne sono nati uno a Monaco e uno a Singapore, nel 2010.

 

dentro al porto franco di ginevradentro al porto franco di ginevra

Tutti creati sulla scia del porto franco di Ginevra, tuttora il più importante nel suo genere: nelle sue stanze sarebbero conservate «migliaia» di opere di Picasso (dipinti, disegni, sculture), come raccontò al New York Times qualche anno fa Simon Studer, un ex dipendente della struttura, poi diventato un gallerista, con la sua esposizione proprio all' interno del porto franco ginevrino. L' autore del pezzo, il giornalista David Segal, in visita nel «bunker» svizzero era riuscito a individuare dei Monet, dei Rothko, dei Warhol.

 

A Ginevra è stata individuata la «collezione» di un mercante di diamanti coinvolto nello scandalo dei Panama Papers: 28 milioni di dollari di opere di Jeff Koons, Miró, Warhol. È stato scovato, pochi mesi fa, L' uomo seduto con bastone, un quadro di Modigliani (valore venti milioni di dollari) che, secondo le accuse, era stato rubato dai nazisti.

 

Singapore freeport porto franco Singapore freeport porto franco

Le indagini (e, ancora una volta, i Panama Papers) hanno portato a identificare l' attuale proprietario in David Nahmad, rappresentante di una famiglia che, secondo le stime, possiede circa 4.500 opere stivate a Ginevra. Fra cui molte (spiega Forbes) firmate da Monet, Matisse, Rothko, Renoir; e trecento di Picasso, del valore di almeno un miliardo di dollari.

 

porto franco ginevra porto franco ginevra

Uno di questi, L' Arlecchino con fiori, è stato anche esposto in una mostra a Zurigo, una selezione di cento opere «di famiglia»; in quell' occasione l' erede della dinastia Helly Nahmad disse a The Art Newspaper: «È un peccato. È come se un compositore creasse una musica e nessuno la ascoltasse».

 

Secondo le stime delle autorità svizzere, soltanto a Ginevra si troverebbero oltre un milione di opere; a livello globale, il valore dei tesori conservati nei porti franchi sarebbe di almeno cento miliardi di dollari. Quanto costa depositare un quadro? Il direttore della struttura lussemburghese David Arendt ha spiegato alla rivista Campden Fb che per un dipinto di 60x80 centimetri si pagano due euro al giorno, ma alcuni affittano una stanza intera, 1.300 euro al mese per venti metri quadrati.

porto franco ginevra porto franco ginevra

 

HELLY NAHMAD GALLERY HELLY NAHMAD GALLERY david nahmaddavid nahmad

 

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...